tag:blogger.com,1999:blog-69907174162735380072024-03-13T13:48:00.337+01:00Apollo 14 TimelinePaolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comBlogger62125tag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-35286899802434692862021-02-01T00:30:00.009+01:002021-02-28T20:36:02.889+01:00Benvenuti alla cronologia di Apollo 14<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="http://1.bp.blogspot.com/-Ilo0fpI6f-M/VeIZ88ZaivI/AAAAAAAAciM/JaEeoknlSEk/s1600/s70-17851%2BApollo14logo.jpg"
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><img
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width="320"
/></a>
</div>
<p>
La missione <i>Apollo 14</i> portò sulla Luna nel 1971 la terza coppia di
astronauti della storia, ossia il comandante Alan Shepard e il pilota del
Modulo Lunare Edgar Mitchell, mentre il terzo membro dell’equipaggio, Stuart
Roosa, pilota del Modulo di Comando <i>Kitty Hawk</i>, li attese in orbita
lunare effettuando esperimenti scientifici.<br />
<br />
La missione iniziò il 31 gennaio 1971 e terminò il 9 febbraio dello stesso
anno, effettuando in tutto 34 orbite intorno alla Luna e allunando con il
Modulo Lunare <i>Antares</i> nella zona di Fra Mauro il 5 febbraio 1971 alle
9:18:11 UTC.<br />
<br />
L’equipaggio effettuò due escursioni sulla superficie lunare di oltre quattro
ore e mezza ciascuna, restando sulla Luna per 1 giorno, 9 ore e 3 minuti e
raccogliendo 42,3 kg di rocce lunari. Per agevolare il trasporto delle
attrezzature sulla Luna fu usato per la prima e unica volta un carrellino,
denominato <i>MET</i> (<i>Modular Equipment Transporter</i>). Alan Shepard
lanciò delle palline da golf usando una mazza improvvisata e stabilì il record
d’età fra gli astronauti lunari. Stuart Roosa portò in volo diverse centinaia
di semi, che furono piantati al ritorno sulla Terra, dando origine ai
cosiddetti “alberi della Luna” (<i>moon tree</i>).<br />
<br />
Furono usate per la prima volta tute con bande rosse sulle gambe, sulle
braccia e sul casco per identificare il comandante. Shepard e Mitchell
stabilirono il record di distanza a piedi (1,5 km in linea d’aria) ma non
riuscirono a trovare la destinazione della seconda escursione, il cratere
Cone, largo 300 metri. Secondo le immagini raccolte nel 2009 dalla sonda LRO,
dopo un viaggio di circa 400.000 chilometri i due astronauti mancarono questo
cratere di soli 30 metri.<br />
<br />
Questo blog è dedicato alla ricostruzione cronologica fedele del viaggio di
<i>Apollo 14. </i>È curato dal sottoscritto insieme a Gianluca Atti, che
ringrazio per l'aiuto impagabile nella creazione di questa cronologia.
</p>
<p>
La cronologia completa della missione redatta dalla NASA è
<a href="https://history.nasa.gov/SP-4029/Apollo_14i_Timeline.htm"
>disponibile qui</a
>.<br />
<br />
La missione è raccontata in estremo dettaglio nell’<i
><a href="https://history.nasa.gov/afj/ap14fj/index.html"
>Apollo Flight Journal</a
></i
>
e nell’<i
><a href="https://history.nasa.gov/alsj/a14/a14.html"
>Apollo Lunar Surface Journal</a
></i
>
della NASA.<br />
<br />
Il funzionamento del vettore Saturn V è descritto nel
<i
><a href="https://history.nasa.gov/afj//ap08fj/pdf/sa503-flightmanual.pdf"
>Saturn V Flight Manual</a
></i
>.<br />
<br />
<br />
<b>NOTA:</b> Salvo diversa indicazione, gli orari italiani citati sono quelli
riportati dai giornali e dalle altre fonti d’epoca. L’evoluzione dell’uso
dell’ora legale in Italia e negli Stati Uniti può comportare sfasamenti fra
l’ora italiana del 1971 e quella corrente. Attualmente (2021) l’ora italiana è
sincronizzata con quella del 1971.<br />
<br />
<br />
</p>
<h2>Capitolo 1. Pre-volo</h2>
<br />
1970/04/10:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/04/19700410-addestramento-per-le-attivita.html"
>L'addestramento di Shepard e Mitchell in vista del viaggio lunare in ottobre
verso la regione di Taurus Littrow</a
>
<br />
<br />
1970/05/08:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/05/19700508-probabile-slittamento-del.html"
>Probabile slittamento del lancio di Apollo 14 al prossimo anno</a
>
<br />
<br />
1970/05/22:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/05/19700522-cambia-la-destinazione-lunare.html"
>Cambia la destinazione lunare di Shepard e Mitchell: non più il cratere
Littrow ma la zona di Fra Mauro</a
><br />
<br />
1970/08:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/08/197008-prosegue-la-preparazione-per-il.html"
>Prosegue la preparazione dei tre uomini di Apollo 14 per il ritorno americano
sulla Luna</a
>
<br />
<br />
1970/09/21:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/09/19700921-il-logo-della-missione-apollo.html"
>Il logo della missione Apollo 14</a
>
<br />
<br />
1970/10/28:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/10/19701028-per-i-tre-uomini-di-apollo.html"
>Per i tre uomini di Apollo, obiettivo Fra Mauro</a
><br />
<br />
1970/11/09:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/11/19701109-il-saturn-v-con-apollo-14-in.html"
>Il Saturn V, con Apollo 14 in cima, si avvia verso la rampa di lancio</a
>
<br />
<br />
1970/12/03:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2015/12/19701203-le-foto-ufficiali-e-la.html"
>Le foto ufficiali e la biografia dei tre uomini di Apollo 14</a
><br />
<br />
1971/01/09:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710109-la-conferenza-stampa-e-la-targa_9.html"
>La conferenza stampa e la targa</a
><br />
<br />
1971/01/19:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710119-prova-generale-del-conto-alla.html"
>Prova generale del conto alla rovescia</a
>
<br />
<br />
1971/01/19:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710119-apollo-14-ha-superato-la-prova.html"
>Apollo 14 ha superato la prova generale di conto alla rovescia</a
><br />
<br />
1971/01/26:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710126-il-quotidiano-la-stampa.html"
>Il quotidiano "la Stampa" presenta la nuova impresa spaziale americana
destinata a riprendere l'esplorazione umana della Luna</a
><br />
<br />
1971/01/28:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710128-gli-ultimi-supercontrolli-per.html"
>Gli ultimi "supercontrolli per l'Apollo 14" dal Corriere della Sera</a
><br />
<br />
1971/01/29:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710129-ultime-ore-di-relax-per.html"
>Ultime ore di relax per Shepard e compagni</a
><br />
<br />
1971/01/29:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710129-in-attesa-del-lancio-ci-si.html"
>In attesa del lancio ci si sgranchisce... le ali!</a
><br />
<br />
1971/01/30:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710130-1-al-liftoff-verso-la-luna-le.html"
>-1 al "liftoff" verso la Luna. Le ultime notizie da "La Stampa" e dal
"Corriere della Sera"</a
>
<br />
<br />
1971/01/...:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/apollo-14-alla-tv-americana-nei-giorni.html"
>Apollo 14 alla TV americana nei giorni prima del lancio</a
>
<br />
<br />
<br />
<h2>Capitolo 2. Partenza per la Luna</h2>
<br />
1971/01/31:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2020/08/in-lavorazione-19710131-il-giorno-del.html"
>Il giorno del lancio sulla stampa italiana</a
><br />
<br />
1971/01/31 14:55 IT (8:55 FL):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710131-0855-fl-1455-it-il-giorno-del.html"
>Il giorno del lancio - sveglia e colazione per i tre astronauti</a
>
<br />
<br />
1971/01/31:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710131-vestizione-della-tuta-e.html"
>Vestizione della tuta e viaggio verso la rampa di lancio</a
><br />
<br />
1971/01/31 19:01 IT (13:01 FL):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/19710131-1901-it-1301-fl-ingresso-nella.html"
>Ingresso nella capsula Apollo con "cerimonia" e chiusura del portello</a
>
<br />
<br />
1971/01/31 21:15 IT (15:15 FL):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/in-lavorazione-19710131-2115-it-1515-fl.html"
>A meno di otto minuti dal "Go", stop al conto alla rovescia</a
><br />
<br />
1971/01/31 22:03 IT; 21:03 GMT; 16:03 FL:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/01/in-lavorazione-19710131-2203-it-1603-fl.html"
>...3...2...1...0...Liftoff!!!</a
><br />
<br />
<br />
<h2>Capitolo 3. In viaggio verso la Luna</h2>
<p>
1971/02/01 01:08 IT; 00:08 GMT (1971/01/31 18:08 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/in-lavorazione-19710201-0108-it-0008.html"
>Problemi nell’aggancio tra "Kitty Hawk" e "Antares"</a
>
</p>
<p>
1971/02/01:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710201-il-giorno-dopo-il-liftoff-per_53.html"
>Il lancio di Apollo 14 su “Il Gazzettino”</a
>
</p>
<p>
1971/02/01:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710201-il-giorno-dopo-il-liftoff-per_87.html"
>Il lancio di Apollo 14 su “Stampa Sera”</a
>
</p>
<p>
1971/02/01:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710201-il-giorno-dopo-il-liftoff-per_1.html"
>Il lancio di Apollo 14 sul “Resto del Carlino”</a
>
</p>
<p>
1971/02/01:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710201-il-giorno-dopo-il-liftoff-per.html"
>Il lancio di Apollo 14 sul “Corriere della Sera”</a
>
</p>
<p>
1971/02/01:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710201-passata-la-paura-il-viaggio.html"
>Passata la paura, il viaggio verso la Luna di Shepard, Roosa e Mitchell
prosegue regolarmente</a
>
</p>
<p>
1971/02/02 00:00 IT (1971/02/01 23:00 GMT; 17:00 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710202-0000-it-19710201-2300-gmt-1700.html"
>Sveglia agli astronauti e correzione di rotta</a
>
</p>
<p>
1971/02/02:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710202-il-volo-verso-la-luna-di.html"
>Il volo verso la Luna di Apollo 14 sui principali quotidiani italiani</a
>
</p>
<p>
1971/02/03:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710203-le-ultime-notizie-sul-viaggio.html"
>Le ultime notizie sul viaggio verso la Luna di Shepard, Mitchell e Roosa
sulla prima pagina de "La Stampa"</a
>
</p>
<p>
1971/02/03:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710203-dagli-oblo-dellapollo-la-terra.html"
>Dagli oblò dell'Apollo la Terra è sempre più lontana; si entra nella zona
d'influenza lunare</a
>
</p>
<p>
1971/02/04:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710204-un-nuovo-problema-bordo.html"
>Un nuovo problema a bordo dell'Apollo nella prima pagina de "La Stampa"</a
>
</p>
<p>
1971/02/04 (08:20 IT; 01:20 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710204-0820-it-0120-ho-superate-le.html"
>Superate le difficoltà tecniche Apollo 14 entra in orbita lunare</a
>
</p>
<br />
<br />
<h2>Capitolo 4. Allunaggio</h2>
<br />
1971/02/05:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-il-giorno-del-ritorno.html"
>Il giorno del ritorno all’esplorazione della Luna da parte dell'uomo sulla
stampa italiana</a
>
<br />
<br />
1971/02/05 00:39 IT (1971/02/04 23:39 GMT; 17:39 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-0039-it-19710204-2339-gmt-1739.html"
>Sveglia all’equipaggio, preparativi per la discesa sulla Luna e distacco di
"Antares" da "Kitty Hawk"</a
>
<br />
<br />
1971/02/05 10:08 IT:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-1008-it-la-diretta-cbs.html"
>La diretta CBS dell’allunaggio e le immagini di bordo in differita</a
>
<br />
<br />
1971/02/05:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-il-panorama-di-fra-mauro-dopo.html"
>Il panorama di Fra Mauro dopo l’allunaggio</a
>
<br />
<br />
1971/02/05:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-larrivo-del-modulo-lunare.html"
>L'arrivo del modulo lunare "Antares" sulla Luna nella edizione pomeridiana di
"Stampa Sera"</a
>
<br />
<br />
<br />
<h2>Capitolo 5. Esplorazione della Luna</h2>
<p>
<br />
1971/02/05 15:43 IT (08:43 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-la-discesa-sulla-luna-di-alan.html"
>Viene aperto il portello di "Antares": ha inizio la discesa sulla Luna di
Shepard e Mitchell</a
>
<br />
<br />
1971/02/05:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710205-shepard-e-stata-una-lunga.html"
>Shepard: "È stata una strada lunga, ma siamo qui!" - Le foto della prima
"EVA"</a
>
<br />
<br />
1971/02/06:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710206-la-prima-attivita-scientifica.html"
>La prima attività scientifica di Shepard e Mitchell sulla superficie lunare
sui principali quotidiani italiani</a
>
<br />
<br />
1971/02/06 09:20 IT:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710206-0920-it-seconda-passeggiata-e.html"
>Seconda "passeggiata" e ripartenza dalla Luna</a
>
<br />
</p>
<p>
1971/02/06:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710206-le-immagini-restaurate-delle.html"
>Le immagini restaurate delle palline da golf sulla Luna</a
>
</p>
<p>
1971/02/07:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710207-la-seconda-escursione-di.html"
>La seconda escursione di Shepard e Mitchell sulla Luna e l'addio al
Satellite sui quotidiani italiani</a
>
<br />
<br />
<br />
</p>
<h2>Capitolo 6. Il ritorno a casa</h2>
<br />
1971/02/07 02:39 IT 01:39 GMT (1971/02/06 19:39 HO):
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710207-0239-it-0139-gmt-19710206-1939.html"
>Ultime foto dall'orbita lunare e l'addio al satellite naturale della Terra</a
>
<br />
<br />
1971/02/08:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710208-il-ritorno-verso-la-terra-di.html"
>Il ritorno verso la Terra di Apollo 14 sulla stampa italiana</a
><br />
<br />
1971/02/09:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710209-e-il-giorno-del-rientro-la.html"
>È il giorno del rientro. La stampa italiana a poche ore dal ritorno sulla
Terra di Shepard, Roosa e Mitchell</a
>
<br />
<br />
1971/02/09 22:04 IT:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710209-le-ultime-ore-nello-spazio-il.html"
>Le ultime ore nello spazio, il rientro nell'atmosfera e il perfetto
"splashdown" nell'Oceano Pacifico</a
>
<br />
<br />
<br />
<h2>Capitolo 7. Celebrazioni ed eventi post-volo</h2>
<p>
<br />
1971/02/10:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710210-il-felice-rientro-sulla-terra.html"
>Il rientro di Apollo 14 su "La Stampa"</a
>
<br />
<br />
1971/02/10:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710210-il-felice-rientro-sulla-terra_10.html"
>La fine della missione su "Il Corriere della Sera"</a
>
<br />
<br />
1971/02/10:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710210-il-felice-rientro-sulla-terra_4.html"
>Il ritorno sulla Terra di Apollo 14 su "Il Resto del Carlino"</a
>
<br />
<br />
1971/02/10:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710210-il-felice-rientro-sulla-terra_90.html"
>La notizia dell’ammaraggio di Apollo 14 su "Il Gazzettino", "Paese Sera" e
"L'Unità"</a
>
<br />
<br />
1971/02/11:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710211-linizio-della-quarantena-per-i.html"
>L’inizio della quarantena per i tre protagonisti del ritorno alla Luna su
"Il Corriere della Sera"</a
>
<br />
<br />
1971/02/19:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710219-un-bilancio-sul-viaggio-lunare.html"
>Un bilancio sul viaggio lunare di Apollo 14 sul settimanale "Epoca"</a
>
<br />
</p>
<p>
1971/02/19:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2021/02/19710219-shepard-e-mitchell-esaminano.html"
>Shepard e Mitchell esaminano le rocce lunari</a
>
</p>
<p>
1971/02/25:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710225-il-settimanale-epoca-pubblica.html"
>Il settimanale "Epoca" pubblica le foto scattate sulla Luna da Alan Shepard
e Edgar Mitchell</a
>
</p>
<p>
1971/02/26:
<a
href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2016/02/19710226-termina-la-quarantena-degli.html"
>Termina la quarantena degli astronauti di Apollo 14 </a
>
</p>
<p>
2021/01/21:
<a href="https://apollo14timeline.blogspot.com/2021/02/epilogo.html"
>Epilogo - Apollo 14 cinquant’anni dopo</a
>
</p>
Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-13217878414315056302021-01-31T00:29:00.002+01:002021-02-01T00:37:43.831+01:002021/01/31: Epilogo - Apollo 14 cinquant’anni dopo <p>
Le missioni di esplorazione della Luna con equipaggi si conclusero a dicembre del
1972 con <i>Apollo 17</i>. Da allora nessun essere umano ha più camminato
sulla Luna. Le impronte di Alan Shepard e Ed Mitchell giacciono indisturbate e
silenziose sulla superficie lunare da ormai 50 anni.
</p>
<p>
Nel 2009 la sonda di ricognizione Lunar Reconnaissance Orbiter iniziò una
mappatura dettagliatissima della Luna e fotografò anche i siti degli
allunaggi, portando la prima osservazione diretta dello stato attuale delle
tracce di <i>Apollo 14</i> sulla Luna.
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-h_desY1EcQ8/VrustBvmtLI/AAAAAAAAB3k/bOiWEHBIOo0/s1600/515071main_M150633128LR_thumb.jpg"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-h_desY1EcQ8/VrustBvmtLI/AAAAAAAAB3k/bOiWEHBIOo0/s1600/515071main_M150633128LR_thumb.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<p style="text-align: center;">
Il sito di atterraggio di <i>Apollo 14</i> fotografato dalla sonda lunare
LRO della NASA il 25 gennaio 2011.
</p>
<div align="center"><br />
</div>
<p style="text-align: left;">
I tre membri dell’equipaggio di <i>Apollo 14</i> non sono più con noi: Roosa morì nel 1994, Shepard nel 1998 e Mitchell nel 2016. Ma il ricordo di
quel viaggio straordinario resta. Una delle piante nate dai semi portati nello spazio da Roosa, i famosi <i>moon tree</i>, è in Italia.<br /></p><p style="text-align: left;">Il modulo di comando di<i> Apollo 14</i>, unica parte del gigantesco razzo
<i>Saturn V</i> a tornare dalla Luna, è attualmente al Kennedy Space Center,
in Florida.
</p>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-X8KVgHURaJk/VsGEXqCS7lI/AAAAAAAAfkc/ewcnFOTNpaI/s1600/CbNU6pdWIAA_VBE.jpg"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-X8KVgHURaJk/VsGEXqCS7lI/AAAAAAAAfkc/ewcnFOTNpaI/s1600/CbNU6pdWIAA_VBE.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Credit:
<a href="https://twitter.com/spacegalore/status/698995735405133825">Rick Mulheirn</a>.
</p>
</div>
Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-87098976683701021162016-02-26T15:18:00.000+01:002020-08-29T02:02:15.334+02:001971/02/26: Termina la quarantena degli astronauti di Apollo 14L’equipaggio di <i>Apollo 14</i> conclude oggi la propria quarantena precauzionale, concepita per gestire il rischio (assai improbabile) di contaminazione con ipotetici germi lunari. Le missioni lunari successive faranno a meno di questo periodo di isolamento.<br />
<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RKnLUkcPrsQ/VtGv_-NN2VI/AAAAAAAAfo4/K3lDsqiInLI/s1600/end%2Bof%2Bquarantine.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-RKnLUkcPrsQ/VtGv_-NN2VI/AAAAAAAAfo4/K3lDsqiInLI/s1600/end%2Bof%2Bquarantine.jpg" width="100%" /></a>Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-59578715531251201872016-02-25T09:00:00.016+01:002021-02-01T01:33:42.217+01:001971/02/25: Il settimanale "Epoca" pubblica le foto scattate sulla Luna da Alan Shepard e Edgar Mitchell<p style="text-align: justify;">
Il settimanale "Epoca" in edicola giovedì 25 febbraio 1971 pubblica le prime
foto a colori scattate durante la prima attività extraveicolare di Alan
Shepard e Edgar Mitchell sulla superficie di Fra Mauro (dalla collezione
personale di Gianluca Atti).
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-f4Dn503Ze9E/YBSNIfDtfVI/AAAAAAAAFDg/3OCTTyeJRQQ9sdwETdUd_9AL6-T2iucDwCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2Bfoto%2Ba%2Bcolori%2BEpoca%2B1.jpeg"
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/></a>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
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/></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
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/></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
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/></a>
</div>
<br />
<div align=center>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/CRdoSr-qWF8" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
</div>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-69483197840171808072016-02-19T21:24:00.002+01:002021-02-19T22:01:13.130+01:001971/02/19: Shepard e Mitchell esaminano le rocce lunari<p>Nel <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Lunar_Receiving_Laboratory"><i>Lunar Receiving Laboratory</i></a> presso il Johnson Space Center, in Texas, Ed Mitchell (al centro) e Alan Shepard (a destra), ancora in quarantena, esaminano alcuni grandi campioni di roccia lunare, una piccola parte del loro bottino di circa 42 chilogrammi e 227 campioni complessivi raccolto pochi giorni prima nella zona di Fra Mauro, e li mostrano ai giornalisti che stanno dall’altra parte del vetro attraverso il quale sono scattate queste due foto.</p><p>La roccia più grande, davanti a Shepard, è <i>Big Bertha</i>, un campione molto particolare: pesa circa 8,9 kg ed è il terzo più grande mai raccolto nel corso di tutto il programma Apollo. Nel 2019 si <a href="https://astronomy.com/news/2019/01/a-moon-rock-collected-by-apollo-14-astronauts-likely-originated-on-earth">scoprirà</a> che un frammento incorporato all’interno di <i>Big Bertha</i> ha molte caratteristiche, come la presenza di granito e quarzo, che suggeriscono che si tratti di un meteorite terrestre. Avendo un’età di circa quattro miliardi di anni, questo ne fa la roccia terrestre più antica mai trovata.<br /></p><p>Può sorprendere che i campioni siano esposti all’aria e quindi inevitabilmente contaminati dalla presenza dei due astronauti e delle altre persone accanto a loro, ma non tutte le rocce riportate sulla Terra vengono custodite in condizioni di perfetto isolamento, soprattutto se non è stato possibile garantire questo isolamento durante il viaggio dalla Luna. Queste rocce, comprese <i>Big Bertha</i>, sono classificate infatti nel <i><a href="https://curator.jsc.nasa.gov/lunar/catalogs/apollo14/appendixi.pdf">Lunar Sample Catalog</a> </i>della missione come <i>Bulk Sample</i> (campione alla rinfusa).<br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-lD32MVGDpIw/YDAbCNNYkXI/AAAAAAABMP8/B0jNW-vtHoAwmM_iXnshIvXeiU3PhVu7gCLcBGAsYHQ/s680/1971-02-19-rock-sample2.jpeg"><img border="0" data-original-height="453" data-original-width="680" src="https://1.bp.blogspot.com/-lD32MVGDpIw/YDAbCNNYkXI/AAAAAAABMP8/B0jNW-vtHoAwmM_iXnshIvXeiU3PhVu7gCLcBGAsYHQ/s16000/1971-02-19-rock-sample2.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Kw2LCLmQujc/YDAbCLkdPmI/AAAAAAABMQA/Ys7PSN4C7e0zS_LTTWy5Xo2v04I1JPoQwCLcBGAsYHQ/s900/1971-02-19-rock-sample1.jpeg"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="607" src="https://1.bp.blogspot.com/-Kw2LCLmQujc/YDAbCLkdPmI/AAAAAAABMQA/Ys7PSN4C7e0zS_LTTWy5Xo2v04I1JPoQwCLcBGAsYHQ/s16000/1971-02-19-rock-sample1.jpeg" width="100%" /></a>
</div><p>
</p><p>Fonti: <a href="https://twitter.com/apollo_50th/status/1362852381084422145">Apollo 50th</a>; <a href="https://curator.jsc.nasa.gov/lunar/catalogs/apollo14catalog.cfm">Apollo 14 Lunar Sample Information Catalog JSC-14240</a>; <a href="https://twitter.com/apollo_50th/status/1362848515471273985">Apollo 50th</a>.<br />
</p><p></p>
Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-75272293999658923662016-02-19T09:00:00.031+01:002021-02-01T01:19:21.574+01:001971/02/19: Un bilancio sul viaggio lunare di Apollo 14 sul settimanale "Epoca"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-F6xeWE4fi5k/YBM75ZdNAKI/AAAAAAAAFCw/5tg9fUjdesIMhGhNTnfD_vN9ujaS7K3FQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2BEpoca%2B1.jpeg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La copertina del settimanale "Epoca" uscito in edicola venerdì 19 febbraio
1971.
