2016/02/01

1971/02/01 01:08 IT; 00:08 GMT (1971/01/31 18:08 HO): Problemi nell'aggancio tra "Kitty Hawk" e "Antares"

Dopo l'entrata in orbita e dopo aver girato una volta e mezzo intorno al nostro pianeta, Shepard, Roosa e Mitchell ricevono da Houston l'ordine che attendono con impazienza: è il "Go for TLI!", (Trans Lunar Injection): la giusta traiettoria per il volo verso la Luna!

In Italia sono le ore 0:37 di notte lunedì 1 febbraio 1971, a Houston è ancora domenica 31 gennaio, sono le 17:37). Per cinque minuti e 54 secondi il terzo ed ultimo stadio del Saturn V viene riacceso imprimendo al complesso spaziale la giusta velocità per sfuggire alla gravitazione terrestre: si passa da una velocità di circa 28.000 chilometri orari ad una velocità di fuga di oltre 39.000 chilometri l'ora.

Alle 1:08 italiane, dopo tre ore e cinque minuti dal "liftoff", quando Apollo 14 si trova a circa 11.600 chilometri dalla Terra, viene accesa la telecamera a bordo di "Kitty Hawk"; l'equipaggio inizia la cosiddetta manovra di trasposizione: il Modulo di Comando si distacca dal terzo stadio e compie una capriola di 180 gradi su se stesso, andando ad unirsi al Modulo Lunare "Antares", formando un unico complesso spaziale.

Tutto sembra procedere bene in questa missione, nonostante il ritardo iniziale poco prima del lancio, quando al Centro di Controllo di Houston arriva la voce concitata di Edgar Mitchell: “Non siamo riusciti ad agganciare Antares!”. Houston risponde: “Fate un nuovo tentativo”. Ma anche il secondo tentativo di aggancio fallisce. In Italia è piena notte, sono le ore 1.30. Il momento è vissuto in diretta anche da milioni di americani attraverso le immagini televisive a colori in diretta dallo spazio. I tre astronauti all'interno del Modulo di Comando hanno solo sei ore per riuscire nel docking tra le due navicelle, poi esauritesi le batterie sarebbero costretti a rinunciare allo sbarco lunare.

Le conseguenze sarebbero facilmente prevedibili: annullamento delle prossime missioni lunari e la probabile chiusura anticipata del programma Apollo.

A terra, intanto, i tecnici lavorano febbrilmente, insieme all'equipaggio di riserva, esaminando due modelli delle sonde di aggancio usate durante le simulazioni, cercando la soluzione più giusta da trasmettere a Shepard e ai suoi due compagni. Alla fine viene trovato uno stratagemma. Houston: “Provate ad eseguire un aggancio escludendo i tre ganci principali e tentando solo con i 12 secondari”.

Alle 02:59 italiane, dopo un'ora e mezza e ben cinque tentativi andati a vuoto, finalmente a terra giunge il grido liberatorio di Roosa: “Aggancio riuscito, Houston!”. “E' stato un aggancio duro, ma ce l'abbiamo fatta!”. Sono trascorse un'ora e tre quarti dal primo sfortunato tentativo.

A bordo dell'Apollo e al Centro Spaziale di Houston si tira un sospiro di sollievo. Alle 03:03 italiane viene spenta anche la piccola telecamera a bordo di "Kitty Hawk": si conclude la prima trasmissione televisiva in diretta di questa missione, altre ne seguiranno nei giorni successivi. Dopo l'estrazione del LM dall'involucro che lo conteneva all'interno del terzo stadio, Shepard rimuove la sonda per esaminarla, non trovando però alcun difetto nel meccanismo di aggancio. L'unica ipotesi plausibile, dialogando con la base a terra, è che durante il temporale che ha colpito sulla rampa di lancio il Saturn V dell'acqua si sia infiltrata nella sonda, ghiacciandosi e creando così un ostacolo all'unione tra i due veicoli.

Passata la paura, i tecnici dell'ente spaziale americano, pur rimanendo cauti sul malfunzionamento della sonda, autorizzano i tre astronauti a proseguire con il piano di volo, che prevede l'arrivo sulla superficie selenica, nella zona di Fra Mauro, nella mattinata ora italiana di venerdì 5 febbraio 1971.

Il Modulo Lunare "Antares" all'interno del terzo stadio del Saturn V durante la delicata manovra di estrazione. Foto AP14-AS14-72-9919.

 

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In primo piano nella foto scattata dall'interno del Modulo di Comando "Kitty Hawk", il Modulo Lunare "Antares" agganciato alla capsula madre e sullo sfondo il terzo stadio del Saturn V. Foto AP14-AS14-72-9923.

 

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