Sono passati quasi dieci anni dal primo volo umano nello spazio: quello di Yuri Gagarin a bordo della Vostok 1, il 12 aprile 1961. Dopo quella storica "prima" ne sono seguiti altri 39, due dei quali sub-orbitali (il primo dei quali, il 5 maggio del '61, con protagonista proprio Alan Shepard, ora a bordo come comandante di Apollo 14). Per l'opinione pubblica mondiale sembra ormai un gioco da ragazzi andare nello spazio o addirittura arrivare e sbarcare sulla Luna dopo i successi di Apollo 11 e Apollo 12 di quasi due anni prima. Ma come ci ha insegnato la drammatica esperienza di Apollo 13, e ancora prima le tragedie di Apollo 1, a terra, e Soyuz 1, nello spazio, nel 1967, ogni viaggio nel cosmo nasconde mille e più insidie.
Anche il viaggio verso la Luna di Shepard, Mitchell e Roosa non è da meno: dopo il rinvio di quaranta minuti del lancio da Capo Kennedy e i cinque mancati agganci tra "Kitty Hawk" e "Antares", un nuovo inconveniente è sorto a bordo del miglior veicolo spaziale mai costruito dall'uomo.
In Italia le lancette degli orologi segnano l'una e nove minuti di notte di giovedì 4 febbraio. A Houston, indietro di sette ore, è ancora la sera di mercoledì 3. Shepard, Roosa e Mitchell vengono svegliati dopo aver effettuato il loro ultimo turno di riposo prima dell'ingresso in orbita lunare. Dopo aver consumato una rapida colazione ed effettuato una leggera correzione di rotta con una breve accensione del potente motore del Modulo di Servizio (SPS), Shepard e Mitchell, su consiglio dei tecnici di Houston, riaprono il portello che li separa dal Lem e vi entrano all'interno per controllare l'efficienza delle batterie di "Antares", in particolare la numero 5, che nelle scorse ore presentava una anomalia di voltaggio.
Dopo aver effettuato i più accurati controlli, Mitchell rassicura i tecnici del Centro di controllo: "Houston, la batteria tiene perfettamente, non c'è nulla che possa impensierirci".
A questo punto il lungo e per certi versi tormentato viaggio di Shepard, Mitchell e Roosa è arrivato a destinazione. Alle 07:36 ora italiana, da terra arriva agli astronauti l'autorizzazione ad iniziare le manovre necessarie per l'inserimento in un'orbita ellittica intorno alla Luna. A 81 ore, 46 minuti e 40 secondi dal distacco dalla rampa di lancio 39-A, il complesso spaziale scompare dietro il satellite naturale della Terra. In Italia sono le 07:49, a Houston mancano undici minuti all'una di notte. Alle 07:59, viene acceso per sei minuti l'SPS per porre l'Apollo con il suo prezioso carico umano nella giusta orbita intorno a Selene. Per circa trenta minuti i collegamenti radio con la base sono interrotti. E' il momento più emozionante in questa prima fase della missione che vede come protagonisti il veterano Alan Shepard e i due "novellini" Edgar Mitchell e Stuart Roosa. "Diavolo ragazzi, è davvero un posto selvaggio! Un vero spettacolo! Tutto è chiaro, qui non c'è nessuna atmosfera". La voce del comandante della quarta spedizione lunare della storia risuona nitida alle 08:20 ora italiana al Centro di controllo di Houston, dopo 32 minuti di interruzione nelle comunicazioni tra l'astronave e la Terra. La manovra è dunque perfettamente riuscita.
Subito dopo l'avvenuta conferma dell'ingresso in orbita, i tre astronauti descrivono il paesaggio che scorre sotto i loro occhi. Mitchell dice: "Non ci crederete ragazzi, ma guardiamo in giù e sembra di guardare una mappa geografica. Non ho mai visto un luogo più spoglio!". Roosa aggiunge: "Abbiamo scelto il giorno più adatto per arrivare quassù, non c'è foschia. Sono sorpreso per i particolari che riesco a scorgere. Si vedono molti piccoli crateri nella zona del cratere Cartesio. Possiamo vedere limpido fino all'orizzonte". Conclude Shepard: "I colori predominanti sono il grigio e il marrone, è davvero qualcosa da vedere ragazzi".
C'è grande entusiasmo tra i tre astronauti a bordo del Modulo di Comando "Kitty Hawk" e negli uomini che stanno seguendo il grande viaggio a 384.000 chilometri di distanza. I dirigenti della NASA dopo l'esito positivo seguito all'accurato controllo delle batterie di "Antares", hanno tolto ogni riserva sul proseguimento della missione. Alle 08:40 ora italiana giunge anche la notizia dell'arrivo sul suolo lunare del terzo stadio del Saturn V. L'SIV-B si è schiantato a 200 chilometri circa a sud-ovest nell'Oceano delle Tempeste scavando un cratere, secondo i dati ricevuti a terra grazie al sismometro installato durante la missione di Apollo 12, di circa una decina di metri.
Nella giornata di domani, venerdì 5 febbraio 1971, Shepard e Mitchell entreranno a bordo del Modulo Lunare e dopo essersi distaccati dal Modulo di Comando, dove rimarrà il solo Roosa, cercheranno un punto nella zona prestabilita di Fra Mauro dove poter allunare ed iniziare la doppia esplorazione, pianificata in due giorni, di una regione definita dai "selenologi" tra le più interessanti per scoprire l'origine della Luna e forse dell'intero Sistema Solare.
Il piano di volo prevede l'arrivo di "Antares" sulla superficie lunare per le 10:14 ora italiana; la discesa di Alan Shepard dalla scaletta, come quinto uomo nella storia a camminare sulle desolate lande lunari, alle 14:53.
Foto AP14-AS14-73-10119.
Foto AP14-AS14-70-9671.
Foto AP14-AS14-70-9663.
Foto AP14-AS14-70-9837.
Foto AP14-AS14-72-9952.