</p>
<p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-D8szuPR2deI/YBM8NMUyumI/AAAAAAAAFC4/YcPxU_YScrklDv2P5RwRI2M6W0vDAz3FACLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2BEpoca%2B2.jpeg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-Rwv9RZeLXh0/YBM8b2Oc86I/AAAAAAAAFC8/GTf-_lM8AAY25KcjRBf3dJy3M30-niEmACLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2Bepoca%2B3.jpeg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-m9wCEJ1q11A/YBM84LYzzCI/AAAAAAAAFDM/ve7EjUlFW6kJ8nvYO1RTvWa9qmpyVPhfQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2Bepoca%2B4.jpeg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-ZYleFLS_eNY/YBM9GFxHJNI/AAAAAAAAFDQ/rO0xdrc7me0iBcdmgUUvj2CkPNGG6aphACLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2Bepoca%2B5.jpeg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Il servizio interno al settimanale "Epoca", firmato da Franco Bertarelli,
sulla missione Apollo 14 conclusasi felicemente pochi giorni prima (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-38414765826220183642016-02-19T08:00:00.000+01:002020-08-29T02:02:36.315+02:001971/02/19: Il settimanale "Epoca" pubblica le prime foto scattate sulla Luna da Apollo 14<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-JwtxYLJnFo0/Vr5UUvn19RI/AAAAAAAAB4E/5Ez_THKqaj0/s1600/apollo%2B14%2Bepoca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-JwtxYLJnFo0/Vr5UUvn19RI/AAAAAAAAB4E/5Ez_THKqaj0/s1600/apollo%2B14%2Bepoca.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
La copertina del settimanale <i>"EPOCA"</i> dedicata all'impresa di Apollo 14</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-UIXAo2ISAUM/Vr5T1PSig-I/AAAAAAAAB38/OXCw4pyar4I/s1600/P2120955.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-UIXAo2ISAUM/Vr5T1PSig-I/AAAAAAAAB38/OXCw4pyar4I/s1600/P2120955.JPG" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Il servizio interno del settimanale con le prime foto scattate sulla Luna</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bFj3GBynGoQ/Vr5U4Q1nWPI/AAAAAAAAB4Q/bWgMrObmM6w/s1600/P2120956.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-bFj3GBynGoQ/Vr5U4Q1nWPI/AAAAAAAAB4Q/bWgMrObmM6w/s1600/P2120956.JPG" width="98%" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-KkaynE03R_0/Vr5VUoPlIJI/AAAAAAAAB4Y/4vLxJtAs4FA/s1600/P2120957.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-KkaynE03R_0/Vr5VUoPlIJI/AAAAAAAAB4Y/4vLxJtAs4FA/s1600/P2120957.JPG" width="98%" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-A3Im7jBL_Qw/Vr5Vuc4WSqI/AAAAAAAAB4c/IGTWj6zHYaQ/s1600/P2120958.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-A3Im7jBL_Qw/Vr5Vuc4WSqI/AAAAAAAAB4c/IGTWj6zHYaQ/s1600/P2120958.JPG" width="98%" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-rlqY8Fxzn5Y/Vr5WEUteqUI/AAAAAAAAB4k/SfOv21mWAXc/s1600/Reportage%2Bapollo%2B%2B14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-rlqY8Fxzn5Y/Vr5WEUteqUI/AAAAAAAAB4k/SfOv21mWAXc/s1600/Reportage%2Bapollo%2B%2B14.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
La copertina del settimanale francese <i>"PARIS MATCH" </i></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-78459207907190786342016-02-11T08:00:00.127+01:002021-02-01T00:11:51.398+01:001971/02/11: L'inizio della quarantena per i tre protagonisti del ritorno alla Luna su "Il Corriere della Sera"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ZxkG_QRx3co/YBBE3UzEh-I/AAAAAAAAFBk/a__US-7Qep41uNWqx12Qyr0drrchfPe5QCLcBGAsYHQ/s2891/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B1.jpeg"><img border="0" data-original-height="2891" data-original-width="1088" src="https://1.bp.blogspot.com/-ZxkG_QRx3co/YBBE3UzEh-I/AAAAAAAAFBk/a__US-7Qep41uNWqx12Qyr0drrchfPe5QCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B1.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-nmvMoA8FBDg/YBBFEj9gOMI/AAAAAAAAFBo/jTj6qmXth6c2UipYv0fOF5cuPBYlHSsDQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B2.jpeg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1690" src="https://1.bp.blogspot.com/-nmvMoA8FBDg/YBBFEj9gOMI/AAAAAAAAFBo/jTj6qmXth6c2UipYv0fOF5cuPBYlHSsDQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B2.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Il giorno dopo il rientro sulla Terra e l'inizio della quarantena per Shepard;
Roosa e Mitchell sulla prima e quinta pagina de "Il Corriere della Sera" di
giovedì 11 febbraio 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b>ARRIVERANNO VENERDI' NOTTE</b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Attesi a Houston gli eroi lunari</span></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-size: medium;"><b>Gli astronauti hanno telefonato ai familiari - Tutti e tre sono in
perfetta salute - L'età delle rocce prelevate nella fossa di Fra Mauro non
dovrebbero essere inferiori ai 4 miliardi di anni</b></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Houston, 10 febbraio. "E' proprio facile sorridere ora", ha detto ieri sera, raggiante, la signora Louise Mitchell, mentre con
le lacrime agli occhi, in casa, circondata dai parenti e dagli amici, stava
guardando alla televisione il suo Edgar di ritorno dalla Luna con Alan
Shepard e Stuart Roosa entrare con passo deciso dentro il carrozzone della
quarantena a bordo della portaerei<i> New Orleans</i>, ormai al sicuro sul nostro pianeta. Erano con lei anche gli astronauti
Fred Haise e il secondo "pedone lunare" della storia Edwin Aldrin con le rispettive mogli, tutti fieri, tutti
entusiasti.
"E' stato il più bel ritorno dallo spazio che abbia mai visto fino ad
ora", ha aggiunto la signora Louise.
</div>
<br style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 15.4px;" />
<div style="text-align: justify;">
Non diverse le espressioni che sono state colte in casa Roosa e in casa
Shepard. La moglie di quest'ultimo ha voluto sottolineare la tenacia, la
determinazione e gli sforzi di Alan per mantenersi in forma e per smentire
in pieno quelli che ritenevano 47 anni una età troppo avanzata per andare
sulla Luna. Gli astronauti hanno telefonato alle famiglie scambiando con le
mogli mille affettuosità; Roosa fra l'altro ha chiesto alla sua Joan di
fargli trovare pronto, per quando arriverà a casa, uno dei suoi
<i>sandwich </i>preferiti a base di salsiccia e cipolla ed ha anche chiesto
di tenergli in frigo una buona birra.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Da questi discorsi si capisce che gli eroi della Luna, dopo tante
avventure, sono tornati normali esseri terrestri con i loro desideri grandi
e piccoli, compresi quelli suscitati dal ricordo di una birra e di una
salsiccia. I tre uomini dell'<i>Apollo 14</i> sono risultati in perfetta salute e hanno tenuto a precisare ai
medici - come già avevano fatto nel corso del loro viaggio - che non hanno
avuto bisogno nemmeno di una pillola delle tante che avevano a disposizione.
La portaerei <i>New Orleans</i>, con il suo prezioso carico, sta ora viaggiando velocemente verso le Isole
Samoa. Vi arriverà domani in giornata. Un elicottero preleverà il carrozzone
della quarantena con dentro gli astronauti e lo depositerà a terra. Da qui
il viaggio proseguirà in aereo fino a Houston dove Shepard e suoi compagni
sono attesi per le 0:30 di venerdì notte (ora del Texas).
</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto, sempre qui a Houston, stamani è stata mostrata ai giornalisti,
in uno dei simulatori lunari, come si svolgerà la prossima missione
dell<i>'Apollo 15</i> che verrà realizzata nel luglio prossimo. Gli astronauti David
Scott, James Irwin, che scenderanno sulla Luna nella zona compresa fra la
cosiddetta catena degli Appennini e l'<i>Hadley Rille</i>, mentre il loro compagno di avventura Alfred M. Worden rimarrà in orbita
ad attenderli, ci hanno fatto vedere come manovreranno la loro
straordinaria Jeep lunare.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa macchina è un curioso veicolo a quattro ruote azionato
elettricamente. Ha due posti. Le sue ruote non sono di gomma, ma di una
speciale rete metallica che offre un sufficiente attrito per muoversi
senza scivolare e, nello stesso tempo, molleggia come i pneumatici. La
velocità del veicolo può raggiungere i 15 chilometri all'ora con una
autonomia di una ottantina di chilometri. L'<i>Apollo 15</i> porterà a compimento una serie di esperimenti senza precedenti.
Intanto vi saranno tre attività extra-veicolari sulla Luna anziché due,
come è avvenuto finora; l'intera missione durerà da 12 a 15 giorni, mentre
dall'orbita lunare Alfred Worden farà partire dal suo veicolo un satellite
automatico che girerà intorno alla Luna per oltre un anno, per compiere
una serie impressionante di esperimenti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
A proposito dei programmi futuri, la notte scorsa, poco dopo
lo <i>splash-down</i> dell<i>'Apollo 14</i>, il direttore ad interim della NASA dottor Law, dopo aver rilevato che
Shepard, Mitchell e Roosa hanno portato a compimento un lavoro senza
precedenti che nessuna macchina, per quanto perfezionata, sarebbe in grado
di svolgere, ha detto che entro il 1972 il programma <i>Apollo</i> dovrà essere compiuto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ultimo volo previsto, con a disposizione il relativo
<i>budget</i>, sarà quello dell'<i>Apollo 17</i>. Poi, per almeno dieci anni, nessun astronauta americano metterà più
piede sulla Luna. Quando la NASA deciderà di tornarvi, dovrà farlo con
mezzi più ampi. Si tratterà - come già alcuni hanno progettato - di
costruire sul Satellite della Terra qualche osservatorio semipermanente.
Ma per ora queste anticipazioni non sono state fatte né dal dottor
Law né da altri dirigenti della NASA nei loro discorsi
ufficiali. Dopo il programma <i>Apollo</i> si passerà alla fase realizzativa degli <i>Skylab</i>: i laboratori del cielo, preludio alle stazioni orbitanti in permanenza
intorno alla Terra, dentro le quali lavoreranno gruppi numerosi di
scienziati e di tecnici. Contemporaneamente dovranno entrare in funzione
le "Space Shuttles", le navette dello spazio, che faranno la spola dalla
Terra al cosmo attraversando l'atmosfera come aerei, comportandosi nello
spazio come razzi e tornando sul nostro pianeta ad atterrare su pista al
pari degli attuali aviogetti di linea.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto qui a Houston gli scienziati hanno già tutto pronto per le prime
analisi delle rocce di Fra Mauro che stanno arrivando. Dalle descrizioni
fornite da Shepard e dai suoi compagni si pensa proprio che essi siano
riusciti a portare a casa le pietre provenienti dagli strati più profondi
del globo lunare la cui età dovrebbe essere non inferiore ai 4 miliardi di
anni. <i>(Giancarlo Masini)</i></div>
</blockquote>
<p> </p>
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-3AhMnIGlN7M/YBBMjVrUeOI/AAAAAAAAFCA/T7v1u6xskSEREdJyj6N1-McaqVOzRTqSQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B3.jpeg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1035" src="https://1.bp.blogspot.com/-3AhMnIGlN7M/YBBMjVrUeOI/AAAAAAAAFCA/T7v1u6xskSEREdJyj6N1-McaqVOzRTqSQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B11%2Bcorsera%2B3.jpeg" width="100%" /></a>
<p style="text-align: center;">
Un simpatico articolo a pagina 3 de "Il Corriere della Sera" su Alan Shepard, un "nonnetto" di 47 anni che nonostante l'età "avanzata" è riuscito ad andare sulla Luna (dalla collezione personale di Gianluca Atti).</p>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-65223982502711554222016-02-10T09:00:00.028+01:002021-02-01T00:52:12.258+01:001971/02/10: La notizia dell’ammaraggio di Apollo 14 su "Il Gazzettino", "Paese Sera" e "L'Unità"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-c18OhNdrWSg/YAtEfPXU85I/AAAAAAAAFAw/Ewk0Dfm_4T4DHOjWiSJ7XjpOxrzXxITVgCLcBGAsYHQ/s2048/1971%2B02%2B10%2BApollo%2B14%2BIl%2Bgazzettino.jpeg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1687" src="https://1.bp.blogspot.com/-c18OhNdrWSg/YAtEfPXU85I/AAAAAAAAFAw/Ewk0Dfm_4T4DHOjWiSJ7XjpOxrzXxITVgCLcBGAsYHQ/s16000/1971%2B02%2B10%2BApollo%2B14%2BIl%2Bgazzettino.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<div><br /></div><div style="text-align: center;">
Il ritorno dell'equipaggio di Apollo 14 sulla prima pagina de "Il Gazzettino"
(dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</div><div><br /></div>
<div><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dl1ly2PwML4/YAyX3zeSILI/AAAAAAAAFA8/mPuVKSSfPnYKARnm-KElCJuL-mUHPWZtQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BPaese%2Bsera.jpeg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1351" src="https://1.bp.blogspot.com/-dl1ly2PwML4/YAyX3zeSILI/AAAAAAAAFA8/mPuVKSSfPnYKARnm-KElCJuL-mUHPWZtQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BPaese%2Bsera.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-q4MWCv1d5DU/YAyZW0sWWaI/AAAAAAAAFBI/IldmRakxheM9npl2A_jnX2vQsSER-ApiQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BPaese%2Bsera%2B2.jpeg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1464" src="https://1.bp.blogspot.com/-q4MWCv1d5DU/YAyZW0sWWaI/AAAAAAAAFBI/IldmRakxheM9npl2A_jnX2vQsSER-ApiQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BPaese%2Bsera%2B2.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
I protagonisti della terza esplorazione del suolo lunare sono di nuovo sulla
Terra: dalla prima e sedicesima pagina del quotidiano "Paese Sera" (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</div>
<div><br /></div>
<div><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ijdXeAKd6Og/YAyegHRj2DI/AAAAAAAAFBU/eOzlhARZv8EhQ6H_gmw-4c4EuCDe3hnZwCLcBGAsYHQ/s1583/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BL%2527Unit%25C3%25A0.jpg"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="964" src="https://1.bp.blogspot.com/-ijdXeAKd6Og/YAyegHRj2DI/AAAAAAAAFBU/eOzlhARZv8EhQ6H_gmw-4c4EuCDe3hnZwCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BL%2527Unit%25C3%25A0.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
La pagina 7 del quotidiano "L'Unità" di mercoledì 10 febbraio 1971 dedicata al
rientro sulla Terra dell'equipaggio di Apollo 14 (dalla collezione personale
di Gianluca Atti).
</div>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-36152463868590173132016-02-10T08:30:00.032+01:002021-02-01T00:52:54.032+01:001971/02/10: Il ritorno sulla Terra di Apollo 14 su "Il Resto del Carlino"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-80YVXYOxnFE/YAnu6IM9-rI/AAAAAAAAFAU/edWDCuKjAXUYzmCIY45poPWw3FcAYL6DwCLcBGAsYHQ/s2518/1971%2B02%2B10%2BCarlino.jpeg"
style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"
><img
border="0"
data-original-height="2518"
data-original-width="1249"
src="https://1.bp.blogspot.com/-80YVXYOxnFE/YAnu6IM9-rI/AAAAAAAAFAU/edWDCuKjAXUYzmCIY45poPWw3FcAYL6DwCLcBGAsYHQ/s16000/1971%2B02%2B10%2BCarlino.jpeg"
width="100%"
/></a>
</div>
<p></p>
<p style="text-align: center;">
Il ritorno a terra dei protagonisti del terzo sbarco umano sulla Luna nella
prima pagina de "Il Resto del Carlino" (dalla collezione personale di Gianluca
Atti).
</p>
<p><br /></p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: large;"
>Perfetto ammaraggio nel Pacifico</span
></b
>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">L'Apollo è tornato</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b
>I tre reduci dell'avventurosa esplorazione lunare raccolti dalla
portaerei "New Orleans" a sud delle isole Samoa - Venerdì saranno al
centro spaziale di Houston per essere interrogati dagli scienziati - Ieri
intanto gli astronauti hanno concesso una specie di conferenza stampa: il
comandante Shepard ha spiegato perché non riuscì a raggiungere la cima del
cratere lunare</b
>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b>HOUSTON</b>, 9 febbraio. Il volo di "Apollo 14" è terminato oggi alle ore
22,05 come previsto dal programma. La capsula, con a bordo i tre astronauti
Alan Shepard, Stuart Roosa e Edgar Mitchell, ha ammarato con sbalorditiva
precisione nei pressi della portaerei che incrociava nel Pacifico a sud
delle isole Samoa. Uno alla volta i reduci della Luna sono usciti dalla
navicella e sono stati issati a bordo degli elicotteri che li hanno poi
trasportati sulla portaerei. Giovedì mattina i tre astronauti raggiungeranno
in elicottero Samoa e di qui, trasferitisi su un grosso aereo a reazione,
raggiungeranno Houston nelle prime ore di venerdì. Li attendono per
interrogarli gli scienziati del centro spaziale.
</p>
<p style="text-align: justify;">
L'ultima giornata di volo era trascorsa nella massima tranquillità. I tre
astronauti sono stati svegliati alle 13,25, ora italiana, dal collega Fred
Haise il quale segue il loro volo dal centro di controllo i Houston. In quel
momento la navicella si trovava a poco più di centomila chilometri dalla
Terra. Alan Shepard, Edgar Mitchell e Stuart Roosa hanno consumato la prima
colazione, quindi si sono dedicati ad esercizi di navigazione.
</p>
<p style="text-align: justify;">
I tre astronauti hanno poi risposto ad alcune domande trasmesse loro dal
centro di controllo di Houston.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alan Shepard ha definito il volo dell'"Apollo 14" un grande e clamoroso
successo: gli astronauti portano a Terra molto materiale geologico e
fotografico. Ha aggiunto che egli e Mitchell sono giunti sino ad un
centinaio di metri dalla cima del cratere che dovevano scalare e che
avrebbero potuto raggiungerne la cima se non si fossero fermati per
raccogliere rocce e compiere altri esperimenti.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard ha poi affermato di non avere avuto fastidi per quanto riguarda
stanchezza e visibilità sulla superficie lunare. "Non siamo rimasti
disorientati e non ci siamo persi. Era soltanto questione di tempo; con
alcuni minuti a disposizione per guardarsi attorno, ci si rendeva conto di
dove fossimo".
</p>
<p style="text-align: justify;">
A sua volta Mitchell ha affermato che, anche se non sono riusciti a
raggiungere la cima del "cratere a cono", nondimeno "tutti i principali
obiettivi della missione sono stati raggiunti". Il problema principale
durante le passeggiate lunari è stato costituito dal terreno accidentato che
limitava la visibilità a 100-150 metri. "Non sapevamo mai quale punto di
riferimento sarebbe apparso dopo ogni collina - ha detto Mitchell. - Siamo
rimasti molto sorpresi quando, raggiunta la cresta che pensavamo costituisse
la cima del "cratere a cono", ci siamo accorti che v'è n'era un'altra oltre
quella"
</p>
<p style="text-align: justify;">
Il comandante Shepard ha quindi spiegato che il "Lem" si è posato "in pieno
sull'obiettivo, leggermente a destra. Sono stato costretto ad atterrare su
un pendio perché nella zona non vi era un punto pianeggiante. Ho notato di
aver sollevato meno polvere di quanto ci aspettassimo durante l'atterraggio.
La polvere ha cominciato ad alzarsi quando il "Lem" era circa 150-100 metri
dalla superficie, senza però ridurre la visibilità".
</p>
<p style="text-align: justify;">
Accennando alla sua "partita di golf", Shepard ha detto di aver tirato tre
palle. "La prima - ha precisato - l'ho mancata. La seconda l'ho lanciata a
circa duecento metri e la terza a più di 400 metri".
</p>
<p style="text-align: justify;">
Quale è stato il momento più emozionante della vostra impresa? E' stato
chiesto da Terra. Roosa, che ha atteso in orbita lunare i suoi compagni, ha
detto che l'emozione più profonda l'ha sentita vedendo per la prima volta la
Luna a 96 chilometri di distanza: Per Mitchell l'emozione più viva è stata
vedere dall'oblo dell'Antares il "cratere a cono". Shepard infine a
risposto: "Penso che la più grande emozione per me debba ancora venire: sarà
quando avrò posato tutti e due i piedi sulla portaerei che ci raccoglierà
dopo l'ammaraggio".
</p>
</blockquote>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-40269181285484180202016-02-10T08:00:00.039+01:002021-02-01T00:53:21.606+01:001971/02/10: La fine della missione su "Il Corriere della Sera"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dXtvdMoQhqI/YAcmgmDJtqI/AAAAAAAAE_w/zMVcwgrmeS8SBmvcLUf8doeI3eFc4uHPQCLcBGAsYHQ/s2571/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2Bcorsera.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2571" data-original-width="1223" src="https://1.bp.blogspot.com/-dXtvdMoQhqI/YAcmgmDJtqI/AAAAAAAAE_w/zMVcwgrmeS8SBmvcLUf8doeI3eFc4uHPQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2Bcorsera.jpeg" width="100%" /></a>
</div>
<p></p>
<p style="text-align: center;">
La prima pagina de "Il Corriere della Sera" di mercoledì 10 febbraio 1971
(dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p><br /></p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;">
<b>FELICEMENTE CONCLUSA LA TERZA AVVENTURA LUNARE</b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">Tornato l'Apollo</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: medium;">Ammaraggio perfetto a 1400 chilometri dall'isola di Samoa - In ottime
condizioni Shepard, Mitchell e Roosa - Primo bilancio</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
(Dal nostro inviato speciale) Houston, 9 febbraio. Spettacolare e perfetto -
come era stata la partenza per il grande viaggio sulla Luna - è stato il
ritorno sul nostro pianeta dell'<i>Apollo 14</i> con il suo prezioso carico
di tre vite umane e dei materiali attesi con tanta ansia da migliaia di
scienziati di tutto il mondo. Alle 22,04, con un ritardo di pochi secondi
sull'istante calcolato dai <i>computers</i>, l'astronave si è truffata con
un grande spruzzo nell'acqua dell'Oceano Pacifico a circa 4 miglia dalla
portaerei <i>New Orleans</i>, proprio sull'obiettivo stabilito, 1400
chilometri dall'isola di Samoa.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Per quanto ormai questa operazione si sia vista altre volte e per quanto
sapessimo dalla sala di controllo che tutto era a posto, che tutto
funzionava bene, che tutto era corrispondente al millesimo alle indicazioni
del manuale di volo, non c'è ritorno dal cosmo di questa favolosa navicella
fatta a tronco di cono senza che l'emozione più intensa ci assalga tutti e
ci faccia fremere fino a quando l'astronave non riemerge dalle onde del mare
e i suoi tre valorosi occupanti non escano a respirare finalmente l'aria per
la quale la nostra natura ci ha fatti.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Negli ultimi minuti del viaggio, alle 21,35, quando ormai per Alan Shepard,
Edgar Mitchell e Stuart Roosa il nostro pianeta era diventato una immensa
sfera biancheggiante di nubi e splendente al sole in tutta la sua bellezza,
con ben visibili i contorni dei mari e dei continenti, 8 i colori diversi
dei rilievi montagnosi e degli oceani più profondi, l'astronave
<i>Apollo </i>si è staccata dal suo razzo di servizio e si è posta nel
migliore assetto di volo per il suo atteso impatto con l'atmosfera
terrestre. Una coltre soffice di aria ma che alla seconda velocità cosmica
sul ritmo della quale viaggiavano gli esploratori lunari, diventa dura, e
provoca l'accensione di fantastiche fiamme sulle pareti del veicolo portando
la loro temperatura oltre i limiti della fusione. Era l'ultimo rischio ma
anche il più temuto. Sarebbe bastato che l'angolo della traiettoria di
arrivo o l'assetto dell'astronave fossero di poco differenti rispetto a
quanto stabilito per trasformare la magnifica avventura lunare in una
tragedia senza scampo.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Tutto, fortunatamente, si è svolto alla perfezione. Un minuto dopo la
separazione del razzo di servizio gli astronauti sono entrati nell'atmosfera
al riparo dello scudo antitermico del loro veicolo.
