2016/01/28

1971/01/28: Gli ultimi "supercontrolli per l'Apollo 14" dal Corriere della Sera

(dal Corriere della Sera di giovedì 28 gennaio 1971. Dalla collezione personale di Gianluca Atti)

CONTO ALLA ROVESCIA IN UN'ATMOSFERA DI SERENA FIDUCIA

SUPERCONTROLLI PER L'APOLLO 14

La Nasa ha modificato gli apparati che fecero fallire la precedente impresa lunare e ha messo a punto una serie di misure di sicurezza eccezionali - Isolati gli astronauti, i loro eventuali sostituti, i loro familiari e 167 altre persone

(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)  Capo Kennedy, 27 gennaio. Con viva soddisfazione è stata appresa a Capo Kennedy la notizia diramata ieri dalle fonti ufficiali sovietiche dell'atterraggio soffice realizzato dalla sonda russa sul pianeta Venere, mentre qui siamo alle fasi finali della preparazione per il lancio dell'Apollo 14 che la settimana prossima porterà altri due uomini sulla Luna.
Una soddisfazione - si badi bene - ben più vasta e diffusa di quello che può essere apparso dal comunicato ufficiale di prammatica emesso dal direttore ad interim dell'Ente spaziale americano, dottor Low. Ed i motivi sono semplici ed estremamente validi. "Ogni successo sovietico - mi dice un tecnico della NASA - rappresenta per noi non soltanto un incentivo ad operare più intensamente nelle attività spaziali, ma soprattutto costituisce uno dei pochi mezzi validi per indurre i politici a stanziare maggiori fondi per le nostre imprese. Tutto infatti (i nostri programmi futuri, come le nostre attività attuali) dipende da questo: dalla lungimiranza di chi ci governa. Dopo le meravigliose imprese dell'Apollo 11 e 12, dopo il fantastico salvataggio realizzato con la sfortunata avventura dell'Apollo 13 - continua ancora il mio interlocutore - abbiamo dimostrato di quali capacità scientifiche e tecniche disponiamo. Da questo punto di vista siamo pronti a tutto".
Ma lasciamo Venere, di cui dovremo certamente riparlare, e torniamo alla Luna. I preparativi per la partenza dell'Apollo 14 procedono con perfetta regolarità. Domenica prossima - salvo eccezionali imprevisti - il veterano del cosmo Alan Shepard e le due matricole dello spazio, Edgar Mitchell e Stuart Roosa, prenderanno il via per il grande balzo dalla rampa "39" di Capo Kennedy, dentro la navicella dell'Apollo in cima al razzo-grattacielo "Saturno V".

Tutto pronto

L'atmosfera che si vive nel più grande spazioporto del mondo - al di là delle preoccupazioni di carattere economico cui ho accennato - è di estrema serenità e sicurezza. Forti delle terribili esperienze dell'Apollo 13 che fecero vivere tutti in ansia sin da prima della partenza, i responsabili della NASA non solo hanno provveduto alle modifiche negli apparati che si guastarono e mandarono a monte l'impresa - come vedremo in modo più particolareggiato nei prossimi giorni - ma hanno anche messo a punto tutta una serie di misure di sicurezza senza precedenti. Prima di tutto, i futuri esploratori lunari sono stati isolati con anticipo rispetto a quanto è avvenuto per gli equipaggi delle spedizioni precedenti. I loro familiari sono stati posti da tempo sotto strettissimo controllo medico, in modo da poter conoscere con sufficiente anticipo eventuali comparse di ogni possibile malattia infettiva (come avvenne nell'aprile del 1970 con la rosolia e il morbillo); non diverse precauzioni sono state prese per l'equipaggio di riserva, formato da Eugene Cernan, Ronald Evans e Joe Engle, e per le centosessantasette persone che in un modo o nell'altro hanno contatto, in questi giorni, con Shepard e coi suoi compagni: nei simulatori spaziali, nelle astronavi di prova eccetera.
"Quanto era umanamente possibile - mi ha detto stamane il capo dei medici della NASA, dottor Charles Barry - noi l'abbiamo fatto per impedire che qualche malefico virus venisse a intralciare i nostri programmi. Fortunatamente, anche nell'ultima attentissima visita medica e negli esami clinici eseguiti l'altra mattina (ulteriori check-up verranno compiuti prima di domenica e il giorno stesso della partenza) hanno confermato che gli uomini dell'Apollo 14 sono ready to go, pronti per la grande avventura".
In perfetta salute si trova anche il capo dell'equipaggio di riserva, Cernan, il quale come si ricorderà, nei giorni scorsi era rimasto vittima di un incidente quando precipitò in Indian River, proprio a Capo Kennedy, con il suo elicottero.

Al millesimo

Mentre attorno al grande razzo e dentro l'astronave, già da tempo installati sulla rampa di partenza, si affaccenda, secondo il rigidissimo rituale tecnico, un numero di specialisti per la messa a punto finale degli apparati e per i relativi controlli, siamo ormai entrati in quella che si chiama la fase ultima (conteggio alla rovescia): gli esploratori lunari hanno trascorso le due giornate di ieri e di oggi dentro i simulatori di volo, per controllare la loro preparazione e per collaudare i sistemi di collegamento radio e televisivo con la centrale di comando di Houston nel Texas.
Shepard, nel veicolo lunare, abbinato a un complesso sistema elettronico, ha simulato l'atterraggio sul punto previsto della superficie selenica per la sua missione, nella regione collinosa ed impervia del cratere Fra Mauro. E' riuscito perfettamente ad "allunare", ma con qualche secondo di ritardo e con un consumo di propellente leggermente superiore a quello previsto dai controlli di volo. Se anziché di un viaggio simulato si fosse trattato del vero e proprio volo lunare, non sarebbe successo niente di grave; comunque, l'operazione sarà ripetuta ancora sin quando non risulterà perfetta al millesimo. Per quanto riguarda le apparecchiature, le verifiche in corso hanno rivelato sinora soltanto un inconveniente: una piccola perdita in uno dei sistemi delle batterie elettriche; l'apparecchiatura è stata immediatamente rimpiazzata e le operazioni previste non hanno subito interruzioni. Anzi, a quanto si rileva dall'ultimo comunicato della centrale di controllo, sono aumentate le ore di build in hold, cioè il tempo di riserva a disposizione dei responsabili del conteggio alla rovescia che precede il lancio. In altre parole, le operazioni di controllo sono in vantaggio rispetto ai tempi loro assegnati.
"Il viaggio di Apollo 14 - ci ha detto un tecnico mentre lasciava la rampa al termine del suo turno di lavoro - dovrà essere il più bello di tutti: non solo perché viene dopo il dramma di Apollo 13, ma anche perché si devono ricordare nel modo più degno i valorosi astronauti Grissom, White e Chaffee, che proprio nella giornata di oggi - quattro anni fa - rimasero bruciati durante una simulazione di volo in cima a una rampa di lancio, per preparare le fantastiche avventure lunari che in parte abbiamo vissuto e che stiamo ancora per rivivere più intensamente".
(Giancarlo Masini)