2016/02/05

1971/02/05: Il giorno del ritorno all'esplorazione della Luna da parte dell'uomo sulla stampa italiana

Apollo 14 è in orbita lunare: dalla prima pagina de "La Stampa" di venerdì 5 febbraio 1971 (Dalla collezione personale di Gianluca Atti).


Lo sbarco alle 10,16; nel pomeriggio la prima passeggiata

Oggi scendono sulla Luna

L'astronave Apollo ha compiuto una correzione di rotta, ora è in orbita attorno al Satellite ad una quota minima di 18 chilometri - Shepard esclama: "E' fantastico, non ho mai visto un paesaggio così selvaggio e desolato" - Anche la batteria, che aveva avuto un abbassamento di tensione funziona bene - Viva attesa per gli esperimenti scientifici

(Dal nostro corrispondente) New York, 4 febbraio. "Ci siamo". Con questo grido di gioia, il comandante Shepard ha oggi annunciato l'ingresso dell'Apollo 14 nell'orbita di discesa lunare. La più potente astronave finora costruita dall'uomo s'è abbassata fino a 18 chilometri dalla superficie selenica, un primato. "E' fantastico" ha aggiunto Shepard. "Non ho mai visto un paesaggio così selvaggio e desolato". E con la voce rotta dall'emozione: "Credo proprio che domani ce la faremo".

Se tutto andrà come previsto, l'"Apollo 14" atterrerà alle 10,16, ora italiana, di domani. Shepard e Mitchell dovrebbero trasferirsi sul Lem alle 3,13 di stanotte, separarsi dalla cabina orbitante alle 5,50, dopo avere controllato tutti gli strumenti di bordo, e incominciare la discesa alle 10,05. Shepard metterà il piede sull'astro alle 14,53, il quinto uomo a farlo dopo Armstrong e Aldrin e Conrad e Bean: dall'interno del Lem, Mitchell filmerà i suoi primi passi, poi lo seguirà. La "passeggiata" di quattro ore sarà teletrasmessa in presa diretta in tutto il mondo, a colori. Per distinguersi dal compagno, Shepard porterà una fascia rossa al braccio.

Tutto è pronto, dunque, per il terzo appuntamento con la Luna. Un anno e due mesi dopo l'"Apollo 12", l'America sta per raggiungere di nuovo il suo obiettivo. Il dramma dell'"Apollo 13", lo scorso aprile, la "suspense" degli ultimi giorni, sono, se non dimenticati, superati. Rimangono le difficoltà dell'atterraggio "soffice" nell'aerea tormentata di Fra Mauro e della partenza del "Lem" per l'aggancio con la cabina orbitante a missione conclusa. Ma sia a bordo dell'astronave, sia al centro di controllo di Houston regnano la calma e la fiducia.

Questa sera Shepard, Mitchell e Roosa, il quale domani resterà nella cabina orbitante in attesa dei colleghi, riposano. Si sono addormentati verso le 16,30 e si sono risvegliati stanotte, verso le 1. Hanno avuto una giornata faticosa. Alle 3 circa, hanno dovuto correggere la traiettoria dell'Apollo. Subito dopo, Mitchell, che ha una preparazione tecnico scientifica eccezionale, è entrato nel "Lem" per esaminare le batterie. Ieri sera, il centro di controllo di Houston aveva scoperto un difetto in una di esse, e per qualche ora si era temuto che la missione ne fosse minacciata.

E' opportuno parlare brevemente delle batterie del modulo lunare. Ce ne sono sei, quattro per la discesa e la permanenza sul satellite (33 ore e mezzo un altro record) due per la partenza successiva, assai più grandi, sui 55 chili l'una, e con una capacità di 296 ampère-ora. Se inattive fanno registrare 37 volt. Ma ieri sera, in una di esse sono stati registrati appena 36,7 volt. Per un'ora, stamane, Mitchell ha perciò attivato tutto: la batteria debole da sola, insieme con le altre, per il "computer", per le manovre, per la luce e il riscaldamento. "Siete soddisfatti? La missione continua?" ha chiesto alla fine ansiosamente. Da Houston, l'astronauta Engle, che aveva eseguito in precedenza le medesime prove su dei modelli ha risposto: "Sembra che vada tutto bene, proseguite".

Con un sospiro di sollievo, nell' "Apollo 14", gli astronauti, ormai in prossimità della Luna, si sono accinti a entrare in un'orbita ellittica di 115-315 chilometri. Alle 7,47 essi sono scomparsi dietro il satellite, perdendo così le comunicazioni radio con Houston. Alle 7,55 Roosa ha acceso il motore principale di servizio per 6 minuti, e la velocità dell' Apollo è diminuita da quasi 9000 a meno di 6000 chilometri orari.

Quando l'astronave è "riapparsa" dalla faccia nascosta della Luna, 33 minuti più tardi, era esattamente nell'orbita voluta. Mitchell e Shepard sono rientrati nel modulo lunare per i preparativi dello sbarco. Le loro voci sono suonate eccitate alla radio del centro di controllo: "Sembra che potresti cadere nel nulla dai bordi dell'astro" ha detto Mitchell, "l'orizzonte è grigio, infinito...Vedo stelle lontane".

Il primo esperimento della missione, frattanto, aveva avuto esito positivo. Alle 8,40 di stamane il terzo stadio del razzo "Saturno 5" s'è infranto sulla Luna, scavando un cratere di 10 metri di profondità e 60 metri di diametro, e le sue onde sonore sono stati raccolte dai sismografi e trasmesse a Terra. "Ne abbiamo concluso - hanno dichiarato gli scienziati - che la crosta lunare nel punto d'arrivo, quasi 200 chilometri a Sud-Ovest del Mare delle Tempeste, è simile a quella di tutti gli altri punti esaminati". "Ma - hanno aggiunto - attendiamo con ansia lo sbarco di Shepard e Mitchell, perché essi raccoglieranno materiale appartenente al più antico stadio evolutivo del satellite".    (Ennio Caretto)


Il palinsesto televisivo del canale nazionale della RAI su "La Stampa" di venerdì 5 febbraio 1971. In programmazione due "edizioni straordinarie" dedicate all'allunaggio del Lem "Antares" e all'inizio della prima attività extra-veicolare sulla superficie di Shepard e Mitchell (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

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La prima pagina del quotidiano "Avvenire" di venerdì 5 febbraio 1971 (dalla collezione cartacea di Gianluca Atti).