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">L'attrito dell'aria </span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Vi sono stati i previsti minuti del silenzio radio provocati appunto dal
calore sviluppato dall'attrito dell'aria intorno all'<i>Apollo </i>e il
conseguente fenomeno della ionizzazione.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Poi improvvisamente sui nostri teleschermi, collegati al ponte della
<i>New Orleans</i> si è visto spuntare dal blu intenso del cielo un
velocissimo puntino rossastro. Era il piccolo paracadute di trazione che
serve per estrarre quelli più grandi di frenata. Quel punto è diventato
sempre più grande poi si sono aperti i tre grossi paracadute. La navicella
<i>Apollo </i>ha avuto un sobbalzo e la sua discesa dondolante si è fatta
lenta, sempre più dolce, fino a che l'astronave non ha toccato le onde. Date
le condizioni del mare e del tempo il recupero dei tre uomini non ha
presentato alcuna difficoltà. In breve gli uomini-rana hanno circondato la
capsula disponendo il galleggiante di sicurezza ed aiutando poi Shepard e i
suoi compagni ad indossare i vestiti della quarantena e a salire sul canotto
dal quale sarebbero poi passati sull'elicottero di recupero.
</p>
<p style="text-align: justify;">
A differenza di tutti gli altri voli, gli astronauti che sono usciti stasera
dalla capsula non apparivano per nulla stanchi ed affaticati.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dall'astronave cosmica all'elicottero. Poi il viaggio sulla portaerei dentro
il carrozzone d'isolamento biologico. Quindi il lungo giro in aereo dal
Pacifico al Texas. Infine quasi 18 giorni di quarantena nella clausura del
Lunare Receiving Laboratory di Houston. Ecco quello che alla Nasa si chiama
ormai la <i>normal procedure </i>per gli uomini che tornano dalla Luna. Gli
esploratori dell'<i>Apollo 14 </i>arriveranno alla centrale della Nasa
venerdì prossimo e come al solito saranno sottoposti ad una serie di
debriefings nel corso dei quali verranno riesaminate, passo per passo, tutte
le fasi della loro avventura nel cosmo.
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">Conferenza stampa</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Ma insomma come è fatta questa benedetta regione intitolata all'antico
cartografo italiano? Ce l'hanno nuovamente descritta la notte scorsa gli
stessi protagonisti dell'esplorazione, nel corso di una fantastica
conferenza stampa dal cosmo.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Erano quasi le una (ora italiana). L'<i>Apollo 14 </i>si trovava ancora ad
oltre 160 mila chilometri dal nostro pianeta. Shepard ha azionato la
telecamera e sui teleschermi della <i>control room</i> e della sala stampa è
apparso a colori l'emblema della della missione affisso in cima alla
<i>console </i>di comando dell'astronave, mentre questa viaggiava alla
velocità di quasi settemila chilometri orari e, metro dopo metro, accelerava
la sua folle andatura in direzione della Terra. Poi vi è stata una
carrellata per mostrarci l'interno del veicolo spaziale ed infine si sono
visti i tre astronauti al loro posto.
</p>
<p style="text-align: justify;">
La conferenza è durata ventiquattro minuti. Un <i>pool </i>di colleghi aveva
preparato a nome di tutti una serie di quattordici domande. Riguardanti in
particolar modo il loro stato d'animo, le loro maggiori emozioni e la
descrizione del luogo dove scese <i>Antares</i>. "La mancanza di tempo, non
la stanchezza - hanno confermato Shepard e Mitchell - ci impedirono di
arrivare fino alla cima del cratere a cono. Se avessimo avuto un'altra
mezz'ora ci saremmo arrivati. La nostra battagli e il nostro lavoro erano
proprio contro il tempo. Comunque i campioni di pietre emesse dal cratere
che gli scienziati aspettano ce li abbiamo in abbondanza".
</p>
<p style="text-align: justify;">
In più l'<i>Apollo 14</i> ha portato a casa una serie di film senza
precedenti e da questi oltreché dalle rocce i selenologi potranno avere una
messe formidabile di informazioni. "A nostro giudizio siamo arrivati ad una
cinquantina di metri dal bordo del grande cratere" - hanno aggiunto gli
esploratori lunari -. "Ma forse vi siete trovati davanti dei blocchi di
roccia più alti di voi'" ha chiesto il capo comunicatore che rivolgeva le
domande a nostro nome. "Abbiamo trovato pietre di ogni dimensione" - è stata
la risposta degli astronauti -. "Alcune di esse avevano altezze di tre o
quattro metri e quindi dovevamo aggirarle per proseguire il nostro cammino.
Non abbiamo avuto difficoltà a trainare il nostro carrello - ha aggiunto
Mitchell - intorno a questi roccioni salvo scartare i percorsi più
accidentati. Il nostro problema maggiore da questo punto di vista è stato
rappresentato dall'ondulazione e dalle frastagliature del terreno".
</p>
<p style="text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"><b>Dieci anni fa</b></span>
</p>
<p style="text-align: justify;">
"Quando avete avuto il problema del <i>docking </i>e della batteria
elettrica, nonché quando vi si è accesa la spia di allarme avete avuto paura
di non poter contare su un ritorno sicuro a casa?". Mitchell: "Non ho mai
dubitato un istante". "Che dimensioni hanno i blocchi di pietre che state
portando a Terra?". "Ce ne sono anche di 35 centimetri di diametro" - ha
risposto Shepard - e poi riprendendo il discorso sulla regione di
<i>Fra Mauro</i> ha aggiunto: "Originariamente avevo pianificato di
atterrare un po' più a sud, ma il suolo era molto accidentato e allora
volteggiando sopra - ha detto in sostanza il comandante dell'Apollo 14 - ho
scelto un punto una trentina di metri più a nord".
</p>
<p style="text-align: justify;">
"Quale è stata la parte più emozionante del vostro viaggio?". Shepard: "Io
penso che la più grande emozione per me sia quella del ritorno a casa al
momento di mettere i piedi sulla portaerei". Roosa: "Per me è stato quando
ho visto la Luna a meno di 60 miglia di distanza". Mitchell: "Per me quando
ci siamo posati su <i>Fra Mauro</i> e ho visto il cratere a cono". "Che
differenza hai trovato, Shepard, fra il tuo volo a bordo della
<i>Mercury </i>dieci anni fa e il viaggio dell'<i>Apollo 14</i>?". Shepard:
"A parte le implicazioni di carattere tecnico fra i due voli, dal mio punto
di vista personale io penso che per quei giorni il volo della
<i>Mercury </i>con il piccolo razzo <i>Redstone </i>fu un maggiore impegno
sul piano individuale che non per l'<i>Apollo 14</i>. Le apparecchiature
sono differenti ovviamente e mi aiutarono allora come ci hanno aiutato ora.
Le emozioni per me sono state grandissime ambedue. Non c'è dubbio su
questo".
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo la conferenza stampa gli astronauti hanno ripreso il loro normale
lavoro. La traiettoria dell'astronave ai controlli finali era risultata
esattamente uguale a quella nominale e pertanto sono state annullate le
previste due ultime correzioni di rotta.
<i> (Giancarlo Masini)</i>
</p>
</blockquote>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-51170474707488992142016-02-10T07:45:00.064+01:002021-02-01T00:53:56.247+01:001971/02/10: Il rientro di Apollo 14 su "La Stampa"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-BlJpHAfYpqg/X_3mudwSK4I/AAAAAAAAE-s/ME3ujxpUGv4CxwMu7x6CuvXuzhPewBsygCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BLa%2BStampa.jpg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1493" src="https://1.bp.blogspot.com/-BlJpHAfYpqg/X_3mudwSK4I/AAAAAAAAE-s/ME3ujxpUGv4CxwMu7x6CuvXuzhPewBsygCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B10%2BLa%2BStampa.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima pagina del quotidiano "La Stampa" di mercoledì 10 febbraio 1971
(dalla collezione cartacea di Gianluca Atti).
</p>
<p><br /></p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Pieno successo tecnico della missione "Apollo 14"</span></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">In orario dalla Luna</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b>La navicella con a bordo Shepard, Mitchell e Roosa è entrata
nell'atmosfera alle 21,47 - Inquadrata dai radar è stata seguita
visualmente dagli elicotteri mentre si aprivano i paracadute - Alle 22,04
il contatto con le onde, a meno di otto chilometri dall'incrociatore "New
Orleans" - Primo rapporto sull'impresa da parte degli astronauti, in
perfette condizioni fisiche</b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: large;">La corsa dell'astronave verso la Terra</span></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">alla velocità di quasi 40 mila km ora</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
(Dal nostro corrispondente) New York, 9 febbraio. L'"Apollo 14" è tornato
sulla Terra. Alle 22,04 di stasera, la più contrastata ed entusiasmante
missione lunare si è trionfalmente conclusa con un perfetto ammaraggio nel
Pacifico, a 1500 chilometri circa a sud di Samoa. Shepard, Mitchell e Roosa,
già visitati dai medici, lavati, con abiti puliti, stanno ora gustando una
cena a base di bistecche, asparagi e patate al forno a bordo
dell'incrociatore "New Orleans". Quando si addormenteranno, la Luna da essi
conquistata si oscurerà: alle 6,52 di domattina, ora italiana, incomincerà
un'eclissi. I tre astronauti raggiungeranno il centro di controllo di
Houston, nel Texas, all'alba di venerdì, ma non saranno "rimessi in libertà"
che dopo quindici giorni di quarantena.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Il ritorno dell'Apollo, partito da Capo Kennedy nove giorni or sono, è stato
emozionante come sempre. Alle 21,35, Roosa ha separato la capsula dal modulo
di servizio. Dodici minuti più tardi, ad una velocità di 40 mila chilometri
orari, e a 120 chilometri d'altezza, gli astronauti hanno infilato il
ristretto corridoio di rientro nell'atmosfera. <i>"Arriviamo"</i> ha detto
gioiosamente Shepard, mentre la capsula, le pareti brucianti per l'attrito,
precipitava verso l'Oceano come un globo di fuoco. Poi, i quattro minuti di
"suspense", in cui i contatti radio vengono persi. Infine, alle 21,59, lo
spettacolo dei paracaduti dai colori vivaci, aperti sulla capsula che scende
gradatamente, lo "splash down", e lo stormo di elicotteri che accorre.
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">Bersaglio colpito</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard, Mitchell e Roosa sono usciti dall'Apollo dopo che i sommozzatori lo
hanno assicurato a dei galleggianti e sono saliti su un canotto pneumatico.
L'intera operazione è durata circa 15 minuti.
<i>"Complimenti per la vostra precisione" </i>ha esclamato il comandante
della "New Orleans" alla radio.
<i>"Avete colpito il bersaglio, come per l'atterraggio sulla Luna. Siete
scesi a meno di 8 chilometri da noi, le telecamere v'hanno seguito attimo
per attimo".</i>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<i>"Grazie"</i> ha risposto Shepard. <i>"Grazie"</i> ha ripetuto ai
sommozzatori: <i>"Siete stati molto rapidi"</i>. Il mare leggermente mosso
non è parso disturbare gli astronauti. Tutti e tre hanno respirato l'aria a
pieni polmoni. Nella discesa, avevano sopportato una pressione sei volte
superiore al normale.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Tra gli applausi dell'equipaggio, i tre astronauti sono entrati nella
"roulotte" ad essi riservata. Non davano segni di stanchezza, sorridevano.
<i>"Consideriamo la nostra missione uno straordinario successo"</i> aveva
detto Shepard ore prima, in una conferenza-stampa dallo spazio, a 190 mila
chilometri di distanza dalla Terra.
<i>"Per intuizione, da quanto abbiamo visto e raccolto, dovremmo ritornare
con un tesoro di informazioni geologiche, fotografiche, tecniche". </i>E Mitchell, alla domanda se le varie difficoltà dell'"Apollo", i mancati
agganci iniziali col "Lem", la caduta di tensione nelle batterie, non
avessero minacciato l'impresa, aveva risposto:<i>
"Nessuno di noi ha mai dubitato che saremmo riusciti a fare tutto".</i>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Conviene vedere brevemente gli ultimi eventi del volo dell'"Apollo". Alla
conferenza-stampa, alle due di stamane ora italiana, Shepard e Mitchell
precisano di portare con sé non 50 ma 45 chili di pietre lunari,
<i>"una delle quali di 30 centimetri di diametro"</i>. Aggiungono anche
d'essere arrivati a non più di 100 metri dalla vetta del cratere del cono,
invece dei 250 calcolati dal Centro di controllo di Houston.
<i>"E' stata la mancanza di tempo, non di forze, a fermarci"</i>, dice
Shepard.
<i>"Le nostre pulsazioni erano salite: ma avremmo potuto andare avanti...
Dovevamo scalare o aggirare rocce alte 3 o 4 metri".</i> Il maggiore disagio è stato causato ai tre uomini dalla polvere:
<i>"Penetrava dappertutto".</i>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo la conferenza-stampa, Shepard, Mitchell e Roosa eseguono calcoli di
navigazione. Cercano quindi di "registrare" i misteriosi "lampi di luce" che
dal volo dell'"Apollo 11", disturbano gli astronauti. Essi vengono "scorti"
anche a occhi chiusi: secondo gli scienziati, sono un effetto dei raggi
cosmici sui nervi ottici.<i> "Mi addormenterò prima di vedere qualcosa"</i>
protesta Roosa. Ma ben presto Shepard e Mitchell danno l'allarme: deve
trattarsi davvero di radiazioni. Alle 4,23 i tre uomini smettono di
lavorare. Dormono per otto ore, e al risveglio, dopo un'abbondante colazione
(<i>"l'ultima in questi sacchetti di plastica, grazie al cielo"</i>:
commenta Roosa) si preparano al rientro nell'atmosfera.
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">I prossimi viaggi</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
L'"Apollo 14" è sulla traiettoria giusta, e nessuna correzione si rende
necessaria. Shepard, Mitchell e Roosa adesso parlano poco. Il comandante
sembra persino commosso.
<i>"Il momento più emozionante della missione" </i>dice
<i>"sarà per me quando metterò piede sull'incrociatore". </i>E' un aspetto
nuovo i Shepard che emerge. Questo "nonno di ferro" delle stelle, con dieci
anni di anzianità alle spalle, miliardario, inflessibile con se stesso e con
gli altri, per qualcuno persino antipatico, è capace di sentimentalismo.
Sogna la Luna, ma è attaccato alla Terra, si impone una disciplina
sovraumana ma soffre della lontananza della famiglia. Sotto la scorza
ruvida, crede negli affetti più semplici. La sua più grande soddisfazione,
forse, è stata l'affermazione della figlia Laura:
<i>"Sono orgogliosa che sia mio padre"</i>.
</p>
<p style="text-align: justify;">
L'astronave si avvicina all'atmosfera terrestre, le colonne d'Ercole dello
spazio, e i tre uomini tacciono. La loro meravigliosa impresa è già un
ricordo. Li aspettano le mogli, i figli, il mazzo di rose rosse che una
bambina canadese, Cindy Diane, manda al centro di controllo di Houston al
ritorno di ogni "Apollo", il ricevimento alla Casa Bianca... Li aspettano
l'applauso dell'America, il telegramma di congratulazioni del presidente
Nixon, l'ammirazione di tutto il mondo che sta seguendo lo "splash down"
alla televisione.
</p>
<p style="text-align: justify;">
E' tempo di tirare le somme. Se lo sbarco dell'"Apollo 11" sulla Luna ha
dato inizio alla conquista dello spazio da parte dell'uomo, quello di
"Apollo 14" ha aperto il capitolo più importante. Gli scienziati sono
unanimi: il satellite è colonizzabile, e più tardi lo saranno anche i
pianeti. Un altro balzo in avanti verrà compiuto con l'"Apollo 15". Il
prossimo luglio, David Scott e James Irwin si fermeranno sulla superficie
selenica il doppio di Shepard e di Mitchell, 66 ore, e si spingeranno fino a
6 chilometri dal "Lem" con una specie di jeep, in tre successive escursioni.
Sulla cabina orbitante, il loro compagno, Al Worden, eseguirà eccezionali
esperimenti con attrezzi del peso complessivo di 500 chili.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Uno dei direttori del programma , Paul Gast, ha dichiarato:
<i>"L'esperienza di Shepard e Mitchell ci ha insegnato molte cose. Scott e
Irwin scenderanno nell'area di Hadley Rille e avranno molte più libertà di
scelta e di manovra". </i>Anche dalla loro iniziativa e da quella degli equipaggi degli "Apollo 16" e
"17", nel gennaio e agosto '72, dipenderanno gli orientamenti della Nasa.
Per il '73, è prevista la costruzione del laboratorio orbitante intorno alla
Terra, che ospiterà astronauti, biologi e tecnici per periodi di 28 e 56
giorni. In teoria, prima dell'80 tutto dovrebbe essere pronto per la
costruzione di una base sperimentale sulla Luna.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Nel frattempo, progredirà l'esplorazione degli altri mondi con le macchine.
Un rivoluzionario motore ionico è allo studio della Nasa. Esso sfrutta
l'energia solare raccolta da pannelli di 3 metri per 20, è dieci volte più
potente e dieci volte più economico dei normali "jet". Se il progetto appena
varato andrà in porto, il motore ionico guiderà una sonda automatica su
Eros, l'asteroide distante 27 milioni di chilometri dalla Terra, tra Giove e
Marte. La sonda trasmetterà ogni genere di dati al centro di controllo di
Houston, e raccoglierà circa 20 chili di pietre, polvere e terriccio (come
il "Lunik 16" sovietico ha fatto sulla Luna). Il viaggio di andata e ritorno
durerebbe 3 anni. <i>(Ennio Caretto)</i>
</p>
</blockquote>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-8852283181487788352016-02-09T22:00:00.011+01:002021-01-25T01:29:29.546+01:001971/02/09: Le ultime ore nello spazio, il rientro nell'atmosfera e il perfetto "splashdown" nell'Oceano Pacifico<p style="text-align: justify;">
Martedì 9 febbraio 1971. Il grande viaggio dell'equipaggio di Apollo 14,
composto da Alan Shepard, Stuart Roosa e Edgar Mitchell, e che ha segnato il
ritorno di astronauti della NASA sulla Luna, volge ormai al termine.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alle 13:25 ora italiana l'astronauta addetto alle comunicazioni Fred Haise,
uno dei protagonisti della precedente sfortunata missione lunare Apollo 13,
suona la sveglia agli uomini della sesta trasvolata umana della storia
Terra-Luna-Terra. Haise: "Buongiorno 14, qui Houston". "Buongiorno Freddo
(come amichevolmente viene soprannominato Haise nell'ambiente della NASA)",
risponde Mitchell. Il comandante della missione Shepard e il pilota del Modulo
di Comando "Kitty Hawk" Roosa, dopo essersi "sbarbati" con un normale rasoio
elettrico, consumano insieme a Mitchell l'ultima abbondante colazione nello
spazio. Subito dopo vengono informati dal Centro di controllo di Houston
dell'annullamento dell'ultima correzione di rotta, prevista nel piano di volo originale.
</p>
<p style="text-align: justify;">
La navicella spaziale si trova in questo momento a poco più di centomila
chilometri dalla Terra. Il pianeta azzurro che i tre valorosi uomini della
Nasa hanno lasciato in un piovoso pomeriggio in Florida, domenica 31 gennaio,
si fa sempre più vicino.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo aver sistemato e ordinato la cabina, alle 21:35 italiane, a Houston sono
le 14:35, pochi minuti prima di iniziare il tuffo finale nell'atmosfera, il
Modulo di Comando, con a bordo i tre astronauti e il prezioso e ricco "bottino"
lunare proveniente dalla zona di Fra Mauro, si distacca dal Modulo di Servizio.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alle 21:47, alla velocità di quasi 40 mila chilometri orari, avviene
l'ingresso nello stretto corridoio nell'atmosfera. Alle 21:51 ha inizio il
"blackout" nelle comunicazioni radio tra la capsula Apollo e il Centro di
controllo a Terra. E' sempre un momento di tensione e di emozione per i
tecnici che seguono il volo da Houston e per milioni di radio telespettatori
che seguono in diretta l'avvenimento in tutto il mondo.
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-yk-bOOem7ns/X_ir9YA2y4I/AAAAAAAAE7k/RQCGGo1t4UgOfsQ6JTFYIb4YnyIvgQvIwCLcBGAsYHQ/s1229/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2Brientro%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1229" data-original-width="914" src="https://1.bp.blogspot.com/-yk-bOOem7ns/X_ir9YA2y4I/AAAAAAAAE7k/RQCGGo1t4UgOfsQ6JTFYIb4YnyIvgQvIwCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2Brientro%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
I due disegni illustrano le ultime manovre prima del rientro sulla Terra della
capsula Apollo. In alto la separazione del Modulo di Comando con a bordo
Shepard, Mitchell e Roosa dal Modulo di Servizio. In basso l'inizio della
discesa nei primi strati alti dell'atmosfera della navicella spaziale (credit:
"Navi spaziali". Autore: Kenneth Gatland, 1969).
</p>
<p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;">Sono trascorsi poco meno di quattro minuti dall'inizio del silenzio radio
quando alle 21:54 viene ripristinato il collegamento tra la nave di recupero
"New Orleans" e la capsula diretta verso l'impatto con l'oceano. La prima voce
a giungere a terra ai controllori di volo è quella del comandante Alan
Shepard: <i>"Arriviamo!"</i>.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alle 21:59 ora italiana, i teleschermi accesi collegati in diretta in tutto il
mondo mostrano lo spettacolare dispiegamento dei tre grandi paracadute bianchi
e rossi. Alle ore 22, cinque minuti e zero secondi, a Houston nel Texas le
lancette dell'orologio sono indietro di sette ore, e sono le 15:05, il
perfetto "splashdown" nelle acque dell'Oceano Pacifico, a 1500 chilometri
circa dall'isola di Samoa.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Sono trascorse esattamente 216 ore, un minuto e cinquantotto secondi dal
momento del "liftoff" dalla rampa di lancio 39-A.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Il viaggio Terra-Luna-Terra dell'equipaggio di Apollo 14 si conclude in
maniera trionfale: i tre astronauti, usciti uno alla volta dalla capsula
ribattezzata "Kitty Hawk", ciò che rimane del gigantesco complesso spaziale
alto 110 metri lanciato il 31 gennaio, e trasportati con l'elicottero verso la
portaerei, appaiono in buone condizioni di salute, per nulla stanchi ed
affaticati.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Per Alan Shepard, Stuart Roosa e Edgar Mitchell inizia ora un periodo di
isolamento, come è accaduto ai precedenti equipaggi di Apollo 11 e Apollo 12
tornati dalla Luna, in cui racconteranno durante i vari briefing, agli
scienziati e ai tecnici della Nasa, passo per passo, la straordinaria
avventura sulla superficie tormentata di Fra Mauro.
</p>
<div align="center">
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/3qqCfILPsmU" width="560"></iframe>
</div>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Jtdi9HmTsYE/X_soEevmTcI/AAAAAAAAE8E/jf3MIkp0OmsNPpHmJnBadxsmnDbda5yMwCLcBGAsYHQ/s800/ap14-S71-18753.jpg"><img border="0" data-original-height="651" data-original-width="800" src="https://1.bp.blogspot.com/-Jtdi9HmTsYE/X_soEevmTcI/AAAAAAAAE8E/jf3MIkp0OmsNPpHmJnBadxsmnDbda5yMwCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-18753.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-S71-18753.</p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ASeKvFe2Wiw/X_so-A7-BaI/AAAAAAAAE8Q/BpuMOtlAtlkjP6K8Ue_guaiC3HHfuvx-gCLcBGAsYHQ/s850/ap14-S71-19472.jpg"><img border="0" data-original-height="850" data-original-width="673" src="https://1.bp.blogspot.com/-ASeKvFe2Wiw/X_so-A7-BaI/AAAAAAAAE8Q/BpuMOtlAtlkjP6K8Ue_guaiC3HHfuvx-gCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-19472.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-S71-19472, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4isNIhLSJQw/X_sqB1CTl1I/AAAAAAAAE8c/4RA0a_PTWOcooZdXaRDNTVIA7WYJtLCwQCLcBGAsYHQ/s750/ap14-S71-19474.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-4isNIhLSJQw/X_sqB1CTl1I/AAAAAAAAE8c/4RA0a_PTWOcooZdXaRDNTVIA7WYJtLCwQCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-19474.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Il pilota del Modulo Lunare Edgar Mitchell è il primo ad uscire dalla capsula
Apollo e a salire sul canotto accolto da un uomo-rana. Alle sue spalle si
intravede Stuart Roosa, anche lui in procinto di uscire da quella che è stata
la loro casa per nove giorni. Foto AP14-S71-19474, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-UoGAlxJdv0k/X_tACYUGYYI/AAAAAAAAE8o/qANoOoj_PqIlG42BBgzJGVMC4DVuOWPlACLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-143.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-UoGAlxJdv0k/X_tACYUGYYI/AAAAAAAAE8o/qANoOoj_PqIlG42BBgzJGVMC4DVuOWPlACLcBGAsYHQ/s16000/ap14-KSC-71P-143.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Anche il comandante Shepard è uscito dalla capsula Apollo e attende insieme ai
suoi due compagni di essere issato a bordo dell'elicottero che li trasporterà
sulla portaerei di recupero "New Orleans". Foto AP14-KSC-71P-143, scansione di
Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-eKpLZKw8qsg/X_tEss1nl0I/AAAAAAAAE80/OWSHkwT0irE2YDCPZR6fWa8315dN1J9kwCLcBGAsYHQ/s925/ap14-S71-19475.jpg"><img border="0" data-original-height="732" data-original-width="925" src="https://1.bp.blogspot.com/-eKpLZKw8qsg/X_tEss1nl0I/AAAAAAAAE80/OWSHkwT0irE2YDCPZR6fWa8315dN1J9kwCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-19475.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-S71-19475 scansione, di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ZYHuMelz4N0/X_tF1qN86wI/AAAAAAAAE9A/-DR3zjwBTCUX8Pnlmoe-1b3Vtf_i_V__gCLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-148.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-ZYHuMelz4N0/X_tF1qN86wI/AAAAAAAAE9A/-DR3zjwBTCUX8Pnlmoe-1b3Vtf_i_V__gCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-KSC-71P-148.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-KSC-71P-148, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-lU2zEEBzU8E/X_tGuMumxQI/AAAAAAAAE9I/LNuCsgifwVUb3e8BqY_HH3PDqOHDXIeDQCLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-149.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-lU2zEEBzU8E/X_tGuMumxQI/AAAAAAAAE9I/LNuCsgifwVUb3e8BqY_HH3PDqOHDXIeDQCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-KSC-71P-149.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-KSC-71P-149, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-e4da8jQw3Ig/X_tJBou0s1I/AAAAAAAAE9g/eA8Y4rJXN741DMd59RZWEjrdNIk7I6J9wCLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-150.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-e4da8jQw3Ig/X_tJBou0s1I/AAAAAAAAE9g/eA8Y4rJXN741DMd59RZWEjrdNIk7I6J9wCLcBGAsYHQ/w750-h594/ap14-KSC-71P-150.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-KSC-71P-150 scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-g19wyahfdTk/X_tHleifnjI/AAAAAAAAE9U/meGznBXY_K8thTutgr8HsUEueaNlpDA2gCLcBGAsYHQ/s925/ap14-S71-19476.jpg"><img border="0" data-original-height="925" data-original-width="695" src="https://1.bp.blogspot.com/-g19wyahfdTk/X_tHleifnjI/AAAAAAAAE9U/meGznBXY_K8thTutgr8HsUEueaNlpDA2gCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-19476.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-S71-19476, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-AP0rPp3X4uI/X_tKjjrluCI/AAAAAAAAE9s/ZKIJkeRM7RoCEyOamMVNx8v6x4oQD75WACLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-163.jpg"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-AP0rPp3X4uI/X_tKjjrluCI/AAAAAAAAE9s/ZKIJkeRM7RoCEyOamMVNx8v6x4oQD75WACLcBGAsYHQ/s16000/ap14-KSC-71P-163.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Arrivati sulla portaerei i tre astronauti (in ordine da sinistra a destra)
Roosa, Mitchell e Shepard, usciti dall'elicottero, salutano il personale
militare a bordo della "New Orleans". Foto AP14-KSC-71P-163, scansione di Ed
Hengeveld. </p><p style="text-align: justify;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-B4WIR_JIrps/X_tMu_DCnXI/AAAAAAAAE94/J4mAZfKRz38lY3u6s6Y23y-RHxTYRdO-ACLcBGAsYHQ/s800/ap14-S71-19473.jpg"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="670" src="https://1.bp.blogspot.com/-B4WIR_JIrps/X_tMu_DCnXI/AAAAAAAAE94/J4mAZfKRz38lY3u6s6Y23y-RHxTYRdO-ACLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-19473.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-S71-19473, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-mVR27v26_NY/X_tN0E_5gUI/AAAAAAAAE-E/QUF16rdoSB847PMlW7dk5pSNu0lUPGbvwCLcBGAsYHQ/s800/ap14-S71-18557.jpg"><img border="0" data-original-height="525" data-original-width="800" src="https://1.bp.blogspot.com/-mVR27v26_NY/X_tN0E_5gUI/AAAAAAAAE-E/QUF16rdoSB847PMlW7dk5pSNu0lUPGbvwCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-S71-18557.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
I protagonisti del terzo sbarco umano sulla Luna all'interno del Mobile
Quarantine Facility (MQF), dove trascorreranno una quarantena di circa due
settimane. Foto AP14-S71-18557, scansione di Ed Hengeveld. </p><p style="text-align: center;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-tAxak7059rI/X_tRCyOloUI/AAAAAAAAE-Q/oyujEbtybkwXYEZrj8H_zVmMMQMezvy1gCLcBGAsYHQ/s750/ap14-KSC-71P-168.jpg"><img border="0" data-original-height="513" data-original-width="750" src="https://1.bp.blogspot.com/-tAxak7059rI/X_tRCyOloUI/AAAAAAAAE-Q/oyujEbtybkwXYEZrj8H_zVmMMQMezvy1gCLcBGAsYHQ/s16000/ap14-KSC-71P-168.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Foto AP14-KSC-71P-168, scansione di Ed Hengeveld.
</p>
</div>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-74718714681396782952016-02-09T14:30:00.048+01:002021-01-25T00:59:50.573+01:001971/02/09: È il giorno del rientro. La stampa italiana a poche ore dal ritorno sulla Terra di Shepard, Roosa e Mitchell<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4XkwvgOxdng/X_RQNzdDEwI/AAAAAAAAE6E/u3LTOyJZmoYLEnnxN4kzzG2N9XC9cy6XwCLcBGAsYHQ/s1593/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BLa%2BNotte%2B1%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1593" data-original-width="1589" src="https://1.bp.blogspot.com/-4XkwvgOxdng/X_RQNzdDEwI/AAAAAAAAE6E/u3LTOyJZmoYLEnnxN4kzzG2N9XC9cy6XwCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BLa%2BNotte%2B1%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<p></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-bOrqSKN601k/X_RQpufX-wI/AAAAAAAAE6M/wz2ucktQ3Bo-VZqmYmqWCzSc8ibqlMP_QCLcBGAsYHQ/s1834/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BLa%2BNotte%2B2%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1834" data-original-width="1367" src="https://1.bp.blogspot.com/-bOrqSKN601k/X_RQpufX-wI/AAAAAAAAE6M/wz2ucktQ3Bo-VZqmYmqWCzSc8ibqlMP_QCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BLa%2BNotte%2B2%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima e la seconda pagina del quotidiano con uscita pomeridiana "La Notte"
con le ultime notizie a poche ore dal rientro sulla Terra di Shepard, Mitchell
e Roosa (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ZIyI45RqPCU/X_RRjIQejhI/AAAAAAAAE6Y/WAC9kTWf4xMZmd5yhjQJaDD2_BoH4fZRACLcBGAsYHQ/s2034/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BC.Inform%2B1%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="2034" data-original-width="1148" src="https://1.bp.blogspot.com/-ZIyI45RqPCU/X_RRjIQejhI/AAAAAAAAE6Y/WAC9kTWf4xMZmd5yhjQJaDD2_BoH4fZRACLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BC.Inform%2B1%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<div><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-lx4RfYXo55w/X_RScYfBEvI/AAAAAAAAE6g/Rq4sQQHMA4g_6pcz0qTCz6KVjIrK-v2qQCLcBGAsYHQ/s1796/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BC.%2BInform%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1554" data-original-width="1796" src="https://1.bp.blogspot.com/-lx4RfYXo55w/X_RScYfBEvI/AAAAAAAAE6g/Rq4sQQHMA4g_6pcz0qTCz6KVjIrK-v2qQCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BC.%2BInform%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima e la nona pagina de "Il Corriere d'Informazione", quotidiano con
uscita pomeridiana (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Wy4mppBAuE4/X_RS9OsC0HI/AAAAAAAAE6s/DEaoKTdx7qQk2qgplyqM6LQFrt2WL2eVgCLcBGAsYHQ/s1557/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BIl%2Bgazzettino%2B1%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1557" data-original-width="1349" src="https://1.bp.blogspot.com/-Wy4mppBAuE4/X_RS9OsC0HI/AAAAAAAAE6s/DEaoKTdx7qQk2qgplyqM6LQFrt2WL2eVgCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BIl%2Bgazzettino%2B1%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Pagina 3 del quotidiano "Il Gazzettino" e sotto la pagina dedicata dallo
stesso quotidiano al palinsesto televisivo di martedì 9 febbraio 1971, in
cui spicca la diretta televisiva a cura del Telegiornale del rientro sulla
Terra dell'equipaggio di Apollo 14 (dalla collezione personale di Gianluca
Atti).
</p>
<p><br /></p>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-q4GNCVsRBUg/X_RTJEt4JGI/AAAAAAAAE6w/o-JnNzD8Vbsv1izkcp89z7c3MrKiLPfaACLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BIl%2BGazzettino%2B2%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1452" src="https://1.bp.blogspot.com/-q4GNCVsRBUg/X_RTJEt4JGI/AAAAAAAAE6w/o-JnNzD8Vbsv1izkcp89z7c3MrKiLPfaACLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B09%2BIl%2BGazzettino%2B2%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
</div>gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-4986669950186959872016-02-08T08:30:00.014+01:002021-01-13T22:09:36.228+01:001971/02/08: Il ritorno verso la Terra di Apollo 14 sulla stampa italiana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-Q8rsF038nvc/X_HrLuy3RBI/AAAAAAAAE5Q/2Jk2hOX2UsU01LcSdG8J7D8aJHk7zo32ACLcBGAsYHQ/s1573/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B08%2Bla%2Bnotte%2B1%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-54cj95DILj4/X_I10YlWZHI/AAAAAAAAE5o/GbOaaxldc7E32jzVbqAqasKt87_GeazCACLcBGAsYHQ/s2048/1971%2B02%2B08%2BApollo%2B14%2Bla%2Bnotte%2B2%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Le ultime notizie sul viaggio di ritorno verso la Terra di Apollo 14 nella
prima e terza pagina del quotidiano con edizione pomeridiana "La Notte" di
lunedì 8 febbraio 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;">
<b><u>IL VIAGGIO DI RITORNO</u></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Tutto regolare</span></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Domani sera giù nel Pacifico</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b>(Nostro servizio) </b>HOUSTON, 8 febbraio. Il ritorno dell'Apollo 14 da
quello che gli scienziati già definiscono "la più fruttuosa esplorazione
lunare" avviene con estrema regolarità. Più fruttuosa perché tra l'altro il
terzetto spaziale torna con un carico di 49 chili di rocce lunari, alcune
delle quali grosse come palloni da calcio; regolare perché è occorsa
solo<b> </b>una delle tre rettifiche previste per l'imbocco della
giusta rotta di rientro terrestre e perché ormai Alan Shepard, Edgar
Mitchell e Stuart Roosa hanno smaltito molto della stanchezza che avevano
accumulato sulla Luna i primi due e intorno alla Luna il terzo.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Quella stanchezza che aveva determinato una di quelle risposte per le quali
Shepard è famoso in tutto l'ambiente della NASA e che intimidisce i suoi
sottoposti e i suoi capi. Vale la pena di riferire l'episodio, anche se è di
ieri. L'astronave aveva appena iniziato il volo di ritorno verso la Terra
dopo essersi staccata dall'abbraccio della Luna, che la base di Houston
invitava Shepard e compagni ad effettuare certe fotografie della Luna, con
un apparecchio particolare che, tra l'altro, nei giorni precedenti aveva
dato anche qualche noia agli operatori.
</p>
<p style="text-align: justify;">
La richiesta di Houston è stata seguita da un lungo silenzio. Poi Shepard
con voce gelida ha detto: "State parlando seriamente? Quassù ci prepariamo
ad andare a dormire". A terra il direttore di volo ha cercato di dire
qualcosa, piuttosto imbarazzato, ma è allora decisamente intervenuto anche
Roosa che ha tagliato corto dicendo: "La macchina fotografica è stata messa
via sotto un mucchio d'altra roba perché non avevamo intenzione d'usarla.
Adesso è difficile tirarla fuori".
</p>
<p style="text-align: justify;">
"OK - ha risposto il controllore di volo - noi dovevamo dirvelo. Ma se non
ne avete voglia, non parliamone più". Successivamente vi sono stati tre
quarti d'ora di silenzio, durante i quali cosmonauti hanno fatto pulizia
all'interno, riponendo con maggio cura tutto il materiale caricato. Tra
l'altro, tutta la roba impediva loro di "stendere" le brandine e di dormire
bene. A bordo hanno anche il meccanismo di attracco, da riportare a terra
affinché i tecnici lo smontino pezzo per pezzo onde individuare l'ormai
famoso inceppamento del primo giorno di volo. Poi finalmente sono andati a
dormire.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Il secondo lungo riposo - previsto in ben dieci ore - è quello iniziato alle
5.23 di stamane. Quando si sveglieranno alle 15.23 per fare un buon pasto,
l'Apollo 14 si troverà a 235.897 chilometri dalla Terra. Per arrivare allo
splash-down finale nel Pacifico, il terzetto ha ancora un giorno e mezzo di
viaggio, che sarà routine al 99 per cento. L'altro un per cento sarà dato
dalla mezz'ora cruciale del rientro, che durerà dalle 21.49 alle 22.03, ora
dell'impatto sul mare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Gli scienziati di Houston non hanno avuto esitazione a dichiarare che la
missione può essere considerata senza dubbio la più riuscita delle tre
finora compiute. L'unico motivo di delusione è il fatto che Shepard e
Mitchell non siano riusciti a completare l'escursione di ieri portandosi
sull'orlo del cratere conico per osservare, come avrebbero voluto gli
scienziati, le caratteristiche del fondo.
</p>
<p style="text-align: justify;">
La delusione è stata grossa certamente, soprattutto dal punto di vista
psicologico. Tuttavia si ritiene che in termini scientifici la mancata
osservazione del fondo del cratere possa essere compensata dalle rocce
prelevate lungo il declivio e probabilmente proiettate colà al momento della
formazione del cratere stesso.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Viaggiare per 383.000 chilometri fino alla Luna e vedersi bloccare a soli
330 metri dal luogo in cui speravano di scoprire i segreti della violenta
creazione del sistema solare è stato certo duro per gli astronauti.
</p>
<p style="text-align: justify;">
E' naturale che il profano si chieda come mai la stanchezza abbia stroncato
Shepard e Mitchell in un ambiente come quello lunare, in cui la gravità è
ridotta di un sesto rispetto alla terra e un uomo può sollevare agevolmente
un masso di 270 chili. Secondo il direttore di volo Pete Frank, la ragione
va cercata nell'ingombro e nella mancanza di flessibilità nelle tute
spaziali e nel suolo formato di grani finissimi, una specie di pantano
granulare nel quale ogni passo costava grandi fatica.
</p>
<p style="text-align: justify;">
"Eravamo pienamente consci dell'asperità della salita (lungo il cratere) e
della grandezza dei massi che gli astronauti dovevano aggirare - ha detto
Frank - c'è solo che l'ascesa si è rivelata più difficile di quanto
prevedessimo".
</p>
<p style="text-align: justify;">Ecco una sintesi della giornata odierna:</p>
<p style="text-align: justify;">
-- 15.23. - Sveglia e pasto nel modulo di comando.
</p>
<p style="text-align: justify;">
-- 19.23. - Gli astronauti eseguono esercizi fisici.
</p>
<p style="text-align: justify;">
-- 20.23. - Secondo pasto di Shepard, Mitchell e Roosa.
</p>
<p style="text-align: justify;">
-- 23.49. - Correzione di rotta prevista dal programma, ma che forse
non sarà necessaria perché "Hutty Hawk"<i> [sic]</i> sta seguendo una traiettoria
perfetta. A quell'ora l'astronave si troverà già a meno di 200 mila km.
dalla Terra.
</p>
<p style="text-align: justify;">
I cosmonauti domattina sentiranno perciò già odore di casa. Avranno ancora
una decina d'ore in buona parte riservate ad altri esperimenti di bordo e a
riprese fotografiche. Ma si tratta più che altro di attività tipo riempitivo
inserite dai programmatori della NASA nel piano di volo per fare sì che gli
astronauti non sentano la noia dell'attesa e non si facciano prendere
dall'ansia dell'ultima ora. <i> (L.F.)</i>
</p>
</blockquote>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-74210190416152387962016-02-07T08:00:00.025+01:002021-02-07T16:35:48.447+01:001971/02/07: La seconda escursione di Shepard e Mitchell sulla Luna e l'addio al Satellite sui quotidiani italiani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FnLQxGdkDWk/X9frB5k7v6I/AAAAAAAAE28/XzoaxrQsWGkkocbdHU138iQg6FdP8vvuQCLcBGAsYHQ/s1072/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B07%2BLa%2BStampa.jpg"><img border="0" data-original-height="1072" data-original-width="712" src="https://1.bp.blogspot.com/-FnLQxGdkDWk/X9frB5k7v6I/AAAAAAAAE28/XzoaxrQsWGkkocbdHU138iQg6FdP8vvuQCLcBGAsYHQ/w804-h1196/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B07%2BLa%2BStampa.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La seconda giornata sulla Luna e la partenza da Fra Mauro di Shepard e
Mitchell sulla prima pagina de "La Stampa" di domenica 7 febbraio 1971 (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="text-align: center;">
<b>I TRE UOMINI DELL'APOLLO SULLA VIA DEL RITORNO</b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Perfetto aggancio in orbita</span>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<p style="text-align: justify;">
<b>Quasi dieci ore di esplorazione lunare: durante la seconda escursione gli
astronauti hanno iniziato la scalata d'un cratere - Sono arrivati a 259
metri dalla vetta, ansando e sudando, trascinandosi il "carretto" con le
pietre - I loro cuori battevano 150 colpi il minuto - Da terra il dottore
ordina: "Abbandonate la scalata, esistono limiti alle possibilità umane" -
Poco dopo alle 19,47, il decollo dal satellite - Alle 21,35 l'incontro con
la navicella-madre e il trasbordo</b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
</p>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;"><u>Martedì alle 22,03 ora italiana il rientro nell'Oceano Pacifico</u></span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;"><u><br /></u></span></b>
</div>
<p style="text-align: justify;">
(Dal nostro corrispondente) New York, 6 febbraio. Questa notte, l'"Apollo 14"è
sulla via del ritorno. Il terzo sbarco dell'uomo sulla Luna, il più
contrastato ma anche il più remunerativo, si è concluso felicemente. Alle
21,35 ore italiane, il modulo "Antares" con Shepard e Mitchell a bordo s'è
agganciata alla cabina "Kitty Hawk" pilotata da Roosa. La manovra, di nuovo
tipo, mai tentata nello spazio, è riuscita al primo tentativo. Il "Lem" s'è
portato in orbita alle 20, quasi 13 minuti dopo la partenza dalla superficie
selenica, a circa 200 chilometri di distanza dalla nave madre.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Per trentatré minuti, entrambi i vascelli sono stati nascosti dal satellite,
senza comunicazioni radio col Centro spaziale di Houston. Quando sono
riapparsi, erano entrambi in fase di frenaggio. L'aggancio è avvenuto alla
fine della prima orbita, anziché della seconda come di consueto. La sonda che
lunedì scorso non aveva funzionato è regolarmente scattata al contatto. Alle
1,43 di stanotte, la nave madre scaglia il "Lem"- vuoto - sulla Luna, e alle
2,37 abbandona l'orbita alla volta della Terra. Shepard, Mitchell e Roosa
ammareranno nel Pacifico martedì alle 22,03.
</p>
<p style="text-align: justify;">
In queste missioni c'è sempre del pericolo. Ieri sera, sembrava che lo
"scafandro" di Mitchell perdesse ossigeno, stasera, quando il "Lem" s'è alzato
dalla Luna, lo stesso Shepard ha temuto che salisse troppo lentamente. E'
nella logica del progresso che ogni grande salto sia accompagnato dalla
<i>suspense</i>. L'impresa dell'"Apollo 14" è costata 250 miliardi di lire, ma
ha cancellato i dubbi sorti dal dramma dell'"Apollo 13", semidistrutto nello
spazio da una esplosione lo scorso aprile.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Al momento in cui il "Lem" s'è avvicinato questa sera alla cabina per
l'aggancio in orbita, Roosa ha esclamato:<i>
"Cosa fate lì fuori, uomini senza paura?"</i>. E alludendo alla perdita della piattaforma, lasciata
da<i> Antares</i> sulla Luna.
<i>"Mi pare che siate un po' dimagriti"</i>.
</p>
<p style="text-align: justify;">
L'aggancio è da manuale, nonostante qualche istante d'ansia. Il modulo si
presenta al <i>rendez-vous</i> con una parete inferiore danneggiata. Ma non è
nulla di grave.
</p>
<p style="text-align: justify;">
<i>"Siamo a circa trenta metri, aspettiamo"</i>, dice Shepard.
<i>"Vi vedo alla televisione"</i> risponde Roosa.
<i>"Do un colpo d'acceleratore e m'avvicino"</i>.
<i>"Va bene, sii soffice" </i>ribatte il comandante.
</p>
<p style="text-align: justify;">
<i>"Attendete"</i> interviene il centro di controllo di Houston.
<i>"Non vi vediamo più"</i>. E' un'antenna messa male. Il difetto è subito
individuato.<i> "O.K. per l'aggancio" </i>annuncia finalmente Houston.
</p>
<p style="text-align: justify;">
<i>"L'ho presa"</i> grida Shepard. E di nuovo: <i>"Aggancio normale"</i> (hard
docking). Congratulazioni, evviva, risuonano alla radio. L'impresa può dirsi
coronata da successo. E' la degna conclusione di 24 ore entusiasmanti.
</p>
<p style="text-align: justify;">
La giornata incomincia in anticipo. Anziché alle 7,48, Shepard e Mitchell si
fanno risvegliare alle 6,29 dopo otto ore di sonno. Al Centro spaziale di
Houston, il dottor Charles Berry, che ne controlla il metabolismo, è
compiaciuto. <i>"Sebbene il "Lem" sia molto scomodo - </i>dice<i>
- hanno riposato meglio di tutti gli astronauti che li hanno preceduti. Non
hanno avuto neppure bisogno di sonniferi". </i>Il medico è soddisfatto anche perché, nell'escursione di ieri, Shepard e
Mitchell hanno consumato il 20 per cento d'energia in meno del previsto.
<i>"La fuga d'ossigeno dallo scafandro di Mitchell che ci ha tanto allarmato
stanotte - </i>aggiunge<i>
- è risultata trascurabile. Tutto sommato, anche oggi i nostri due amici
potranno compiere una passeggiata di quattro ore e mezzo". </i>E' un record: 9 ore e 30 minuti complessivi per Shepard e 8 ore e 24 minuti
per Mitchell, contro le precedenti 7 ore 51 minuti di Conrad nel novembre
1969.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Eccitati, scherzando, Shepard e Mitchell si vestono. Chiedono di uscire subito
dal modulo, e Houston da loro il permesso. Shepard scende dalla scaletta alle
9,20, due ore prima del previsto, Mitchell lo segue 4 minuti più tardi. Il
sole illumina la scena, la Terra brilla in lontananza: <i>"Casa, dolce casa, lascia che ti fotografi!"</i>, esclama Mitchell. Shepard traffica col carrello per il trasporto delle
pietre: <i>"Dobbiamo vincere una scommessa"</i>, rammenta al collega,
guardando il cratere del cono, che si trova a 1000 metri circa di distanza. I
due astronauti vogliono raggiungere la vetta vulcanica, superando un
dislivello di 150 metri. E' l'epicentro di Fra Mauro.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell si incamminano. Percorrono facilmente i primi 200 metri,
poi la salita si fa dura. Spingendo e sollevando il carrello, aggirano e
scavalcano rocce enormi. Ansimano, sudano, il ritmo delle loro pulsazioni si
accelera, e la temperatura all'interno dello scafandro sale. Passa mezz'ora,
un'ora. <i>"Alan, non è meglio che ci riposiamo un po'?"</i>, chiede
Mitchell. Il comandante fa cenno di sì, e i due si fermano. Al Centro spaziale
di Houston, il dottor Berry scuote il capo. <i>"Dovrò farli tornare</i>
<i>indietro"</i>, dice preoccupato. Gli astronauti riprendono la lenta marcia.
Seicento metri, settecento, ottocento. <i>"Non ce la faremo"</i>, esclama
Shepard. <i>"No, dobbiamo riuscirci"</i>, protesta Mitchell con voce
soffocata. I due uomini non lo sanno, ma i battiti del loro cuore sono saliti
da 84 per Shepard e 90 per Mitchell a oltre 150 al minuto: inoltre la temperatura dell'abito di Shepard ha superato i 28 gradi e
quella dell'abito di Mitchell i 23 contro i normali 16-18. Altri astronauti,
sulla Luna, hanno fatto registrare fino a 160 pulsazioni, però per sforzi
più brevi. Lo sforzo di Mitchell è troppo prolungato e pericoloso.
<i>"Vi sono</i>
<i>dei limiti alle capacità umane. Abbandonate la scalata"</i>, comanda il
dottor Berry.<i> "Ma siamo a due passi dalla cima"</i>, grida Mitchell con un gesto di amarezza. <i>"E' un ordine"</i> osserva riservato Shepard. Mancano si e no 259 metri al cratere, i
due uomini hanno coperto i tre quarti del percorso, anche questo è un
record, nessuno si è mai allontanato tanto dal "Lem".
<i>"Ragionate, ragazzi"</i>, dicono da Houston.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alle 12 Shepard e Mitchell ritornano sui loro passi. Il dottor Berry
controlla i suoi strumenti con apprensione.<i>
"Hanno consumato troppo ossigeno, bisognerà che rientrino nel modulo un
quarto d'ora prima"</i>sottolinea. Nella discesa i battiti del cuore di Shepard diminuiscono
a 133 al minuto, quelli di Mitchell a 119.<i> "State migliorando"</i> li informano da Houston.
<i>"Sfido, l'inclinazione del terreno è un po' diversa"</i> ribatte Shepard. I due astronauti hanno già riacquistato il buon
umore.
</p>
<p style="text-align: justify;">Poco prima di salire la scaletta, alle 13,30, il comandante fa una
sorpresa a tutti. Estrae dal carrello due palline da golf, adatta una
specie di cucchiaio all'estremità di un'asta di metallo, trasformandola in
una mazza. <i>"Ecco una cosa che gli americani conoscono bene"</i> esclama ridendo. E con una mano sola, per questione di
equilibrio sferra due colpi: <i>"What a drive, it's going for miles"</i> commenta, lanciando poi l'asta come un giavellotto.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Al Centro spaziale di Houston scoppia un applauso. Shepard e Mitchell
hanno perso la scommessa sul cratere del cono ma sono riusciti a portarsi
dietro le palline da golf, impresa fallita da altri colleghi. Il fatto che
la loro esplorazione sia rimasta incompiuta non turba gli scienziati.
Dichiara il direttore del reparto di geochimica di Houston, Robin Brett:
<i>"Sarebbe stato meglio se avessero visitato quel vulcano spento. Ma il
materiale da essi raccolto nella scalata è ugualmente straordinario: 50
chili, il bottino di Apollo 11 e Apollo 12 insieme. Inoltre la
descrizione che ci hanno fornito del posto, gli esperimenti compiuti </i>(hanno fatto precipitare dei macigni in basso)<i>
sono stati superiori ad ogni aspettativa". </i>(Ennio Caretto)
</p>
</blockquote>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="font-size: 15.4px; text-align: center;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span style="font-size: large;">Il duro lavoratore dello spazio</span></u>
</div>
<div style="text-align: center;"><br /></div>
<p style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell sono già sulla strada del ritorno, volano verso la Terra
e la quarantena. Per loro i giorni della gloria giungeranno fra tre
settimane, se pure arriveranno, perché Shepard è soltanto il quinto uomo
discesa sulla Luna e non può pretendere di commuovere l'immaginazione al
pari dei suoi predecessori. E tra venti giorni, quanti si ricorderanno dei
due astronauti?
</p>
<p style="text-align: justify;">
Sembra che almeno il capitano Shepard abbia di che consolarsi. Dicono che
questo conquistatore dello spazio, che la Nasa obbligò alle dimissioni in
seguito a una malattia all'orecchio, abbia saputo mirabilmente sfruttare gli
anni trascorsi come civile, ora con astuti giochi in borsa, ora con
giudiziosi investimenti immobiliari. I giornali che gli hanno fatto i conti
in tasca parlano di guadagni che vanno da uno a cinque milioni di dollari.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Una villa a Houston nel quartiere dei miliardari, una "Cadillac" e un'altra
automobile di gran lusso, e naturalmente un fuoribordo per lo sci d'acqua:
il capitano Shepard esibisce tutte le insegne dell'americano arrivato. Anche
i suoi quarantasette anni, e la figlia sposata che presto dovrebbe
regalargli un nipotino, hanno contribuito non poco alla costruzione del suo
personaggio. Gli americani si sono domandati che cosa abbia spinto questo
capitano coraggioso a sottoporsi ad una difficile operazione chirurgica per
restaurare il suo orecchio e ai due anni d'intensi allenamenti necessari
per chi voglia rientrare nel club spaziale. Già esiste un mal di Luna?
E qualcuno, certamente, avrà intravisto in Shepard almeno una scintilla di
quel sacro fuoco che sospinse Ulisse a ripartire da Itaca e a volgere la
prora verso le Colonne d'Ercole.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard, comunque, merita simpatia e considerazione per tutt'altri motivi. A
onor del vero, già i suoi predecessori non si erano mai distinti per
eloquenza, eppure nei lunghi giorni in cui è rimasto in contatto radio con
Houston Shepard ha saputo essere ancor meno loquace. Una volta sola ha
ceduto alla tentazione di affidare all'etere una battuta spiritosa. Mai il
suo cuore ha tradito non diciamo paura, ma un'emozione. I battiti non sono
aumentati nel momento terribile, quando Antares non riusciva ad atterrare, e
neppure nel momento magico, alla vista dei picchi che circondano il cratere
Fra Mauro.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Insieme con il fido compagno Mitchell, Shepard è un uomo da oscuri primati.
Sulla Luna è rimasto più del doppio di Armstrong, il comandante di "Apollo
11", e nelle sue passeggiate ha percorso un miglio in più rispetto ai suoi
predecessori di "Apollo 12". E' stato il primo ad arrampicarsi in salita,
fino a quando non gli è venuto il fiato grosso. Nonostante la sua villa e la
Cadillac. Shepard si è rivelato il capostipite d'una generazione di solidi
lavoratori dello spazio. Più ancora del coraggio e della calma, della
resistenza alla fatica, ha impressionato il suo equilibrio. Shepard ha
mostrato un assoluto senso della misura quando è sopraggiunto il momento più
solenne dell'intero viaggio.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo infinite vicissitudini, anche Shepard ha aperto il boccaporto di
Antares, ha calato la scala a pioli, ed è disceso lentamente fino a
raggiungere il suolo lunare. Come sempre, da Houston gli hanno chiesto le
sue prime impressioni, Shepard ha risposto:
<i>"E' stato un lungo viaggio, ma eccoci arrivati". </i>Riflettete
un'istante: sarebbe quasi impossibile esprimersi in una forma più banale e
insieme più concreta. <i>(Gianfranco Piazzesi)</i>
</p>
</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-RQvbr9tsQvw/X-9w8TCIhdI/AAAAAAAAE3g/5TulTi71Q4M5o4mORCasFjKjGm6SV-RAwCLcBGAsYHQ/s1611/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B07%2BAggancio%2Bperfetto%2B001.jpg"><img border="0" data-original-height="1611" data-original-width="1085" src="https://1.bp.blogspot.com/-RQvbr9tsQvw/X-9w8TCIhdI/AAAAAAAAE3g/5TulTi71Q4M5o4mORCasFjKjGm6SV-RAwCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B07%2BAggancio%2Bperfetto%2B001.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La cronaca della seconda escursione e il successivo addio alla Luna di
Shepard e Mitchell nella prima pagina de "Il Gazzettino" di domenica 7
febbraio 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="text-align: center;">
<b>AGGANCIO PERFETTO IN ORBITA DOPO TANTI TIMORI</b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Conclusa felicemente la missione lunare</span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Apollo 14 sta ritornando verso la Terra</span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b>
</div>
<p style="text-align: justify;">
<b>Shepard e Mitchell non sono riusciti, stremati dalla fatica, a salire
fino in cima al "cratere del cono" - Comunque hanno raccolto 54
chilogrammi di pietre lunari antichissime - Il comandante ha giocato a
golf sulla superficie del satellite - Puntuale il distacco del Lem</b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b>Nostro servizio. Houston, </b>6 febbraio. E' andato tutto bene. Alle
21.35 Alan Shepard, veterano degli astronauti, ed Edgar Mitchell, suo
compagno di escursione sulla Luna, si sono riuniti con il modulo lunare
Antares alla navicella madre Kitty Hawk. Ancora poche ore di orbita lunare e
poi torneranno a casa, tre giorni di viaggio nello spazio per l'appuntamento
con la Terra e l'ammaraggio nel Pacifico, il 9 febbraio.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo la seconda faticosa giornata sulla Luna, Shepard e Mitchell hanno
decollato col Lem alle 19.38. Pochi attimi di tensione nell'ultimo
"countdown", poi il via, con la salita in verticale. "Che partenza!" ha
esclamato Shepard, mentre lo stadio ascensionale del modulo lunare si
librava per la risalita. Per 10 sec. - sui 7 min. e 12 sec. necessari
all'ingresso in orbita - il Lem è salito in verticale, poi ha iniziato la
curva. Alle 19,56 Antares aveva raggiunto la velocità di ingresso in orbita,
6.613 chilometri orari, immesso su una traiettoria ellittica con 16
chilometri di perilunio e 96 chilometri di apolunio. In quel momento Kitty
Hawk con a bordo Stuart Roosa si trovava a circa cento chilometri.
</p>
<p style="text-align: justify;">
E' cominciata la "caccia", durata circa mezz'ora, fino al ricongiungimento
che è avvenuto regolarmente e senza alcun intoppo alle 21,35. Il dispositivo
di aggancio, con quei tre ganci-guida, di primo attracco, che avevano fatto
disperare gli astronauti alla partenza, questa volta sono scattati al primo
tentativo. Tutto è andato bene. Alle 1,37, l'accensione del razzo per
l'immissione sulla traiettoria di ritorno, una volta completato il trasloco
dei preziosi materiali raccolti, nel modulo di comando.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Probabilmente, anche se questa volta è andato tutto perfettamente, il centro
di controllo chiederà agli astronauti di riportare a terra il dispositivo di
aggancio. I tecnici e gli scienziati sono ansiosi di studiare il meccanismo
per cercare di capire cosa è accaduto il giorno dei cinque agganci a vuoto.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell avevano scoperto, qualche ora prima, che non è agevole
fare gli alpinisti sulla Luna. I due, a malincuore, hanno dovuto rinunciare
a raggiungere l'orlo del cratere conico, obiettivo della loro lunga
escursione, che era prevista su una distanza di 2700 metri fra andata e
ritorno. Duramente provati dalla lunga ascesa, i due astronauti hanno dovuto
rinunciare a soli 300 metri del cratere sul quale dovevano raccogliere
campioni che avrebbero potuto dire moltissimo sulle origini di quella
regione, considerata la più antica della Luna.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Il respiro pesante, le pulsazioni salite a 150 al minuto, Shepard e Mitchell
hanno dovuto mollare dopo un'ora e mezza di lotta per salire fino all'orlo
del cratere, alto 122 metri, aggirando enormi massi e fenditure incrostate
di cristalli, trainando la carriola lunare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Quando Houston ha chiesto se non ritenessero più opportuno desistere, i due
astronauti si sono detti di parere contrario. Avrebbero preferito tentare.
Ma i limiti di sicurezza rischiavano di farsi troppo esigui e sia pure a
malincuore il centro di controllo ha dato l'ordine di rinunciare. In quel
momento Shepard e Mitchell erano a 915 metri dal modulo lunare ma erano al
lavoro da più di due ore e numerose erano ancora le ricerche da
compiere.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Chiaramente delusi, i due astronauti, che avevano tradito la loro fretta,
stamane, chiedendo di poter scendere dal Lem con largo anticipo, hanno
raccolto comunque un grande numero di campioni in una zona che come si è
detto, è piuttosto vicina alla sommità del cratere. Quindi, dal punto di
vista scientifico, la missione ha raggiunto ugualmente gli scopi prefissati.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell, usciti alle 9,20 invece che alle 11,30 come previsto,
hanno compiuto tutti i rilevamenti di grande importanza per i geologi. Nel
complesso delle due passeggiate, hanno raccolto un enorme quantitativo di
campioni, 54 chilogrammi di pietre e frammenti di rocce. Shepard ha detto
che hanno preso anche un paio di grossi sassi che peseranno 12-13
chilogrammi. I geologi sono soddisfatti: il capo del settore geochimica
Robin Brett, ha detto che i risultati sono stati eccellenti: "I due
astronauti hanno fornito una continua, completa e significativa descrizione
dei fattori geologici della zona, illustrando una gran quantità di materiali
e terreni diversi". Anche lui, però, non ha nascosto la delusione perché non
è stato possibile dare un'occhiate al fondo del cratere. Ad ogni modo, ha
concluso Brett, dal punto di vista scientifico la missione di Apollo 14 sarà
senz'altro la più significativa.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Le difficoltà incontrate da Shepard e Mitchell hanno insegnato parecchie
cose, in vista di prossime esplorazioni. Infatti, a dispetto del peso minore
per la differenza di gravità, che sulla Luna è un sesto di quella terrestre,
il terreno è così accidentato che la fatica si fa sentire parecchio.
</p>
<p style="text-align: justify;">
I due astronauti, che si erano dati anche il cambio durante la scalata, si
sono fermati di frequente per riprendere fiato. E' stato circa a metà strada
che Shepard ha fatto capire per la prima volta di non essere tanto convinto
di farcela. Avevano appena aggirato un masso enorme, circa sei metri di
diametro, quando Shepard ha esclamato ansimando: "E' dura, è dura". Ambedue
si sono appoggiati al masso per riprendere fiato. A questo punto è arrivato
l'ordine di rinunciare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell sono infine rientrati dopo aver compiuto la passeggiata
lunare più lunga della storia: quasi cinque ore. Una volta all'interno,
hanno ripressurizzato il modulo lunare per potersi togliere le tute,
mangiare e riposare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Prima di raggiungere il Lem, hanno fatto una sosta e hanno scavato una
trincea lunga circa un metro e 20, larga 45 centimetri e profonda 60. Hanno
poi scattato fotografie di questa loro opera e delle impronte lasciate da
Shepard che ha appositamente calpestato il terriccio. Scopo dell'esperimento
era di stabilire la coesione e le altre caratteristiche del terreno lunare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
A due ore dalla partenza, i due astronauti hanno detto che stavano benissimo
e che il morale era eccellente, Shepard ha chiesto come stava Roosa e se era
pronto a riprenderli a bordo. Gli hanno risposto che Roosa ha scattato un
sacco di fotografie e che ha anche visto dall'alto il riflesso del sole su
uno degli strumenti scientifici da loro piazzati intorno al modulo
lunare.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Da parte loro gli scienziati dello osservatorio McDonald (Texas), hanno
annunciato di aver stabilito ieri sera un primo contatto laser col
riflettore collocato poche ore prima sulla Luna da Shepard e Mitchell.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Nel corso della mattinata, cominciata all'insegna del buonumore con un "Oh
che bella giornata, qui a Fra Mauro!", Shepard ha trovato anche il tempo di
collaudare un paio di colpi di golf sulla Luna. Le palline, che
evidentemente aveva portato con sé di nascosto, hanno continuato a
rimbalzare per chilometri, ma i colpi sono risultati piuttosto difficili,
con tutta quella polvere. <i> (H.B.)</i>
</p>
</blockquote>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-85883788293968744652016-02-07T04:30:00.018+01:002021-01-12T17:24:35.887+01:001971/02/07 02:39 IT 01:39 GMT (1971/02/06 19:39 HO): Ultime foto dall'orbita lunare e l'addio al satellite naturale della Terra<p style="text-align: justify;">
Dopo il felice aggancio in orbita lunare, trasmesso in diretta TV, tra la
parte superiore del Lem e l'astronave madre <i>"Kitty Hawk",</i> Alan Shepard
e Edgar Mitchell sono di nuovo insieme a Stuart Roosa con il loro prezioso
bottino raccolto sulla superficie selenica: ben 43 chilogrammi di rocce e
polvere, proveniente da un mondo lontano 384 mila chilometri.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Alle 23:52 ora italiana, la parte superiore di <i>"Antares"</i> viene
sganciata e diretta verso il suolo lunare. Quando in Italia è già domenica 7
febbraio, a Houston nel Texas è ancora sabato 6, alle 02:39 viene acceso per
tre minuti il motore principale del Modulo di Servizio, l'<i>SPS.</i> I tre
protagonisti del terzo sbarco lunare nella storia dell'umanità danno l'addio
al Satellite naturale della Terra e imboccano la giusta strada verso il nostro
pianeta. Sono trascorse 148 ore 36 minuti e due secondi dal distacco dalla
rampa 39-A di Cape Kennedy.
</p>
<p style="text-align: justify;">
Dopo una lunga e faticosa giornata, alle 03:30 italiane, Shepard, Roosa e
Mitchell, dopo un ultimo dettagliato rapporto con il Centro di controllo di
Houston, possono finalmente godere del giusto e meritato riposo. Il loro sonno
è programmato per circa sette ore. Al loro risveglio inizieranno una serie di
controlli su tutta la strumentazione di bordo.
</p>
<p>
Alle 19:38, è prevista una breve accensione dei razzi direzionali, per poco
più di tre secondi, per una leggera correzione di rotta necessaria per
assicurare alla navicella spaziale, con il suo prezioso carico umano e lunare
a bordo, un sicuro e tranquillo ammaraggio nelle acque dell'Oceano Pacifico.
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
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</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10070</p>
<p style="text-align: justify;"><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
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</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10095</p>
<p style="text-align: justify;"><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10096</p>
<p style="text-align: justify;"><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10169</p>
<p style="text-align: justify;"><br /></p>
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</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10170</p>
<div><br /></div>
<div><br /></div>
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data-original-width="2048"
src="https://1.bp.blogspot.com/-zEbCReJioy4/X_HkPpzF5wI/AAAAAAAAE5E/cttE8fG7XdIBaNvJ8EitF6KKyc1Y_P8MwCLcBGAsYHQ/w640-h640/10187.jpg"
width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">Foto AP14-AS14-73-10187</p>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-6117590175609608442016-02-06T19:47:00.001+01:002020-08-29T03:07:30.028+02:001971/02/06 09:20 IT: Seconda "passeggiata" e ripartenza dalla LunaAnticipando la seconda uscita sulla Luna rispetto al programma di volo originale (11:30 ora italiana), alle 9:20 Alan Shepard ridiscende già i nove scalini di <i>"Antares"</i>, seguito pochi minuti dopo da Edgar Mitchell.<br />
<br />
Ha inizio la seconda attività extra-veicolare del quinto e sesto uomo a calcare la superficie del satellite naturale della Terra. Anche la seconda passeggiata, come la prima, degli astronauti di Apollo 14, viene seguita in diretta TV da tutto il mondo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-L7yTrNeHASA/VrYTMMr1R5I/AAAAAAAABxU/C_1cQ5Ssn3Q/s1600/AS14-64-9049.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-L7yTrNeHASA/VrYTMMr1R5I/AAAAAAAABxU/C_1cQ5Ssn3Q/s1600/AS14-64-9049.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9049, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MK-oIJ1J0Wg/VrYTlyUz3vI/AAAAAAAABxY/3_9VLSL2soo/s1600/AS14-64-9088.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-MK-oIJ1J0Wg/VrYTlyUz3vI/AAAAAAAABxY/3_9VLSL2soo/s1600/AS14-64-9088.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9088, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-9Jn09A0EHFs/VrYT9kozZrI/AAAAAAAABxc/S1JSCQdZeC0/s1600/AS14-64-9089.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-9Jn09A0EHFs/VrYT9kozZrI/AAAAAAAABxc/S1JSCQdZeC0/s1600/AS14-64-9089.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9089, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Vo08NMKL7a4/VrYUWktoVxI/AAAAAAAABxg/82J72hTPgI4/s1600/AS14-64-9101.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-Vo08NMKL7a4/VrYUWktoVxI/AAAAAAAABxg/82J72hTPgI4/s1600/AS14-64-9101.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9101, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-EzvpRFiTm1c/VrYUpfiBtPI/AAAAAAAABxo/rFq0yTxJBVE/s1600/AS14-64-9114.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-EzvpRFiTm1c/VrYUpfiBtPI/AAAAAAAABxo/rFq0yTxJBVE/s1600/AS14-64-9114.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9114, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-e8bffES1s-I/VrYU7Q6oKZI/AAAAAAAABxs/g_qBS1cxxrA/s1600/AS14-64-9120.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-e8bffES1s-I/VrYU7Q6oKZI/AAAAAAAABxs/g_qBS1cxxrA/s1600/AS14-64-9120.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9120, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-9kbGF8gN_X8/VrYVXeoGG-I/AAAAAAAABxw/9SGGvvYJArI/s1600/AS14-64-9121.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-9kbGF8gN_X8/VrYVXeoGG-I/AAAAAAAABxw/9SGGvvYJArI/s1600/AS14-64-9121.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9121, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-L_roW8kzVpU/VrYVrnm586I/AAAAAAAABx0/v9B89xlhpXA/s1600/AS14-64-9135.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-L_roW8kzVpU/VrYVrnm586I/AAAAAAAABx0/v9B89xlhpXA/s1600/AS14-64-9135.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9135, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-gPH6RuXoBkI/VrYWFGW4BTI/AAAAAAAABx4/peWN0iLNSXc/s1600/AS14-64-9138.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-gPH6RuXoBkI/VrYWFGW4BTI/AAAAAAAABx4/peWN0iLNSXc/s1600/AS14-64-9138.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9138, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-MLZkqNNFX7k/VrYWeNxofrI/AAAAAAAABx8/_XuYLex2WGo/s1600/AS14-64-9174.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-MLZkqNNFX7k/VrYWeNxofrI/AAAAAAAABx8/_XuYLex2WGo/s1600/AS14-64-9174.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9174, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ez56bXie8eM/VrYWypJwXyI/AAAAAAAAByA/e5O2ANt-_zw/s1600/AS14-64-9197.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-ez56bXie8eM/VrYWypJwXyI/AAAAAAAAByA/e5O2ANt-_zw/s1600/AS14-64-9197.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
La falce in cielo non è la Luna: è la Terra. Foto AS14-64-9197, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-J6IgvqRl1TM/VrYXMO3S8nI/AAAAAAAAByI/wHxBzfBjqd8/s1600/AS14-64-9198.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-J6IgvqRl1TM/VrYXMO3S8nI/AAAAAAAAByI/wHxBzfBjqd8/s1600/AS14-64-9198.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-64-9198, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-5rzHSjzlWE0/VrYXgqe3s8I/AAAAAAAAByM/E5ryPazjYv4/s1600/AS14-68-9405.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-5rzHSjzlWE0/VrYXgqe3s8I/AAAAAAAAByM/E5ryPazjYv4/s1600/AS14-68-9405.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-68-9405, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-bTcMAVnRqWA/VrYX22KNjlI/AAAAAAAAByQ/UuV2WxEXjdk/s1600/AS14-68-9408.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-bTcMAVnRqWA/VrYX22KNjlI/AAAAAAAAByQ/UuV2WxEXjdk/s1600/AS14-68-9408.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Da dietro la collinetta sporge solo la parte superiore del LM.<br />
Foto AS14-68-9408, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-1g8EGIgDV1g/VrYYNViGg2I/AAAAAAAAByU/X_foTdLbfPo/s1600/AS14-68-9414.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-1g8EGIgDV1g/VrYYNViGg2I/AAAAAAAAByU/X_foTdLbfPo/s1600/AS14-68-9414.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-68-9414, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-D4zAKn5gdKE/VrYYmqr-ZZI/AAAAAAAAByY/PMng57dRN94/s1600/AS14-68-9467.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-D4zAKn5gdKE/VrYYmqr-ZZI/AAAAAAAAByY/PMng57dRN94/s1600/AS14-68-9467.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
foto AS14-68-9467, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-mqdQqqR3IqA/VrYY8T4brEI/AAAAAAAAByc/7Yl521XCq7Y/s1600/AS14-68-9472.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-mqdQqqR3IqA/VrYY8T4brEI/AAAAAAAAByc/7Yl521XCq7Y/s1600/AS14-68-9472.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-68-9472, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-zl4Utub6BL4/VrYaMfqH0NI/AAAAAAAAByo/Rcm3rNu_JsY/s1600/AS14-68-9487.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-zl4Utub6BL4/VrYaMfqH0NI/AAAAAAAAByo/Rcm3rNu_JsY/s1600/AS14-68-9487.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-68-9487, scansione JSC</div>
<br />
<br />
La seconda escursione dei due astronauti nella zona di Fra Mauro termina dopo quattro e trentacinque minuti dal suo inizio. In totale, con le due "passeggiate", Shepard e Mitchell hanno trascorso quasi dieci ore all'esterno sulla superficie lunare: un record. <br />
<br />
Unico rammarico per i due è non essere riusciti a raggiungere uno degli obiettivi principali della missione: scalare il <i>Cone Crater</i> per raccogliere campioni utili per una maggiore conoscenza delle origini e della formazione del nostro satellite.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-SVcG-wL55fw/VrYlPIenDiI/AAAAAAAABy4/xYsLkKfbohM/s1600/AS14-66-9338.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-SVcG-wL55fw/VrYlPIenDiI/AAAAAAAABy4/xYsLkKfbohM/s1600/AS14-66-9338.jpg" width="98%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
I due zaini di sopravvivenza non servono più e sono stati buttati fuori dall’abitacolo: si vedono a sinistra in questa foto scattata all'interno di <i>"Antares</i>" al termine della seconda "EVA" AS14-66-9338, scansione JSC</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xF72NkbTodE/VrYnXLA2nyI/AAAAAAAABzE/0lmwIiIFIgU/s1600/AS14-66-9340.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-xF72NkbTodE/VrYnXLA2nyI/AAAAAAAABzE/0lmwIiIFIgU/s1600/AS14-66-9340.jpg" width="98%" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Altro scatto fotografico dall'interno del modulo lunare Foto AS14-66-9340, scansione JSC</div>
<br />
<br />
Rientrati nel Lem e dopo essersi liberati dalle pesanti e ingombranti tute, i due protagonisti della terza spedizione umana sulla Luna si preparano a lasciare il satellite dove hanno soggiornato per due giorni.<br />
<br />
Dopo un breve riposo ed un buon pasto, alle 19:47 ora italiana Shepard e Mitchell dicono addio alla Luna. Alle 21:35, dopo un lungo inseguimento, avviene l'aggancio tra le due navicelle, questa volta senza la <i>"suspense</i>" della volta scorsa. Tutto ha funzionato alla perfezione: i tre astronauti sono di nuovo insieme.<br />
<br />
Le operazioni successive vedranno nella notte ora italiana il rilascio della parte superiore del Lem <i>"Antares"</i>, che sarà scagliato sulla superficie della Luna, e successivamente l'accensione del motore principale dell'Apollo per l'abbandono definitivo dell'orbita lunare.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-59887163358570703402016-02-06T16:36:00.091+01:002021-02-09T01:00:11.385+01:001971/02/06: Le immagini restaurate delle palline da golf sulla Luna<p></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Rb7FXEPQDTg/YB7JU9EBW2I/AAAAAAABL9w/nk27-MzKwOA5sZndwo1AeAZ_-k-cVwhxACLcBGAsYHQ/s761/apollo14-alan-shepard-golfer.jpg"><img border="0" data-original-height="761" data-original-width="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-Rb7FXEPQDTg/YB7JU9EBW2I/AAAAAAABL9w/nk27-MzKwOA5sZndwo1AeAZ_-k-cVwhxACLcBGAsYHQ/s16000/apollo14-alan-shepard-golfer.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Alan Shepard gioca a golf.</p><p> </p><p>Il 6 febbraio 1971 Alan Shepard, comandante della missione <i>Apollo 14</i>, diventa la prima
persona nella storia dell’umanità a giocare a golf sulla Luna.
</p>
<p>Shepard, appassionato giocatore di golf, sta terminando l’esplorazione della superficie lunare svolta insieme al collega Ed Mitchell. Estrae da una tasca della sua
tuta spaziale una testa di bastone da golf, la aggancia al manico di uno degli
strumenti scientifici usati per la raccolta dei campioni e la usa per
lanciare alcune palline da golf che ha portato con sé nella stessa tasca.
</p>
<p>
L’evento viene trasmesso in diretta TV, e diventa celebre la frase che Shepard usa
per descrivere il risultato dei suoi tiri, effettuati nonostante l’impaccio della
rigidissima tuta spaziale ma con il vantaggio della ridotta gravità lunare (un
sesto di quella terrestre) e dell’assenza di resistenza aerodinamica (non
essendoci un’atmosfera).
</p>
<div align="center">
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/BUwGe9zzxoE" width="560"></iframe>
</div>
<p>
<i>“Miles and miles and miles!”</i>, dice scherzosamente Shepard. Miglia e
miglia e miglia. È chiaro sin da subito
che quelle miglia sono un’esagerazione, viste le condizioni difficilissime
del tiro, e durante il viaggio di ritorno dalla Luna l’astronauta <a href="https://twitter.com/apollo_50th/status/1358927173281751041">riferirà</a> via radio di stimare che una pallina abbia percorso circa duecento metri e l’altra ne abbia coperti circa quattrocento. Ma ci vorranno cinquant’anni prima di scoprire dove sono effettivamente finite e quanta distanza hanno davvero percorso quelle palline.</p><p>Nel 2021, infatti, le ricerche degli esperti e il restauro digitale delle immagini
scattate durante la missione permetteranno di localizzare le palline da golf tirate da Shepard e le posizioni di tiro, come mostrato qui sotto in una composizione digitale di varie fotografie scattate
dall’interno del Modulo Lunare al termine dell’ultima escursione lunare (<i>divot</i> è il
termine inglese usato per indicare un incavo nel terreno prodotto dal bastone
da golf nel colpire la pallina):
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-_O3kIBm-Tso/YB7Nub-fU2I/AAAAAAABL94/97zzmLhbE2oj6Z4HYmPB8GKX9krBjsOjgCLcBGAsYHQ/s1600/apollo14-ball-locations.jpeg"><img border="0" data-original-height="1108" data-original-width="1600" src="https://1.bp.blogspot.com/-_O3kIBm-Tso/YB7Nub-fU2I/AAAAAAABL94/97zzmLhbE2oj6Z4HYmPB8GKX9krBjsOjgCLcBGAsYHQ/s16000/apollo14-ball-locations.jpeg" width="100%" /></a>
</div><p> </p><p>Il restauratore di fotografie Andy Saunders recupererà le immagini migliori
disponibili della missione e produrrà questi ingrandimenti delle zone
intorno alle due palline da golf (l’asta nella prima foto proviene da un
esperimento per il vento solare ed è stata lanciata dal collega Ed Mitchell come se
fosse un giavellotto):<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-TEGghVVAEi0/YB7PueG09oI/AAAAAAABL-A/Qcl0PFSSvaECqM5KpC-brqTBEeTu-2uUgCLcBGAsYHQ/s800/AS14-66-09337_Ball_1fnl.jpg"><img border="0" data-original-height="548" data-original-width="800" src="https://1.bp.blogspot.com/-TEGghVVAEi0/YB7PueG09oI/AAAAAAABL-A/Qcl0PFSSvaECqM5KpC-brqTBEeTu-2uUgCLcBGAsYHQ/s16000/AS14-66-09337_Ball_1fnl.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-v2bNW8g2oDQ/YB7PudIjp4I/AAAAAAABL-E/vcFDxpqsLWwV5ogOFCDXtmufQac83aVTACLcBGAsYHQ/s800/AS14-66-09336_Ball2_optn2fnl.jpg"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="800" src="https://1.bp.blogspot.com/-v2bNW8g2oDQ/YB7PudIjp4I/AAAAAAABL-E/vcFDxpqsLWwV5ogOFCDXtmufQac83aVTACLcBGAsYHQ/s16000/AS14-66-09336_Ball2_optn2fnl.jpg" width="100%" /></a>
</div><p> </p><p>Saunders, inoltre, elaborerà digitalmente tramite <i>stacking </i>i
fotogrammi della ripresa del decollo dalla Luna, fatta dall’interno del Modulo
Lunare usando pellicola cinematografica nel formato 16 mm, e otterrà
quest’immagine della zona di decollo, nella quale si possono scorgere le due
palline e il “giavellotto”.
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-vzs1yETRkso/YB7RgQamHEI/AAAAAAABL-Q/NjvEUjE2_pU7hC6XdCYniYqOMaCQ_wF7ACLcBGAsYHQ/s800/Launch-Balls-4-frames-notesfnl.jpg"><img border="0" data-original-height="590" data-original-width="800" src="https://1.bp.blogspot.com/-vzs1yETRkso/YB7RgQamHEI/AAAAAAABL-Q/NjvEUjE2_pU7hC6XdCYniYqOMaCQ_wF7ACLcBGAsYHQ/s16000/Launch-Balls-4-frames-notesfnl.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<p>
Quest’immagine, però, è inclinata, per cui è difficile usarla per determinare
le distanze esatte. Saunders userà quindi le immagini dellla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter, che dal 2009
fotograferà l’intera superficie lunare da una quota di circa 100 chilometri, con
occasionali discese a quote più basse, e nel 2011 scatterà un’immagine
della zona di allunaggio di <i>Apollo 14</i> che è una veduta sostanzialmente
verticale della zona e come tale non è affetta da distorsioni di prospettiva.
</p>
<p>
Saunders la elaborerà per ottenere questo risultato: 22 metri per il primo
tiro e 36,5 metri per il secondo.<br />
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Mk6tTEv6hnk/YB7SiGnV5yI/AAAAAAABL-Y/H6KQTlkRVb8BlDYIBi38htBU-7qIQZpegCLcBGAsYHQ/s1600/Apollo14-golf-distances.png"><img border="0" data-original-height="1174" data-original-width="1600" src="https://1.bp.blogspot.com/-Mk6tTEv6hnk/YB7SiGnV5yI/AAAAAAABL-Y/H6KQTlkRVb8BlDYIBi38htBU-7qIQZpegCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo14-golf-distances.png" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<p>
Il bastone da golf usato sulla Luna verrà riportato sulla Terra e custodito presso il
museo della USGA, che
<a href="https://www.usga.org/content/usga/home-page/articles/2021/02/shepard-moon-club-50th-anniversary-usga-museum.html#returnable">racconterà in dettaglio</a>
tutta la vicenda, spiegando che la testa è una Wilson Staff Dyna-Power da
ferro 6 (credo che si dica così nel gergo del golf italiano) e mostrando anche
le foto di una delle fosse e delle impronte lasciate nella polvere lunare da
Shepard quando si posizionò per uno dei tiri.</p><p>L’astronauta non rivelerà mai la marca delle palline usate, per evitare pubblicità, anche se emergeranno alcuni indizi in proposito: gli erano state donate da un professionista del golf, Jack Harden, presso il River Oaks Country Club di Houston.<br /></p>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-geWI-BWbTFw/YB7UM9HUovI/AAAAAAABL-k/HhbwHDb3QPgzDZOSuSN7GuCR1nzwwQmmQCLcBGAsYHQ/s422/07GH_010971_horizontal.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="422" data-original-width="389" src="https://1.bp.blogspot.com/-geWI-BWbTFw/YB7UM9HUovI/AAAAAAABL-k/HhbwHDb3QPgzDZOSuSN7GuCR1nzwwQmmQCLcBGAsYHQ/s16000/07GH_010971_horizontal.jpg" /></a>
</div>
<p> </p><p>Questa è una foto di Shepard che verrà scattata qualche anno dopo la missione e mostra bene l’attacco della testa e le dimensioni molto compatte del manico ripiegabile.</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IZZIe4uJ4cQ/YB-9QL_MelI/AAAAAAABL_E/HUNFp0ks-IE0YioJKr1gAWXZZeeyzCzYQCLcBGAsYHQ/s797/alan-shepard-golf-club.jpg"><img border="0" data-original-height="797" data-original-width="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-IZZIe4uJ4cQ/YB-9QL_MelI/AAAAAAABL_E/HUNFp0ks-IE0YioJKr1gAWXZZeeyzCzYQCLcBGAsYHQ/s16000/alan-shepard-golf-club.jpg" width="100%" /></a>
</div>
<br />
<p>Il gesto di Alan Shepard è un momento di umanità in una serie di missioni a volte caratterizzate da un eccesso di tecnologica freddezza, ma ha anche un valore simbolico. Il golf diventa il
primo sport giocato su un altro corpo celeste e gli Stati Uniti dimostrano anche in questo modo
la loro maestria nel campo spaziale rispetto ai sovietici, che non riescono
neppure a far arrivare sulla Luna un cosmonauta mentre gli americani si permettono persino di giocare. Non va dimenticato che le missioni Apollo sono un esercizio di propaganda politica nel quale la scienza è secondaria.</p><p>Fra l’altro, inizialmente la NASA si è opposta all’idea di Shepard. L’astronauta aveva spiegato che il bastone e le due palline non sarebbero costate nulla al contribuente americano e che li avrebbe usati soltanto se la missione avesse avuto successo e soltanto al termine di tutte le attività pianificate. In un’intervista che rilascerà nel 1998, Shepard racconterà di aver detto molto chiaramente a Bob Gilruth, direttore del Manned Spaceflight Center che era contrario alla proposta, queste parole: <i>“Non sarò così frivolo. Voglio aspettare la fine della missione, mettermi davanti alla telecamera, dare una botta a queste palline con questo bastone improvvisato, ripiegarlo, mettermelo in tasca, risalire la scaletta, chiudere la porta e andare.”</i><br /></p><p>In ogni caso, quei due tiri di Alan Shepard
costituiscono un esperimento di fisica non banale. L’idea di giocare a golf sulla Luna è stata lanciata per scherzo dal popolarissimo comico statunitense Bob Hope durante una sua visita alla NASA e Shepard aveva notato che sarebbe stato un ottimo modo per mostrare agli spettatori della missione la differenza della gravità lunare. Nessuno aveva mai tirato una
pallina da golf nel vuoto, dove non c’è l’<a href="https://www.caneogolf.it/attrezzatura/palle-da-golf/materiali-e-costruzione-pallina-da-golf.html">effetto Magnus</a>
prodotto dall’interazione delle fossette della pallina con l’aria. Inoltre il fatto
stesso di riuscire a centrare le palline con la testa del bastone, nonostante
la limitatissima visibilità verso il basso offerta dalla tuta e la rigidità
delle articolazioni delle braccia della tuta, è una testimonianza dell’abilità
e della determinazione di Alan Shepard.
</p>
<p>
Quelle palline resteranno là indisturbate per oltre mezzo secolo, piccole testimoni di un’avventura incredibile
di mezzo secolo fa, in attesa che qualcuno ritorni a visitare quei luoghi
alieni e silenti. </p><p> </p><p><i>Fonti aggiuntive: <a href="https://www.bbc.com/sport/golf/55927727">BBC Sport</a>, <a href="https://arstechnica.com/science/2021/02/remastered-images-reveal-how-far-alan-shepard-hit-a-golf-ball-on-the-moon/">Ars Technica</a>. </i> <br /></p>
<p></p>
<p> </p>
<p>
<small><i>Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle
donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere
ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (<a href="https://paypal.me/disinformatico">paypal.me/disinformatico</a>), Bitcoin (<a href="https://www.blockchain.com/btc/address/3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv">3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv</a>) o
<a href="https://attivissimo.blogspot.com/p/donazioni.html">altri metodi</a>.</i></small>
</p>
Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-39172670789496768622016-02-06T07:40:00.030+01:002021-01-12T03:49:53.196+01:001971/02/06: La prima attività scientifica di Shepard e Mitchell sulla superficie lunare sui principali quotidiani italiani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-yNGGg1FvhlQ/X8abCjYl_HI/AAAAAAAAEzs/SmhgjyEyP6Esc6jC8osINTG1vqMvJmAHwCLcBGAsYHQ/s2249/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B05%2Beva%2Bcorsera%2B1%2B001.jpg"
><img
border="0"
data-original-height="2249"
data-original-width="1098"
src="https://1.bp.blogspot.com/-yNGGg1FvhlQ/X8abCjYl_HI/AAAAAAAAEzs/SmhgjyEyP6Esc6jC8osINTG1vqMvJmAHwCLcBGAsYHQ/s16000/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B05%2Beva%2Bcorsera%2B1%2B001.jpg"
width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima pagina de "Il Corriere della Sera" di sabato 6 febbraio 1971 (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b>FELICEMENTE CONCLUSA LA PRIMA PARTE DELLA MISSIONE APOLLO 14</b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b
><span style="font-size: x-large;"><u>Al lavoro sulla Luna</u></span></b
>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b
>Alle 10.18 di ieri il LEM si è posato nella zona di Fra Mauro - Il primo
rapporto: "E' stato lungo il cammino, ma eccoci qui!" - Dopo cinque ore e
mezzo, Shepard e Mitchell sono usciti dalla navicella - La raccolta dei
campioni lunari e l'allestimento dell' "osservatorio scientifico
automatizzato" - Utilizzato il carrello per il trasporto di
equipaggiamenti e attrezzi</b
>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><br /></b>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b
><i
><span style="font-size: large;"
>Il falso allarme di un computer</span
></i
></b
>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b
><i><br /></i
></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) </span
>Houston, 5 febbraio. Fantastico, sorprendente è stato il terzo approccio
umano nelle desolate lande della Luna. E' stato lo spettacolo televisivo più
impressionante che l'uomo abbia mai visto, inviatoci a terra con i suoi
colori naturali, che poi mettono maggiormente in evidenza il tremendo
squallore del nostro satellite. Sono state quattro ore e mezzo di una
attività intensa e frenetica, che ha trasformato le formazioni di Fra Mauro
in un vero e proprio laboratorio cosmico, in una centrale di analisi
selenologiche quali da tempo gli scienziati attendevano.
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"><b>Il saluto di Nixon</b></span>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"
><b><br /></b
></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Aiutati dal loro carrello mobile, Shepard e Mitchell hanno potuto portare a
compimento tutto il percorso stabilito per questa loro prima uscita e tutti
gli esperimenti loro affidati che vi ho descritto ieri.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi sono stati anche momenti di intensa ilarità. Segno che tutto procedeva
bene. E' avvenuto soprattutto quando, piazzata l'antenna ad ombrello, issata
la bandiera americana (al saluto di Nixon e al suo invito a pranzo gli
astronauti si sono semplicemente dichiarati felici di accettare ed hanno
ringraziato), sistemato tutto l'armamentario degli apparecchi, è venuta la
volta di sparare contro la Luna per mezzo del <i>Thumper</i>. Con questo
bazooka, Mitchell ha sparato ventuno cartucce contro il suolo lunare. Ma
tredici di esse hanno dato cattivi risultati ai geofoni. Il fatto è che
tanto Mitchell quanto Shepard erano molto stanchi.
</div>
<div style="text-align: justify;">
"Aspetta, aspetta venti secondi - gli gridavano da Houston - poi conta fino
a cinque e spara". Il conteggio purtroppo non è stato sempre rispettato. Per
televisione si vedeva male. Si era in campo lungo, ma attraverso le cuffie
si poteva sentire chiaramente lo scoppio dei petardi lunari. Intorno
Shepard, con le sue macchine fotografiche, ballonzolava con lo stile ormai
classico degli uomini lunari. Saltelli al rallentatore come quelli che
farebbe un canguro. Per prima cosa però gli astronauti avevano provveduto a
mettere al sicuro un primo bagaglio di rocce lunari.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'atterraggio su Fra Mauro è stato perfetto. Anzi è stata la discesa lunare
più precisa di quelle realizzate finora: il <i>Lem</i> si è posato a meno di
venti metri dal punto geometrico calcolato sulle mappe. Ed anche se non vi
sono stati la spasmodica ansia e i timori che percossero il mondo intero per
il primo storico allunaggio di Armstrong e per il drammatico viaggio dell'<i
>Apollo 13,</i
>
le emozioni che ci ha provocato la missione di Shepard fino al momento del
<i>touch down</i> della astronave <i>Antares</i> non sono state meno
intense.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La notte scorsa, due inconvenienti capitati proprio nelle ultime fasi prima
della discesa sulla Luna hanno creato nuovi momenti di grande trepidazione.
Dapprima è stato il calcolatore elettronico di bordo, poi addirittura il
radar per l'atterraggio morbido. Ma procediamo con ordine.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell erano già entrati nel <i>Lem </i>e si erano staccati
dall'astronave-madre. Sulla <i>Kitty Hawk </i>- solo soletto - Stuart Roosa
si è allontanato per immettersi in un'orbita nominalmente circolare,
compresa fra 110 e 115 chilometri di quota, in parcheggio, dove resterà fino
a domani in attesa che, conclusa l'esplorazione, i suoi due compagni di
avventura risalgano dal suolo lunare e lo raggiungano nello spazio per
riprendere la strada del ritorno. Continuando la sua orbita ellittica più
bassa alla velocità di circa seimila chilometri orari, <i>Antares </i>aveva
interrotto le comunicazioni passando dietro l'emisfero nascosto del
satellite. Shepard e Mitchell stavano ultimando i controlli ed i preparativi
prima dell'accensione del razzo frenante. Improvvisamente si è accesa la
spia rossa dell'<i>Abort Command</i>
(cioè il segnale che qualcosa non andava) e pertanto il
<i>computer </i>avrebbe comandato di rinunciare all'"allunaggio".
</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo due interminabili ore di discussioni e di analisi, la soluzione è
venuta dal gruppo dei cervelli del
<i>Massachusetts Institute of Technology</i> che aveva preparato i programmi
per il calcolatore. Poiché tutto era in ordine, si è comandato di non tener
conto di quel segnale e tutto è ripreso normalmente. Finalmente è giunto
l'istante dell'accensione del potente razzo di <i>Antares</i>. Ma ecco il
secondo inconveniente: il radar di atterraggio non ha funzionato a dovere,
poi anche esso comincerà ad operare regolarmente.
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">La discesa del Lem</span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: medium;"><br /></span
></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
La traiettoria di discesa è durata 12 minuti e 46 secondi. E' stata un
minuto e quattordici secondi più lunga del previsto, ma ciò è stato
necessario per meglio puntare sull'obiettivo. Le fasi di questa traiettoria
sono state come sempre cariche di <i>suspense</i>. Davanti al grande schermo
della sala stampa di Houston abbiamo seguito il cammino dell'astronave di
Shepard istante per istante, mentre gli altoparlanti e le cuffie ci
mettevano in contatto con gli uomini lunari. I colloqui fra la Terra e il
cosmo erano secchi e perentori, fatti essenzialmente di cifre e di
<i>OK</i>. "Duemila e quattrocento piedi, si va giù un po' troppo veloci.
2050, ancora troppo forte, 1500, troppo veloci ma non male. OK.". Poi la
velocità è ancora decresciuta: "il <i>Lem</i>, con le zampe rivolte verso il
suolo lunare, volteggiava nel vuoto come un elicottero nell'aria, cercando
il miglior punto di atterraggio. "Duecento piedi, 5 piedi al secondo di
velocità, le riserve di propellente looking great. Ecco, siamo a 50 piedi,
la velocità è circa di un metro al secondo. E' stato un viaggio un po' lungo
(108 ore, 55 minuti e 14 secondi dalla partenza) ma finalmente stiamo
arrivando. Eccoci qui, siamo proprio sulla moneta". (Quest'ultima è
un'espressione che, in gergo ippico, significa che il traguardo è
raggiunto). "C'è una gran polvere": era l'effetto dei gas di scarico del
motore del <i>Lem </i>sulla polvere lunare. L'astronave si è posata sul Fra
Mauro mentre nei serbatoi c'era propellente per ancora un minuto di volo. Un
record. A Houston erano le 3,18 (le 10,18 italiane). "Antares è in ottime
condizioni" hanno risuonato le voci nelle cuffie, si è inclinato di appena 8
gradi, quindi in perfette condizioni per ripartire. Immediatamente dopo,
mentre la polvere selenica ripiombava al suolo, scoprendo il paesaggio
lunare ai finestrini del Lem, Shepard e Mitchell hanno provveduto subito al
controllo degli strumenti e a preparare il loro veicolo cosmico alla
partenza.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Da quel momento essi erano pronti per procedere alla attesa missione
esplorativa. Il luogo dove si trova il <i>Lem</i> dell'<i>Apollo 14 </i>è
situato a circa 1200 chilometri ad ovest del punto in cui, nel luglio del
1969, si posò sulla Luna il primo piede umano, ed è ad appena 48 chilometri
a nord del grande cratere di Fra Mauro.
</div>
<div style="text-align: justify;">
A proposito della manovra di discesa, il secondo uomo che dopo Armstrong
posò i suoi piedi sulla Luna - Aldrin - accanto al quale ho avuto la ventura
di seguire tutta la traiettoria fino all'impatto, ha commentato: "Hanno
potuto risparmiare carburante perché provenivano da un'orbita più bassa e
hanno dovuto impiegare più tempo perché dovevano guardare con maggiore
attenzione il luogo prescelto per l'atterraggio, pieno di buchi e di
crateri. In più l'area di allunaggio doveva essere esatta per portare a
termine gli esperimenti scientifici affidati alla missione. Altri commenti
non posso fare".
</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine è cominciata la descrizione del panorama lunare di fronte alle
finestre di <i>Antares </i>con frasi come queste: "Il cratere cono è
impressionante, ma non mi sembra difficile da scalare. Qui intorno vi sono
meno pietre di quanto mi aspettavo". Quindi è stata la volta di Mitchell:
"La doppietta di crateri davanti a me e che vedremo con la seconda attività
extraveicolare è molto pronunciata, crea il limite dello orizzonte lunare
con il cielo nero". Poi sono cominciate le comunicazioni circa l'esatta
posizione del <i>Lem</i>: un puntino nelle nostre mappe le cui coordinate il
calcolatore di <i>Antares </i>sta precisando al millesimo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Finita la descrizione dell'ambiente e le comunicazioni riferentesi alle
fotografie che gli astronauti scattavano, sono cominciati i controlli agli
apparati necessari per l'uscita all'aperto. Ma sono sorti altri due
problemi. Il primo riguardava l'UCTA l'<i
>Urine Collection Transfer Assembly </i
>(l'apparato per l'accumulo e la dispersione dei liquidi organici). Poi è
stata la volta dell'effetto Larsen - di cui troverete un cenno più
particolareggiato in altra parte del giornale - che ha trasformato in una
serie di sibili le comunicazioni di Shepard. Alla fine anche queste
difficoltà sono state superate e si è giunti all'uscita all'aperto con
cinquanta minuti di ritardo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Shepard si è affacciato al portellone del Lem, si è guardato in giro e poi è
sceso. Non vi sono state frasi storiche ma semplicemente: "Finalmente ci
sono". "Non è poco - hanno risposto da Houston - per un vecchietto come te".
Uno dopo l'altro gli astronauti hanno scaricato i loro bagagli ed hanno
cominciato le loro operazioni esplorative. Hanno montato e usato il carrello
per trasportare equipaggiamenti e attrezzi, hanno installato l'
"osservatorio scientifico automatizzato", hanno raccolto rocce e polvere
lunare, hanno disposto l' "antenna a S" per le comunicazioni con la Terra.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Alle 20,20 (ora italiana) dopo tanto camminare e dopo tanto lavoro sono
finalmente risaliti nella loro casa selenica. Erano felici ma stanchi. Non
desideravano altro che cominciare il previsto turno di dieci ore di riposo.
Ricominceranno a lavorare alla mezzanotte (in Italia saranno le sette di
sabato). Per domani è attesa la seconda attività extraveicolare, più lunga e
più impegnativa della prima. Poi vi sarà l'emozionante momento della
partenza, il ricongiungimento in orbita con Roosa e l'inizio del viaggio di
ritorno verso la Terra. <i>(Giancarlo Masini)</i>
</div>
</blockquote>
<p> </p>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-bJFi2rNEaCA/X8qphpF1KwI/AAAAAAAAE0I/JwJLOrFTj8oJh4WP66uPNNdEW6OeZCGjQCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B05%2Beva%2Bcorsera%2B2%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La quinta pagina de "Il Corriere della Sera" del 6 febbraio 1971,
interamente dedicata al terzo sbarco umano sulla Luna (dalla collezione
personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-YuHLEMpB8X4/X8qxLe51oTI/AAAAAAAAE0c/64ig1OPd5RsWaNp8x9Sf30Yxp3dZxH2_QCLcBGAsYHQ/s2877/Apollo%2B14%2Beva%2Bcol%2B600%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-pdcQZMKnL4A/X80ZAhqSarI/AAAAAAAAE1A/1Xnsgmdw9OwRN1mF1XMZ3f3h_85NAP-EQCLcBGAsYHQ/s2551/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B06%2B%2BLa%2Bstampa%2B%2Beva%2B2.jpeg"
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/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima e la seconda pagina de "La Stampa" di sabato 6 febbraio 1971 (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: large;"
>Terzo viaggio sulla Luna: successo pieno</span
></b
>
</div>
<div style="text-align: justify;"> </div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b>Nove ore di escursioni</b></span>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b>Questa sera il ritorno</b></span>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"
><b><br /></b
></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b
>Shepard e Mitchell sono scesi ad appena venti metri dall'obiettivo - Si
era temuto che la missione fallisse per un guasto al sistema
radar-computer - Il cuore di Shepard pulsava 80 battiti al minuto
(perfetto) - I due uomini sono usciti dal Lem alle 16, hanno lavorato 5
ore - Oggi nuova "passeggiata"</b
>
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: large;"
>Il pilota ha azionato a mano i comandi di discesa del Lem</span
></b
>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
(Dal nostro corrispondente) New York, 5 febbraio. Per la terza volta,
abbiamo assistito ad una "passeggiata" lunare. Alle 15,54 di oggi, ora
italiana, Alan Shepard, il veterano dello spazio, è sceso lungo i nove
scalini del "Lem". Nell'istante in cui i suoi piedi hanno toccato il
suolo, il comandante dell' "Apollo 14", che attendeva di realizzare il suo
sogno dal 1961, ha esclamato: E' stato un lungo viaggio, ma eccoci
arrivati". Il cuore di Shepard pulsava in quel momento regolarmente, circa
80 battiti al minuto. Alle 16 esatte, Edgard Mitchell l'ha raggiunto, il
fiato grosso per lo sforzo d'adattarsi alla gravità lunare.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Al centro di controllo di Houston, uno scrosciante applauso ha salutato i
primi passi dei due astronauti. Shepard e Mitchell sono il quinto e sesto
uomo che abbiano posto piede sulla Luna dopo Armstrong e Aldrin, e Conrad
e Bean, sbarcati nel luglio e nel novembre del '69.
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">"Il giusto posto"</span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;"> </span></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Per pochi minuti, la missione non è fallita. Un difetto nel radar per
l'atterraggio del "Lem" ha bloccato il computer di bordo nella fase
cruciale della discesa. Soltanto dopo che un programma d'emergenza,
elaborato in tre ore, è stato fornito alla macchina, e dopo che Shepard ha
preso i comandi a mano, il "Lem" ha potuto posarsi sulla Luna. Il
<i>computer </i>si stava preparando ad invertirne la marcia e a rimandarlo
in orbita: "c'è mancato poco" a detto Shepard agli scienziati e ai tecnici
che l'avevano aiutato, "grazie ragazzi, magnifico lavoro". Neppure in
questo frangente - il più critico dell'intera impresa - il comandante ha
tradito la minima emozione: le sue pulsazioni sono rimaste regolari.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Con due minuti di ritardo, alle 10,18, il "Lem" è atterrato a meno di
venti metri di distanza dal punto stabilito, la manovra migliore di tutti
gli "Apollo". Ma le emozioni non erano finite: scesa in una piccola conca,
su un pendio, l'astronave s'è inclinata di 8 gradi, più della metà del
massimo consentito perché non si capovolgesse. Più tardi, indossando lo
"scafandro" per la "passeggiata", Shepard ha constatato che la sua
trasmittente non funzionava. E' occorsa mezz'ora per scoprirne la ragione.
I due astronauti hanno calcato il suolo lunare oltre un'ora dopo il
previsto: la loro permanenza sul satellite dovrebbe ridursi perciò a 32
ore e mezzo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nessuna missione è mai stata così drammatica ed entusiasmante come questa
dell'"Apollo 14". Essa segna una svolta decisiva nella breve vicenda
dell'esplorazione dello spazio. Fin dall'inizio, è stata disseminata di
difficoltà e d'imprevisti, che uomini e macchine hanno tuttavia superato
insieme. E' dubbio che una navicella automatica, e persino l'"Apollo 11" e
l'"Apollo 12", più fragili e meno preparati, avrebbero resistito a tante
prove. Il successo dell'attuale impresa è il frutto di una revisione degli
strumenti e dei sistemi dopo la tragedia dell'"Apollo 13", semidistrutto
lo scorso aprile da un'esplosione ad un serbatoio, di un coordinamento
eccezionale, ma appena agli inizi, tra mezzi umani e tecnologici, di una
rispondenza senza precedenti tra il coraggio individuale e l'abnegazione
d'<i>equipe</i>. Nessuno più dell'"Apollo 14" dei suoi piloti, ideatori e
controllori merita un ritorno trionfale a terra martedì notte.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Conviene seguire questa giornata straordinaria ora per ora, e in certi
punti minuto per minuto. Sono le 5,50, in Italia è l'alba. Shepard e
Mitchell, trasferitisi da alcune ore sul "Lem" <i>Antares, </i>chiedono a
Roosa, rimasto sulla cabina orbitante <i>Kitty Hawk</i>, di separare i due
vascelli. Roosa esegue, ritirando la sonda d'aggancio:
<i>"Vi vedo bene, siete meravigliosi" </i>grida, prendendo fotografie.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Anche tu sei bello"</i> risponde Mitchell ridendo. Fino alle 7,39 la
cabina e il modulo volano di conserva, poi Roosa abbandona l'orbita di
discesa di 18-107 chilometri e risale su quella ellittica di 105-315
chilometri. Egli deve controllare col radar le variazioni della gravità
lunare e compiere esperimenti di fusione di leghe nel vuoto assoluto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il "Lem" è solo. Procede a una velocità di circa 6000 chilometri ad
un'altezza di 16 chilometri dalla Luna. Ma qualcosa non funziona. Il
<i>computer </i>che regola l'atterraggio non riceve nessuna indicazione
dal radar che dovrebbe scandagliare la superficie selenica, determinarne
la distanza, e condizionare la posizione e la velocità della navicella.
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: medium;">La spia accesa</span></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: medium;"
><i><br /></i></span
></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"La spia d'emergenza è accesa"</i> dice Shepard al centro di Houston.
<i>"La spia è accesa"</i> ripete qualche minuto dopo. Il problema è grave.
Il <i>computer </i>è programmato in modo tale che, quando il Lem
incomincerà la discesa, lo fermerà e lo farà tornare indietro: al mancato
funzionamento del radar, è scattato infatti il programma d'emergenza, che
è irreversibile. La vita degli astronauti non è in pericolo, ma missione è
condannata al fallimento.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Né Shepard né Mitchell né il centro di controllo di Houston perdono la
testa. Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology che hanno
costruito il <i>computer </i>incominciano subito a elaborare un altro
programma. A bordo del "Lem" i due piloti verificano tutti gli
interruttori. Il radar viene attivato, era semplicemente mancato il
contatto. Ma per il <i>computer </i>è una corsa contro il tempo.
Finalmente, dieci minuti prima che abbia inizio la discesa, Houston riceve
il nuovo programma: esso include l'ordine al <i>computer </i>di non tenere
conto dell'emergenza. Alla radio, uno dei direttori del volo Jerry
Griffith, lo detta a Mitchell. Il <i>computer </i>è sbloccato. Mitchell
tira un respiro di sollievo: <i>"Avete salvato la missione" </i>dice<i
>.</i
>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Alle 10,05 i razzi s'accendono, e <i>"Antares" </i>scende, più velocemente
del normale, forse troppo, quasi 3500 chilometri l'ora. Dopo 26 secondi,
Shepard decide di prendere i comandi, Mitchell rileva i dati del
<i>computer </i>e dirige la navigazione, è la stessa manovra compiuta un
anno e mezzo fa da Armstrong e Aldrin. Si tratta di spostarsi cica 500
chilometri a ovest. <i>"You are go for Fra Mauro" </i>li informa il centro
di controllo da Terra. <i>"E' un bel giorno per Fra Mauro"</i> ribatte
Shepard con un sorriso di gioia. In quattro minuti, il Lem s'abbassa di 3
chilometri. A 1000 metri d'altezza, un grido di Mitchell:
<i>"Il cratere del Cono a destra, ci siamo"</i>. E' il punto
dell'atterraggio.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Meraviglioso"</i> esclama Shepard.
<i>"You are go for Landing" </i>risponde Houston.
<i>"Grazie. E' fantastico" </i>ripete il comandante.
<i>"Non è male"</i> commenta Mitchell.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Sei a 150 metri dal suolo, velocità 5 metri il secondo, Alan".</i>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Meglio che ci alziamo un po'" </i>dice Shepard. Il terreno è troppo
accidentato, atterrare sarebbe pericoloso.
<i>"Abbiamo passato il vulcano dei Gemelli"</i> avverte Mitchell.
<i
>"Carburante, sei per cento, va bene. Siamo a 55 metri d'altezza,
velocità 5 metri il secondo. E' il posto giusto, la superficie mi sembra
soffice".</i
>Il "Lem" s'arresta, scende molto lentamente.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Stiamo sollevando polvere </i>- osserva Mitchell -
<i>Siamo a 15 metri".</i>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"E' in perfette condizioni truppa" </i>aggiunge Shepard.
<i
>"Sette metri, 1 metro al secondo… Contatto… Siamo atterrati, siamo
atterrati… E' stato un ottimo atterraggio".</i
>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Houston esulta, congratulazioni e auguri giungono alla radio ai due
astronauti. La discesa è durata 12 minuti e 46 secondi, quasi al limite
della riserva di carburante.
<i>"Ci troviamo in una specie di catino grigio marrone"</i> annuncia la
voce calma di Shepard. Un accenno all'inclinazione del "Lem" ma senza una
nota di timore. Al centro di controllo le famiglie degli astronauti,
ripresesi dalla <i>suspense, </i>scherzano e ridono.
<i>"L'astronauta di mezza età c'è l'ha fatta" </i>dice qualcuno alludendo
ai 47 anni del comandante.<i>
"Non possiamo dire che mio marito è come Mosè" </i
>risponde la signora Shepard
<i>"la sua terra promessa l'ha raggiunta". </i>Anche Roosa, nella
solitudine della sua cabina orbitante, si unisce nella gioia generale.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono le 14. I due astronauti hanno esaminato minuziosamente il loro
modulo, trovando tutto in perfetto ordine. Ardono d'impazienza, vogliono
uscire. Indossano gli speciali indumenti, e scoprono d'improvviso che la
trasmittente di Shepard con Houston non funziona. Non è un problema grave,
perché possono comunicare tra loro con un'altra radio, e Mitchell può
tenere i collegamenti con il centro di controllo grazie al suo
apparecchio. Ma il direttore del programma Apollo, petrone, non intende
correre nessun rischio. Per trenta minuti i due astronauti trafficano
intorno allo scafandro di Shepard, finché non si accorgono che la
trasmittente è isolata da un'interruttore.
<i>"Adesso non toccate più nulla"</i> consigliano scherzosamente da Terra.
E poi <i>"You are go for eva 1"</i>, procedete con la "passeggiata"
lunare.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell sbarcano, piantano la bandiera americana sulla
superficie selenica, mettono in azione la telecamera a colori, per la
prima volta in presa diretta dal satellite. Il "Lem" è arrivato in un buio
fitto, ma adesso c'è luce, e sui nostri teleschermi appare un panorama
ruggente, di una tinta verde. Shepard si distingue per una fascia rossa al
braccio, sullo sfondo c'è il cratere del cono. Fra Mauro è circa 1500
chilometri a est del Mare della Tranquillità, dove scese l'"Apollo 11", e
180 a ovest del Mare delle Tempeste, dove scese l'"Apollo 12". La
temperatura può variare da 117 centigradi di giorno a 173 sottozero di
notte. Il posto è selvaggio, leva il fiato. Secondo gli scienziati, data a
4 miliardi e mezzo di anni fa, è collinoso, vulcanico, battuto dalle
meteoriti: è uno delle "chiavi" del sistema solare.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Shepard e Mitchell staccano dalla parete del "Lem" tutta una serie di
strumenti nuovi. Un carrello pieghevole, per il trasporto delle pietre,
detto Met dalle iniziali di "Modular Equipment Transporter". Un
apparecchio per rendere possibile lo scambio di ossigeno tra i due
astronauti in caso di incidenti, un <i>bazooka </i>verticale o "Thumper"
per sparare al suolo, e tre geofoni collegati da un cavo di oltre 100
metri per registrare le onde provocate dalle esplosioni. Uno dei loro
obiettivi principali è accertare se immediatamente sotto la superficie
esistono concentrazioni di ghiaccio, ossia acqua allo stato solido. I due
astronauti hanno inoltre con sé sismografi, riflettori Laser, e una
minuscola "stazione scientifica" con generatori atomici.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Col carrello carico dei preziosi oggetti, Shepard e Mitchell si muovono
abbastanza agilmente sulla Luna. Installano la "stazione" e tutti gli
altri dispositivi, poi incominciano a riempire il carrello medesimo di
sassi e detriti, nell'eventualità di una partenza affrettata. Lavorano
sodo e bene, scambiandosi battute.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"E' dura"</i> dice Shepard.
<i
>"Niente di meglio che un bagno fino alle ascelle nella polvere
lunare"</i
>
ribatte Mitchell. Neppure l'informazione che il presidente Nixon si
complimenta con loro e li inviterà alla Casa Bianca al rientro interrompe
il loro ritmo. Anche dal punto di vista scientifico, la missione
dell'"Apollo 14" ha un'importanza senza precedenti.
<i>"Il vostro sbarco sulla Luna" </i>dichiara il presidente
<i>"è un evento storico per l'umanità".</i>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le ore passano. L'attività dei due astronauti è così proficua che, anziché
farli tornare al "Lem" alle 20,01 il centro di controllo di Houston li
lascia fuori fino alle 20,43. Mitchell riesce a fare esplodere 18 delle 21
cartucce del "Thumper", e innesca tre granate che scoppieranno dopo la
partenza della navicella. A terra, la prima impressione degli scienziati è
che il punto dell'atterraggio sia più soffice di quanto si pensasse.
Domani, Shepard e Mitchell non eseguiranno esperimenti, si dedicheranno
solo all'esplorazione del cratere del cono, prelevando quanta più roccia
possibile: il carico loro consentito è di 55 chili. La loro passeggiata
dovrebbe durare dalle 11,38 alle 15,53 ore italiane.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Al momento in cui scrivo, Shepard e Mitchell dormono. Si sono coricati
alle 21,58, si risveglieranno domattina alle 7,48. La partenza dalla Luna
è prevista alle 19,51, il riaggancio alla cabina orbitante alle 21,33.
<i>"A domani cratere del cono" </i>ha detto Shepard ritornando al "Lem".
<i>"Non dovremmo avere difficoltà nello scalarti". </i>La collina è alta
150 metri, sarà l'escursione più lunga mai compiuta dagli astronauti, due
chilometri in tutto. Sul modulo, come a terra, c'è serenità e fiducia.
<i> (Ennio Caretto)</i>
</div>
</blockquote>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: large;"
>Tre minuti di Apollo alla televisione russa</span
></b
>
</div>
<div style="text-align: center;"><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"
><b>I giornali di Mosca ignorano l'impresa</b></span
>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: medium;"><br /></span
></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>(Dal nostro corrispondente)<b> </b></i><b>Mosca, </b>5 febbraio. Con
due dispacci di cinque righe l'uno, l'agenzia <i>Tass </i>ha annunciato
stasera che Alan Shepard e Edgard Mitchell hanno iniziato la passeggiata
lunare. Anche radio Mosca si è limitata a leggere il brevissimo testo
dell'agenzia ufficiale, mentre la televisione, nel notiziario delle 20, ha
trasmesso per tre minuti e mezzo immagini dei due astronauti sulla Luna
registrate durante il collegamento tra il Lem e la base di Houston.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La televisione non ha dato molti particolari sull'impresa spaziale
americana, limitandosi a dire che "l'esplorazione della Luna da parte di
Shepard e Mitchell continuerà domani"
</div>
<div style="text-align: justify;">
La notizia della <i>Tass - </i>diffusa alle 18,51 ora di Mosca (le 16,51
in Italia) - è stata preceduta da un servizio assai più lungo su
<i>Lunokhod, </i>l'automobile lunare che si trova da oltre due mesi sulla
Luna. L'agenzia ha informato che l'uscita di Shepard dal <i>Lem </i>è
stata ritardata di quasi un'ora per "inconvenienti al sistema dello zaino
che il cosmonauta porta sulle spalle".
</div>
<div style="text-align: justify;">
I giornali, che avevano pubblicato con un certo rilievo la notizia della
partenza di "Apollo 14", hanno ignorato il volo americano negli ultimi due
giorni. Le <i>Izvestija </i>sono uscite stasera senza neppure dare la
notizia dell'atterraggio del Lem sulla superficie lunare.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quanto al <i>Lunokhod </i>il comunicato della Tass dal "centro
collegamenti spaziali" ha reso noto che il veicolo automatico lunare
entrerà nuovamente in contatto radio con la terra e riprenderà la sua
attività nella giornata di domani. Tutti gli strumenti funzionano con
regolarità.
</div>
</blockquote>
<p> </p>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-ToAoS-zJ-p0/X9OseiDsIpI/AAAAAAAAE1o/M0GzEbaphKYiEaKc6RnIwuhU4C2-2bsLgCLcBGAsYHQ/s1467/Apollo%2B14%2Beva%2B1971%2B02%2B05%2Bcarlino%2B001.jpg"
><img
border="0"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Il racconto della prima esplorazione lunare di Shepard e Mitchell nella
prima e seconda pagina de "Il Resto del Carlino" di sabato 6 febbraio 1971
(dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<blockquote>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: medium;"
>Dopo un preciso allunaggio hanno compiuto la prima lunga
"passeggiata"</span
></b
>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: medium;"><br /></span
></b>
</div>
<div style="text-align: center;">
<b
><span style="font-size: large;"
>Shepard e Mitchell: lavoro perfetto sulla Luna</span
></b
>
</div>
<div> </div>
<div style="text-align: justify;">
<b
>Per oltre quattro ore hanno compiuto esperimenti e rilievi geologici
- Sempre emozionante il collegamento televisivo in trasmissione
diretta - Montata la "carriola" lunare che oggi sarà trainata dai due
astronauti lungo un percorso di oltre due chilometri - Il messaggio di
Nixon</b
>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Houston, 5 febbraio</b>. Il quinto e il sesto esploratore della Luna,
gli americani Shepard e Mitchell, sono in piena attività nella
accidentata regione di Fra Mauro dal pomeriggio di oggi. Nella prima
passeggiata lunare hanno sistemato le apparecchiature scientifiche che
per molti mesi rimanderanno a terra dati sulle vibrazioni della crosta
lunare, sulle radiazioni solari e su molti altri fenomeni. Domani
sabato, compiranno una lunga escursione fino al cratere conico, uno dei
maggiori rilievi della regione, alla ricerca di materiali che dovrebbero
risalire all'età formativa della Luna, cioè a quattro miliardi e mezzo
di anni fa.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'allunaggio dell'"Antares", il modulo lunare di questa missione che
porta il nome dell'astro più brillante della costellazione dello
Scorpione, è stato alquanto movimentato. Il calcolatore elettronico di
bordo dava da qualche ora segni di saturazione e una squadra di
matematici e di ingegneri ha dovuto formulare febbrilmente, a Houston,
un nuovo programma di atterraggio. Il comandante Shepard ha dovuto poi
guidare manualmente la discesa fino al suolo, che si è conclusa alle
10,18, con appena due minuti di ritardo sul programma e ad appena 18
metri dal punto prestabilito.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'"Antares" è leggermente inclinato sulla verticale, avendo preso terra
su un declivio, ma l'inclinazione non sembra tale da comportare
difficoltà per la partenza, che avverrà dopo 33 ore e mezzo. Durante la
rischiosa fase dell'allunaggio Shepard ha conservato tutta la sua fredda
calma di astronauta. Il cuore - dicono le registrazioni - dava 80
pulsazioni al secondo, poche più del normale.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche ora dopo, alle 15,54, (con un certo ritardo) Shepard ha impresso
le impronte dei suoi scarponi sulla polvere di Frà Mauro, seguito dopo
dieci minuti da Mitchell. Per prima cosa ha estratto dall'Antares" e
messo in funzione la telecamera a colori che ha permesso all'intera
umanità di seguire sul piccolo schermo le fasi salienti di questa terza
spedizione della Luna. Il terzo astronauta della missione, Roosa, rimane
solo in orbita lunare per 40 ore ad attendere il rientro dei colleghi
nella navicella Apollo, denominata in questa missione "Kitty Hawk".
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le prime osservazioni di Shepard, non appena posati i piedi al suolo,
hanno riguardato la consistenza del terreno. "E' così morbido che ha
quasi ricoperto i piatti terminali delle zampe di Antares", ha detto
l'astronauta. Poi Shepard ha descritto il paesaggio "E' una assoluta
desolazione, resa più acuta dal fatto che il cielo è nero come pece. Le
stelle - nelle regioni di Frà Mauro - non si vedono perché il terreno è
bagnato dalla luce del Sole, molto basso sull'orizzonte per il giorno
lunare incipiente".
</div>
<div style="text-align: justify;">
Fra le prime attività degli astronauti è stata la raccolta di alcuni
campioni di rocce lunari in vicinanza dell'Antares, campioni che sono
stati subito messi a bordo della navicella per il caso che una
situazione di emergenza li costringa a partire prima di poterne
raccogliere altri. Poi hanno spiegato una bandiera americana ed hanno
sistemato nelle vicinanze di Antares il generatore nucleare di
elettricità, le apparecchiature per lo studio del "vento solare" ed
altri strumenti scientifici.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli astronauti hanno poi montato il carrello a due ruote, appositamente
inventato per questa missione e che poi è stato usato nelle prime ore di
esplorazione per sistemare le apparecchiature scientifiche più pesanti e
nei punti più lontani dall'Antares.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il presidente Nixon, un'ora dopo che gli astronauti avevano cominciato
la loro prima passeggiata lunare, si è messo in contatto con loro per
esprimergli le sue congratulazioni e invitarli a pranzo alla Casa
Bianca, non appena i medici della Nasa li lasceranno liberi. La
passeggiata di Shepard e Mitchell si è conclusa dopo oltre quattro ore
di attività extra-veicolare.
</div>
</blockquote>
<p> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-RVkuJ9yqrfY/X9ZYbDsRFiI/AAAAAAAAE2M/NMQEbdqLqS8m4AONa4WQ7CVzLkY6VJukgCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B05%2Beva%2Bgazzettino%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
Il felice allunaggio e la prima E.V.A. nella zona collinosa di Fra Mauro
di Shepard e Mitchell nella prima pagina de "Il Gazzettino" di sabato 6
febbraio 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-TSe7UW-swdk/X9ZcWEsQupI/AAAAAAAAE2Y/azbVOx4DGUQij-MEHHfnwlEEumKxqIPwgCLcBGAsYHQ/s2048/Apollo%2B14%2B1971%2B02%2B05%2Beva%2Bgiorno%2B001.jpg"
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width="100%"
/></a>
</div>
<p style="clear: both; text-align: center;">
La terza pagina del quotidiano "Il Giorno" di sabato 6 febbraio 1971,
interamente dedicata all'impresa dei due astronauti, il quinto e sesto
nella storia dell'umanità, discesi felicemente sulla Luna (dalla
collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
</div>
</div>
gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-55409454119669645052016-02-05T21:12:00.001+01:002020-08-29T03:07:46.999+02:001971/02/05: Shepard: "È stata una strada lunga, ma siamo qui!" - Le foto della prima "EVA"L'uomo è ritornato a camminare sulla Luna! Non accadeva dal novembre 1969 con l'allunaggio di Apollo 12 (raccontato in <a href="https://apollo12timeline.blogspot.it/"><i>Apollo 12 Timeline</i></a>). <br />
<br />
Dopo l'arrivo del modulo lunare <i>Antares</i> a Fra Mauro, Shepard ha disceso i nove pioli della scaletta del Lem e ha posto piede sulla superficie selenica alle 15.54 ora italiana, seguito pochi minuti dopo dal compagno di questa straordinaria avventura, Edgar Mitchell.<br />
<br />
Tutto il mondo ha potuto seguire in diretta lo storico avvenimento grazie alle immagini a colori (in Italia in bianco e nero) trasmesse a terra da una distanza di 384.000 chilometri dalla piccola telecamera installata sul <i>Lem</i>. Queste, invece, sono alcune delle foto scattate dall’equipaggio.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-SnD7kTVko6w/VrTRjaAdXKI/AAAAAAAABu4/0wvhkwZ2uRs/s1600/AS14-66-9229.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-SnD7kTVko6w/VrTRjaAdXKI/AAAAAAAABu4/0wvhkwZ2uRs/s1600/AS14-66-9229.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9229, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-r6af6kQNYtU/VrTSfYfDHMI/AAAAAAAABvI/YIUmv4jx_-E/s1600/AS14-66-9232.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-r6af6kQNYtU/VrTSfYfDHMI/AAAAAAAABvI/YIUmv4jx_-E/s1600/AS14-66-9232.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Alan Shepard. Foto AS14-66-9232, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ywM8DSIBWfk/VrTR_BnTIaI/AAAAAAAABu8/0jP4Lfm4SvQ/s1600/AS14-66-9233.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-ywM8DSIBWfk/VrTR_BnTIaI/AAAAAAAABu8/0jP4Lfm4SvQ/s1600/AS14-66-9233.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Edgar Mitchell. Foto AS14-66-9233, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-w_0HO3KOv24/VrTS-1FqKXI/AAAAAAAABvM/CQQYhlw-Kx8/s1600/AS14-66-9234.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-w_0HO3KOv24/VrTS-1FqKXI/AAAAAAAABvM/CQQYhlw-Kx8/s1600/AS14-66-9234.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS-14-66-9234, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-8wxAi-WWRUU/VrTTctiyuUI/AAAAAAAABvU/JPZIzDjHbwk/s1600/AS14-66-9240.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-8wxAi-WWRUU/VrTTctiyuUI/AAAAAAAABvU/JPZIzDjHbwk/s1600/AS14-66-9240.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Edgar Mitchell con la telecamera. Foto AS14-66-9240, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-43Q4aX2Evtk/VrTT2QbPZwI/AAAAAAAABvY/3em7qL1DV-I/s1600/AS14-66-9255.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-43Q4aX2Evtk/VrTT2QbPZwI/AAAAAAAABvY/3em7qL1DV-I/s1600/AS14-66-9255.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Si nota bene la pendenza del LM. Foto AS14-66-9255, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-WES4m4so9R4/VrTULK247wI/AAAAAAAABvk/jpto0L2YiEY/s1600/AS14-66-9256.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-WES4m4so9R4/VrTULK247wI/AAAAAAAABvk/jpto0L2YiEY/s1600/AS14-66-9256.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9256, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-k9lbJy4EJkM/VrTUdlRP-NI/AAAAAAAABvo/cWEI7IgWc5I/s1600/AS14-66-9259.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-k9lbJy4EJkM/VrTUdlRP-NI/AAAAAAAABvo/cWEI7IgWc5I/s1600/AS14-66-9259.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9259, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fc8Ae_ueARw/VrTUvfqGxZI/AAAAAAAABvs/wZnoHNUJxZ8/s1600/AS14-66-9261.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-fc8Ae_ueARw/VrTUvfqGxZI/AAAAAAAABvs/wZnoHNUJxZ8/s1600/AS14-66-9261.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9261, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-j2yV_XZQU7I/VrTVFc66WsI/AAAAAAAABvw/R7KpxbAi9Z8/s1600/AS14-66-9277.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-j2yV_XZQU7I/VrTVFc66WsI/AAAAAAAABvw/R7KpxbAi9Z8/s1600/AS14-66-9277.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9277, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-eDt8-CwomwU/VrTVeCYmglI/AAAAAAAABv0/KNKKPl_H0ns/s1600/AS14-66-9305.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-eDt8-CwomwU/VrTVeCYmglI/AAAAAAAABv0/KNKKPl_H0ns/s1600/AS14-66-9305.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9305, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-nKQeXF_-2fo/VrTWeCkES9I/AAAAAAAABwE/P-dCsOiOV3w/s1600/AS14-66-9306.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-nKQeXF_-2fo/VrTWeCkES9I/AAAAAAAABwE/P-dCsOiOV3w/s1600/AS14-66-9306.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9306, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-SaDEcfue9bE/VrTWzFetelI/AAAAAAAABwI/4oBXmi1FbKg/s1600/AS14-67-9361.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-SaDEcfue9bE/VrTWzFetelI/AAAAAAAABwI/4oBXmi1FbKg/s1600/AS14-67-9361.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9361, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-5LTMuE-_3Ng/VrTV0qTMlPI/AAAAAAAABv4/Eqi3Utq1HSA/s1600/AS14-67-9366.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-5LTMuE-_3Ng/VrTV0qTMlPI/AAAAAAAABv4/Eqi3Utq1HSA/s1600/AS14-67-9366.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9306, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-jjUK1nsiHEg/VrTXRp9kSuI/AAAAAAAABwM/Ohot94KTi9Q/s1600/AS14-67-9389.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-jjUK1nsiHEg/VrTXRp9kSuI/AAAAAAAABwM/Ohot94KTi9Q/s1600/AS14-67-9389.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9389, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ofV5D-d0Gt0/VrTXuDoWlkI/AAAAAAAABwQ/uUz6tnDBJ_I/s1600/AS14-66-9322.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-ofV5D-d0Gt0/VrTXuDoWlkI/AAAAAAAABwQ/uUz6tnDBJ_I/s1600/AS14-66-9322.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto scattata dall'interno del Lem "Antares" al termine della prima "EVA".</div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-66-9322, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-TVO0etgW9s8/VrTYbfKyvUI/AAAAAAAABwc/d8HW6CQ84dw/s1600/AS14-66-9324.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-TVO0etgW9s8/VrTYbfKyvUI/AAAAAAAABwc/d8HW6CQ84dw/s1600/AS14-66-9324.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Altra foto scattata dopo la conclusione della prima "passeggiata" lunare. Si nota la bandiera statunitense e il "carrellino" M.E.T. (<i>Modularized Equipment Transporter</i>).</div>
<br />
<br />
La prima attività di Shepard e Mitchell nella regione di Fra Mauro termina quando in Italia sono le 20.20, dopo quattro ore e 47 minuti dall'uscita dal Lem.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-86814843545971407902016-02-05T15:43:00.003+01:002021-01-09T22:51:36.314+01:001971/02/05 15:43 IT (08:43 HO): Viene aperto il portello di "Antares": ha inizio la discesa sulla Luna di Shepard e Mitchell<p style="text-align: justify;">
Sono le 15:53 ora italiana. Alan Shepard dalla scaletta del LEM accende la
telecamera posizionata in un comparto dello stadio di discesa di
<i>"Antares"</i>. Ha inizio la diretta TV della prima escursione sul suolo di
Fra Mauro del quinto e sesto uomo ad esplorare nella storia dell'umanità la
Luna. Sono trascorse 113 ore e cinquanta minuti dall'inizio della missione.
</p>
<div align="center"><iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/kl0Qp7lId2I" width="560"></iframe></div>
<p> </p>
<div align="center"><iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/O9g4-MueZW4" width="560"></iframe>
</div>
Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-49800706645052304602016-02-05T14:30:00.011+01:002021-01-09T22:43:53.655+01:001971/02/05: L'arrivo del modulo lunare "Antares" sulla Luna nella edizione pomeridiana di "Stampa Sera"<p style="text-align: justify;">
Sono trascorse solo poche ore dall'arrivo di Alan Shepard e Edgar Mitchell nei
pressi della zona collinosa di Fra Mauro. Mentre i due astronauti si stanno
preparando, a 384.000 chilometri di distanza dalla Terra, alla loro prima
escursione sul suolo lunare, il quotidiano con uscita pomeridiana "Stampa
Sera" descrive i momenti di emozione e di tensione che hanno preceduto il
successo dell'allunaggio.
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-1uQiZzb3EAU/X71ZfPfc6HI/AAAAAAAAEzA/Mo3wEC9xVRUg-QfQrcy7_gkS8dIH0XbRACLcBGAsYHQ/s1706/1971%2B02%2B05%2BApollo%2B14%2Bdopo%2Bl%2527allunaggio%2B1%2B001%2B%25282%2529.jpg"
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/></a>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a
href="https://1.bp.blogspot.com/-7ac9sSSIeqY/X71ZtFF6vbI/AAAAAAAAEzE/YfAkJ-qTIEo5z_gwRTTS3o_9JRQs_BFzACLcBGAsYHQ/s2048/1971%2B02%2B05%2Bdopo%2Ballunaggio%2B2%2B001.jpg"
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/></a>
</div>
<p style="text-align: center;">
La prima e la seconda pagina del quotidiano "Stampa Sera" uscito il pomeriggio
del 5 febbraio 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
</p>
<p style="text-align: justify;"><br /></p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">LUNA SIAMO QUI! </span></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Ore 10,18:arrivati</span></b>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Shepard: "Fantastico!"</span></b>
</p>
<p style="text-align: justify;">
<b><u>Nostro servizio </u> Houston, venerdì sera. </b>Ore
10,18: il "Lem-Antares" di Shepard e Mitchell si è posato sulla Luna, nella
zona di Fra Mauro. "Okay, ce l'abbiamo fatta - ha urlato Mitchell, e il
comandante Shepard ha aggiunto: "E' fantastico!". E' un'altra storica giornata
per l'umanità, la terza spedizione umana ha raggiunto la Luna dopo la
"conquista" di Armstrong e Aldrin il 20 luglio '69 e il secondo sbarco di
Conrad e Bean il 19 novembre.</p>
<p style="text-align: justify;">L'emozione al Centro spaziale di Houston e in tutti gli
Stati Uniti è enorme. Il fallimento della terza impresa lunare, quella di
"Apollo 13", nell'aprile dell'anno passato, ha fatto convergere su questa
missione l'attenzione di tutto il mondo, creando un clima di <i>suspense </i>e
anche di polemiche. Oggi tutte le incertezze, tutti i dubbi sono scomparsi di
fronte a questo nuovo successo.</p>
<p style="text-align: justify;">Le ultime fasi della spedizione sono state
emozionatissime. A un'ora e mezzo dal "tuffo" decisivo verso l'altopiano di
Fra Mauro una spia luminosa nell'elaboratore del "Lem" ha rischiato di far
annullare all'ultimo momento l'allunaggio creando momenti di tensione a bordo
del modulo-lunare e al Centro spaziale di Houston.</p>
<p style="text-align: justify;">Dopo febbrili
consultazioni con gli scienziati dell'Istituto di Tecnologia del
Massachusetts, i tecnici hanno accertato che l'interruttore che avrebbe
rilanciato automaticamente in orbita lunare il "Lem" non era nella posizione
di funzionamento. Il falso segnale di allarme si è manifestato per tre volte
ed è scomparso dopo che gli astronauti hanno dato un colpetto
all'interruttore. Shepard e Mitchell hanno ricevuto istruzioni di mutare la
programmazione dell'elaboratore elettronico subito dopo l'accensione del
motore di discesa sulla Luna per evitare che scattasse automaticamente il
sistema di annullamento della missione e di risalita d'emergenza. I
controllori autorizzavano successivamente la discesa sul suolo lunare.</p>
<p style="text-align: justify;">La giornata decisiva per la positiva
riuscita della missione è iniziata per l'equipaggio di "Apollo 14" alle 0,39
(ora italiana) quando Shepard, Roosa e Mitchell si sono risvegliati e hanno
iniziato le complesse operazioni di controllo e di verifica degli strumenti di
bordo.</p>
<p style="text-align: justify;">I due astronauti destinati alla discesa sulla Luna, il
comandante della spedizione Shepard e il pilota del modulo lunare Mitchell,
sono entrati nel "Lem-Antares" alle 3,13 di questa mattina, lasciando Roosa
alla guida del modulo di comando. Prima che i due prendessero posto sulla
navicella, il Centro di Houston ha ordinato un nuovo controllo della batteria
n.5 dell' "Antares" (quella nella quale si è registrata una perdita di
voltaggio) informando Shepard e Mitchell che l'atterraggio sulla Luna sarebbe
stato annullato se si fosse riscontrata nella batteria una diminuzione di
tensione di 1,8 volt. Come è noto il "Lem" può decollare dalla Luna anche solo
con una batteria ma gli scienziati richiedono che tutte le batterie a bordo
siano perfettamente funzionanti.</p>
<p style="text-align: justify;">La verifica è stata soddisfacente,
Mitchell ha riferito che la tensione della batteria "sospetta" è rimasta
inalterata rispetto al precedente controllo. Dalla base di Houston i tecnici
hanno risposto che per quanto li riguarda le batterie sono in buono stato di
funzionamento. Cadeva l'ultimo motivo di incertezza.</p>
<p style="text-align: justify;">La separazione fra i due moduli è avvenuta alle 5,51: Shepard e
Mitchell hanno provocato lo sganciamento dei chiavistelli che univano il "Lem"
alla cabina-madre mentre Roosa azionava i piccoli razzi direzionali facendo
indietreggiare il modulo di comando ad una velocità di trenta centimetri al
secondo. La manovra di distacco è avvenuta perfettamente, durante la
dodicesima orbita lunare.</p>
<p style="text-align: justify;">
Roosa ha iniziato così la sua solitaria permanenza spaziale attorno alla Luna
che durerà quaranta ore fino al momento del ritorno del "Lem".
<i>"Siete magnifici la fuori!", </i>ha detto Roosa ai due compagni a bordo del
modulo lunare che si stava separando dalla cabina madre. La riuscita della
manovra ha provocato un fragoroso <i>"evviva" </i>nella grande sala del Centro
di controllo di Houston.</p>
<p style="text-align: justify;">Qualche minuto dopo le 7,
Roosa ha azionato i razzi di direzione ed è uscito dall'orbita ellittica in
cui si trovava allontanandosi sempre più da <i>"Antares".</i> La manovra è
avvenuta mentre il modulo-comando si trovava dietro la faccia nascosta della
Luna e la conferma che tutto era andato bene si è avuta a terra soltanto dopo
una mezz'ora. La navicella si è inserita in un'orbita di parcheggio quasi
circolare in cui attenderà il ritorno del "Lem". La nuova ellittica del
modulo-comando ha un'apogeo di 117 chilometri e un perigeo di 113.</p>
<p style="text-align: justify;">Mentre Roosa si allontanava sempre più, il modulo lunare di Shepard e
Mitchell ha dovuto compiere due orbite prima di iniziare la discesa. A bordo,
il comandante Shepard ha comunicato eccitatissimo di aver scorto il punto
esatto di Fra Mauro prescelto per l'atterraggio.
<i
>"Ho localizzato un gruppetto di crateri. Sono loro, sono proprio dove
dovevano essere, li ho trovati. Evviva, sono proprio sotto di noi!".</p>
<p style="text-align: justify;"></i
>Il "Lem" è uscito dall'orbita lunare alle 10,05 (ora italiana) mentre si
trovava a 17 chilometri dal suolo. Poco dopo l'accensione del motore, Mitchell
ha comunicato: <i>"Ok, stiamo venendo giù, è una magnifica discesa!". </i>La
navicella viaggiava in quel momento a circa seimila chilometri orari,
l'accensione del motore di discesa ha frenato gradatamente la velocità di
caduta.</p>
<p style="text-align: justify;">A causa delle difficoltà registrate nell'elaboratore elettronico,
Shepard ha assunto manualmente la guida del "Lem", mentre Mitchell al suo
fianco controllava i dati relativi alla quota e alla velocità.</p>
<p style="text-align: justify;">Le ultime parole di
Mitchell prima di toccare il suolo lunare sono:
<i
>"C'è un mucchio di polvere, è straordinario, scendiamo bene, siamo a dieci
piedi</i
>
- poi, dopo qualche attimo, alle 10,18 - <i>contatto, ci siamo!". </i>Il
"Lem" ha toccato la Luna dapprima con le sonde che sporgono sulla
faccia inferiore del carrello di atterraggio. A questo punto si è spento il
motore. La navicella si è posata nel punto previsto su un declivio con una
pendenza di circa otto gradi. La fase di discesa è stata un po' più lunga del
previsto, il "Lem" è arrivato a Fra Mauro con un minuto e dodici secondi di
ritardo.</p>
<p style="text-align: justify;">Gli astronauti sono stati
autorizzati da Houston a rimanere sulla luna dopo aver comunicato al Centro i
dati rilevati dagli strumenti di bordo. Se ci fosse stato qualcosa di
anormale, <i>"Antares"</i> sarebbe stato fatto ripartire immediatamente.</p>
<p style="text-align: justify;">Mitchell e Shepard durante la loro permanenza sulla Luna, che si
protrarrà per 33 ore e mezza, effettueranno due "passeggiate" di
quattro-cinque ore l'una. La prima che avrà luogo oggi pomeriggio, alle 14,50
(ora italiana) quando Shepard scenderà dalla scaletta e poserà il suo piede
sulla Luna. Sarà il quinto nella storia dell'umanità a camminare sul nostro
satellite, dopo Armstrong, Aldrin, Conrad e Bean.</p>
<p style="text-align: justify;">Dopo qualche
minuto il comandante di "Apollo 14" sarà raggiunto da Mitchell che lo aiuterà
nella raccolta di campioni lunari e nell'effettuazione degli esperimenti
stabiliti. L'altra è in programma domani alle 11, 40. <i
>(r.s.) </i
>
</p>
</blockquote>
<p> </p>
<blockquote>
<p style="text-align: center;"><i><b>Ai tecnici di Houston</b
></i
>
</p>
<p style="text-align: center;">
<b
>Shepard: "Avete salvato la missione"</b
>
</p>
<p style="text-align: justify;">
Houston, venerdì sera. L'inconveniente al calcolatore del modulo lunare,
verificatosi prima dell'inizio della manovra di discesa, ha fatto vivere
momenti di grande trepidazione ai dirigenti del programma spaziale e ha
impegnato a fondo gli astronauti. Se l'emissione di falsi segnali fosse
avvenuta durante la discesa, il calcolatore del modulo avrebbe automaticamente
ordinato l'accensione del motore, per allontanare "Antares" dalla Luna.</p>
<p style="text-align: justify;">
Jerry Griffin, del centro di controllo, ha detto a una conferenza stampa
tenuta dopo l'atterraggio:
<i
>"Non era facile portare il Lem sulla superficie lunare a causa di questo
inconveniente. Abbiamo trovato una soluzione davvero sbalorditiva. Gli
esperti dell'Istituto di tecnologia del Massachusetts si sono rimboccati le
maniche e in quattro ore hanno compiuto un'impresa fantastica, permettendoci
di risolvere un problema molto grave". </i
>Griffin ha detto che la soluzione è stata trovata quando mancavano appena
dieci minuti all'inizio della manovra di discesa.</p>
<p style="text-align: justify;">
<i>"Avete fatto un gran lavoro per il problema del calcolatore"</i>, ha detto
Mitchell al centro di controllo dopo l'atterraggio.
<i>"Questo ha davvero salvato la missione"</i>, ha aggiunto Shepard. <i>
(Associated Press)</i
>
</p>
</blockquote>gianluca attihttp://www.blogger.com/profile/09358340757311383824noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-61140684419621268232016-02-05T10:38:00.000+01:002020-08-29T03:12:16.360+02:001971/02/05: Il panorama di Fra Mauro dopo l'allunaggio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-TqT3kcAAUTY/VrRNG2v9dqI/AAAAAAAABuE/a_Md4keSrEc/s1600/AS14-65-9203.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-TqT3kcAAUTY/VrRNG2v9dqI/AAAAAAAABuE/a_Md4keSrEc/s1600/AS14-65-9203.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-65-9203, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-P5rLjEUAbPA/VrRNfXr8qpI/AAAAAAAABuI/bN-L3skwfwk/s1600/AS14-65-9210.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-P5rLjEUAbPA/VrRNfXr8qpI/AAAAAAAABuI/bN-L3skwfwk/s1600/AS14-65-9210.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-65-9210, scansione JSC.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-J8igtGK9jLw/VrRN-GFi-RI/AAAAAAAABuU/lsbPVNGggCA/s1600/AS14-65-9215.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-J8igtGK9jLw/VrRN-GFi-RI/AAAAAAAABuU/lsbPVNGggCA/s1600/AS14-65-9215.jpg" width="100%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Foto AS14-65-9215, scansione JSC.</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6990717416273538007.post-46747115583253868902016-02-05T10:13:00.000+01:002020-08-29T03:12:37.538+02:001971/02/05 10:08 IT: La diretta CBS dell'allunaggio e le immagini di bordo in differita<div align="center">
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<br />Paolo Attivissimohttp://www.blogger.com/profile/05965279744918433895noreply@blogger.com